Negli ultimi 10 giorni abbiamo avuto l’opportunità di testare il dispositivo Witty nella versione con adattatori Type-C e in questa recensione voglio raccontarti come funziona questo prodotto, che può portare grandi benefici a lungo termine per le batterie di dispositivi come smartphone e non solo, e come mi ci sono trovato.
Witty nasce nei laboratori dell’Università La Sapienza di Roma da un trio di ingeneri con un unico obiettivo: “migliorare il rapporto dei clienti con i loro dispositivi portatili e ridurre l’inquinamento relativo all’elevato consumo di batterie agli ioni di litio“.
L’azienda si impegna fortemente in ambito sostenibilità, combattendo i rifiuti ambientali legati al litio, proponendo una soluzione sostenibile a 360 gradi, piantando alberi per compensare CO2 nelle zone bisognose del pianeta, diminuendo i rifiuti da smartphone, complicati e costosi da smaltire e
rallentando l’estrazione del litio. Secondo le stime riportate dall’azienda ad oggi sono stati risparmiati 180 milioni di litri di acqua e compensate oltre 300k di tonnellate di CO2
Ma come può un semplice dispositivo plug-in aiutare a raggiungere questo obiettivo? Scopriamolo.
Intanto ti informo che, se fossi interessato, Witty può essere acquistato sul sito ufficiale nella versione standard, ovvero quella compatibile solo con USB-A a 31,99€ e nella versione completa di adattatori per USB-C a 45€ (attualmente in sconto a 35,99€). Utilizzando il nostro codice ICREWPLAY avrai uno sconto ulteriore del 10%.
Confezione
Come anticipato, la versione che abbiamo ricevuto è quella con Type-C, ma Witty non cambia, semplicemente insieme al prodotto principale viene spedito un piccolo sacchetto che contiene due adattatori, il primo da Type-C a Type-A ed il secondo da Type-A a Type-C, così da permettere l’utilizzo con tutti i caricabatterie e cavi dei dispositivi di ultima generazione.
La confezione è molto semplice, ma presenta vari dati riguardanti Witty ed i vantaggi portati dalla tecnologia ASO, (Automatic Shut Off) di cui ti parlerò a breve, inoltre all’interno sono presenti 3 fogli illustrativi, in italiano, spagnolo ed inglese, su cui sono riportate le avvertenze ed alcuni consigli riguardanti l’utilizzo del prodotto, oltre alle informazioni utili per contattare l’assistenza in caso di bisogno.
Come funziona Witty
Il concetto che sta alla base di Witty è molto semplice, ovvero far sì che la batteria dello smartphone (e non solo) si ricarichi in modo ottimale, dunque senza che ci sia surriscaldamento, e permettere alle persone di lasciare il dispositivo in carica durante la notte senza doversi preoccupare di rovinarne la batteria, grazie alla tecnologia ASO (spegnimento automatico) a cui abbiamo già accennato precedentemente.
Grazie alla tecnologia in questione, Witty stacca l’alimentazione quando il dispositivo arriva al 100% di carica, evitando di sottoporlo ad elevate tensioni inutilmente. In effetti gli smartphone applicano già soluzioni simili via software, ma Witty agisce in modo diverso e aiuta maggiormente e preservare la batteria; quando uno smartphone raggiunge il 100% di carica, viene mantenuta una tensione di fine carica che permette al dispositivo di restare alla percentuale massima fin quando non viene scollegato dalla presa di corrente.
Esporre lo smartphone a queste tensioni per molto tempo può usurare sensibilmente la batteria, ed è qui che interviene Witty, andando a scollegare completamente il dispositivo dal caricabatterie e limitando così l’usura. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, grazie a Witty è possibile allungare la vita di una batteria da 1 anno e 9 mesi fino a 4 anni.
È anche vero che sugli smartphone è sempre più diffusa la funzionalità di ricarica ottimizzata, che tende a rallentare la ricarica durante la notte per evitare proprio questa problematica, ma nella pratica questa funzionalità spesso si va a scontrare con le abitudini variabili di una persona, e non funziona quindi sempre perfettamente. Inoltre tale funzionalità può essere utilizzata solo ricaricando lo smartphone da acceso, mentre con Witty possiamo tranquillamente ricaricarlo da spento quando andiamo a dormire e lo ritroveremo carico al 100% al mattino seguente.
Per utilizzare Witty pasta inserirlo nella porta USB del caricabatterie e collegarci il cavo dello smartphone per la ricarica, proprio come ho fatto in questa foto qui sopra. La ricarica non parte comunque appena si collega lo smartphone, bisogna infatti premere l’unico tasto presente per abilitare il flusso di corrente.
Il tasto in questione si illuminerà con una luce rossa e la ricarica avrà inizio, la luce si spegnerà quando la ricarica risulterà ultimata.
