Tronsmart Studio è una cassa un po’ anticonvenzionale, e per certi versi davvero unica, eppure appare a volte completamente fuori controllo. La presentazione ed il packaging non hanno niente di speciale e sembrano anche tirate un po’ via, il che non è una novità per molti prodotti cinesi, ma questo potrebbe anche non interessare a tutti.
Molti di noi scartano i pacchi e li gettano subito, oppure li conservano per un po’ dimenticandosi anche dove sono stati messi. Eppure per me è ancora una fonte di informazioni, sul messaggio che la ditta vuole fare arrivare immediatamente al cliente, soprattutto sulla credibilità e sull’impegno alle attenzioni delle piccole cose, che poi è quello che ognuno di noi inconsciamente cerca, sentirsi un po’ coccolati dopo un bell’acquisto.
Dopo aver speso €79 ecco mi aspetterei qualcosina di più di 1 cavo doppio maschio jack e l’usb per la ricarica, ma soprattutto una cura un po’ più sentita della scatola, che dopotutto è la prima cosa che vediamo di un prodotto, e qui non ci siamo.
Sorprendentemente invece il design del Tronsmart Studio è davvero bello, quasi brutalista essenziale anni 70-80, un gusto solido e retrò, con i tasti in gomma opaca, decisamente più che gradevole, direi quasi Bauhaus e senza esagerare.
Tronsmart Studio: Specifiche
Passando al comparto tecnico base di Tronsmart Studio, al di là della porta jack per collegare un lettore esterno, la connettività bluetooth 5.0, e la app dedicata Tronsmart sia per Android che per iOS, la sorpresa risiede tutta nell’autonomia della sua batteria, un vero carro armato di resistenza. Tronsmart assicura 15 ore di play, ma devo dire che sono stati davvero modesti, perché sono arrivato allegramente a ben 20 ore, cominciando a domandarmi se andasse a batterie atomiche.
Purtroppo le noti dolenti di Tronsmart Studio sono tutte nel comparto audio, ma devo anche essere sincero, potrebbero essere estremamente soggettive, in quanto l’utilizzo di questa cassa è talmente versatile che potresti non imbatterti mai in quello che sto per descrivere.
La resa dei 4 radiatori passivi è davvero molto potente, merito anche della tecnologia Soundpulse, brevettata da Tronsmart, che consiste in celle di potenza con un valore moltiplicante x5, invece del solito x3 delle celle energetiche standard, ma questo in alcuni contesti potrebbe diventare un problema tutt’altro che trascurabile.
La potenza dei bassi infatti, combinata ai 4 radiatori, tende ad impastare moltissimo i suoni delicati, annichilendoli completamente. Quindi oserei dire che non è il caso di usare Tronsmart Studio per ascoltare Jazz o musica classica, che potrebbe non importare a molti, ma è pur sempre un metro di paragone per capire la fedeltà del suono, che mi sento di dover punire aspramente.
Se invece sei amante dei bassi sfondatimpani o ti piace goderti un film a volumi imbarazzanti, senza dover sborsare cifre insensate, Tronsmart Studio è quello che cerchi. I suoi volumi per la dimensione dell’apparecchio, sono completamente fuori scala. Questa piccola cassa è in grado di generare un volume totalmente senza senso, e già al 75% della sua potenza.
Per darti un’idea di cosa dico, con il mio impianto dolby al 75% e la Tronsmart Studio nella stessa stanza alla stessa percentuale di potenza, era impossibile capire cosa uscisse dalle mie casse, perché riuscivo solo a sentire la Tronsmart. Devo dire che mi ha letteralmente spaventato in positivo. Inutile dire che è perfetta per una festa all’aperto, anche perché impermeabile, ma a patto di non vivere in paesi che non condannano l’uso delle armi da fuoco contro i vicini.
Tutto sommato il prezzo di €79 per Tronsmart Studio, è in linea con la qualità dei materiali di costruzione molto solidi, per l’incredibile longevità delle batterie e per la sua potenza fuori controllo, che ho trovato molto spesso divertente, anche solo per fare degli scherzi a chi dorme profondamente.