La Commissione Europea si sta preparando a regolamentare l’impatto ambientale dei sistemi di intelligenza artificiale (IA), con un particolare focus sui grandi modelli linguistici come ChatGPT, Bard e Gemini. Questa mossa fa parte di un piano più ampio di legislazione secondaria che mira a ridurre il consumo energetico delle tecnologie IA, garantendo una maggiore trasparenza e sostenibilità.
L’energia dietro l’IA: cosa c’è da sapere
Durante un evento online della Commissione Europea, i funzionari hanno dichiarato che i modelli linguistici generici (GPAI) sono notoriamente energivori. Laura Jugel, funzionario legale dell’Ufficio IA della Commissione, ha sottolineato: “Come punto di partenza, chiediamo alle aziende di tenere traccia della quantità di energia utilizzata per l’addestramento dei loro modelli”. Questa documentazione potrebbe diventare obbligatoria per legge, una volta definita una metodologia standard.

La Commissione sta collaborando con organismi standard internazionali per sviluppare un metodo che permetta di comparare questi dati, fornendo una base comune per la documentazione sui consumi energetici. Kilian Gross, capo unità dell’Ufficio, ha spiegato che una volta definita la metodologia, questa sarà integrata tramite un atto delegato all’interno della legislazione sull’IA.
La legge sull’IA dell’Unione Europea
La Legge sull’Intelligenza Artificiale è entrata in vigore ad agosto 2024 e mira a regolamentare i sistemi IA secondo un approccio basato sul rischio e centrato sull’uomo. Le norme riguardanti i grandi modelli linguistici entreranno in vigore nell’agosto del 2025, prevedendo ulteriori obblighi legati all’impatto ambientale.
Irina Orssich, responsabile della politica settoriale sull’IA della Commissione, ha spiegato che, sebbene il consumo energetico dell’IA fosse un tema centrale durante i negoziati tra Parlamento Europeo e governi nazionali, non è stato possibile giungere a una misurazione giuridicamente vincolante. Tuttavia, si sta cercando di sviluppare parametri di riferimento per prendere in considerazione l’impatto ambientale in modo più accurato.
Obblighi e sfide per le aziende
Attualmente, i fornitori di grandi modelli linguistici hanno pochi obblighi concreti riguardo il consumo energetico, e spesso si basano su stime. Tuttavia, la nuova legislazione prevede che le aziende tengano conto di qualsiasi danno ambientale diretto o indiretto derivante dall’uso dei loro modelli e che segnalino questi dati alle autorità competenti.
Gli alti consumi energetici non solo pongono problemi ambientali, ma rappresentano anche un peso economico per le aziende, motivo per cui la Commissione Europea sta cercando di standardizzare la documentazione comparabile dei consumi.
Verso un futuro più sostenibile per l’IA
In un contesto in cui la tecnologia e la sostenibilità sono sempre più intrecciate, l’iniziativa della Commissione Europea rappresenta un passo importante verso un utilizzo più responsabile dell’intelligenza artificiale. I grandi modelli linguistici come ChatGPT, Bard e Gemini sono strumenti potenti, ma il loro impatto ambientale non può essere ignorato.
La sfida ora è quella di trovare il giusto equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione dell’ambiente, garantendo che il progresso dell’IA non comporti un costo eccessivo per il pianeta. Riuscirà la nuova legislazione a fare davvero la differenza?
Condividi la tua opinione nei commenti e seguici per ulteriori aggiornamenti sul mondo dell’IA e sulle sfide della sostenibilità tecnologica.