Witty funziona con caricabatterie fino a 65W, ma attenzione agli ampere, perché la ricarica verrà limitata ad un massimo di 4 A per evitare surriscaldamenti. Nel mio caso, ad esempio, ho utilizzato un Oppo Find X3 Pro dotato di ricarica rapida a 65W, ma il caricabatterie ufficiale OPPO sfrutta 6.5 A per raggiungere tale potenza, dunque andando a ricaricarlo utilizzando Witty la ricarica risulterà più lenta perché verrà limitata.
Possiamo ritenerlo un difetto? Direi di no, dopotutto se abbiamo bisogno urgente di ricaricare il dispositivo nel giro di 30 minuti prima di uscire di casa non è necessario l’utilizzo di Witty, che risulta invece utilissimo quando si mette il dispositivo in carica durante la notte; in tal caso il limite di ricarica a 4A non peserà minimamente, perché ritroveremo comunque lo smartphone carico al nostro risveglio, e in più possiamo anche dormire sonni tranquilli perché la ricarica sarà stata più lenta, non avrà provocato surriscaldamento e non avrà usurato il dispositivo con alte tensioni grazie allo spegnimento automatico al raggiungimento del 100% di carica.
Potrebbe comunque succedere di ritrovarsi lo smartphone ad una percentuale di carica inferiore al 100% quando ci si risveglia al mattino nel caso in cui si scelga di lasciarlo acceso durante la ricarica, magari per effetto dell’antenna in funzione, magari perché si ricevono notifiche e messaggi o ancora perché la batteria risulta già in parte usurata. In questi casi Witty risulta ancora più utile perché mantenere lo smartphone in carica porterebbe al mantenimento della carica al 100% utilizzando un’elevata tensione che porta sul lungo termine ad un degrado della batteria più marcato.
Utilizzandolo con lo smartphone ho potuto verificare che in effetti grazie alla ricarica più lenta si evitano surriscaldamenti, inoltre non mi è mai capitato che la ricarica continuasse ininterrottamente al raggiungimento del 100%, in genere dopo circa 15 minuti in media Witty ha sempre scollegato l’alimentazione e non ho quindi riscontrato particolari problematiche.
Non solo per lo smartphone
Witty nasce principalmente per preservare la batteria dello smartphone, ma in realtà può essere utilizzato per qualsiasi altro dispositivo che viene ricaricato tramite cavetto USB. Questa caratteristica è molto importante, perché parliamo di un dispositivo che adotta una soluzione hardware e non software (come fanno gli smartphone di ultima generazione ad esempio) e che risulta particolarmente comodo per quei dispositivi che impiegano magari tanto tempo per ricaricarsi e che più facilmente perdiamo di vista durante il giorno, col risultato che magari restano lì in carica per ore anche dopo che la ricarica risulta ormai completa.
Personalmente l’ho provato con cuffie wireless, con la Nintendo Switch e con tanti altri dispositivi, ha funzionato perfettamente e mi ha liberato dal pensiero di dover andare a controllare di tanto in tanto se la ricarica fosse completa, veramente liberatorio!
Grazie ai due adattatori in confezione Witty risulta poi estremamente versatile, può infatti essere utilizzato con porte e cavi sia di tipo USB-A che USB-C, con qualsiasi combinazione delle due. Un adattatore va infatti infilato nella porta di Witty per poterci collegare un cavetto USB di tipo C, mentre l’altro può essere collegato alla presa USB-A per poter collegare Witty ad un caricabatterie che utilizza una porta di tipo C.
Sarebbe stato comodo avere delle porte aggiuntive direttamente sul dispositivo, senza dover ricorrere all’utilizzo di adattatori, più che altro perché questi ultimi sono molto piccoli e sembra molto semplice smarrirli in giro per casa. È anche vero che aggiungere delle porte porterebbe probabilmente ad un aumento delle dimensioni di Witty, che con i suoi 4,5 cm di larghezza, 2,2 cm di altezza e 3 cm di profondità risulta molto compatto.
Conclusioni
Dopo aver provato Witty in quest’ultimo periodo devo dire che mi ha convinto sotto ogni aspetto, adesso riesco a ricaricare i dispositivi che ho in casa con molta più tranquillità anche lasciandoli in carica durante la notte e so che in questo modo sto anche preservando la loro batteria.
Se proprio devo trovare un difetto a questo prodotto, è il fatto di dover premere un tasto per avviare la ricarica del dispositivo, infatti siamo abituati al fatto che lo smartphone o qualsiasi altro dispositivo si inizi a caricare non appena viene inserita la presa in corrente, e non ti nascondo che proprio a causa di questa abitudine mi è capitato un paio di volte nei primi giorni di collegare lo smartphone a Witty e di ritrovarmelo ancora scarico perché avevo dimenticato di azionare il pulsante in questione.
Mi piace moltissimo questa presa, da tempo cercavo un prodotto simile, a dire il vero non ne sapevo nemmeno l’esistenza!
Siamo felici di avertelo fatto conoscere, in effetti è un prodotto che può passare inosservato, ma è davvero molto utile!