Non un flagship, ma un midrange di quelli che è più facile trovare in tasca al grande pubblico e che consente agli amanti del brand (e non solo) di familiarizzare con quello che sarà Harmony OS, il sistema operativo del colosso di Shenzen che già da qualche tempo anima i dispositivi destinati al mercato domestico cinese e che sostituisce in tutto e per tutto l’ecosistema Google dopo il ban imposto dalla rivedibile amministrazione Trump e volto ad impedire al colosso di Shenzen lo sviluppo di antenne 5G da installare sul territorio americano, per timori di spionaggio.
Se inizialmente questa sanzione poteva far temere conseguenze peggiori, Huawei ci dimostra che si può tranquillamente utilizzare uno smartphone senza l’ecosistema Google.
Avremo modo di parlare del sistema operativo di questo Nova 9 ma per il momento, felici per il ritorno in buono stile di un marchio molto popolare nel nostro paese, addentriamoci in questa recensione facendo la conoscenza dello smartphone.
Confezione e presentazione
La confezione di Nova 9 è minimal, come da abitudine di Huawei: all’interno della scatola, nel tradizionale bianco, una dotazione ridotta (pur superiore ad altri competitor) che comprende oltre ovviamente al telefono, una comoda e sottilissima cover, il cavo USB Type-C, lo strumento per estrarre il carrellino della SIM e il caricabatteria da 66 Watt.
Una doverosa premessa va fatta a questo punto: questo Huawei Nova 9 è il gemello di Honor 50 in quanto la progettazione è precedente alla scorporazione delle due ex consociate. Nello specifico è l’ultima volta che vedremo due smartphone simili, considerato che Honor dal 2020 non fa più parte del gruppo Huawei.
Preso in mano lo smartphone ci troviamo davanti un prodotto di estrema qualità ed eleganza, come da abitudine di Huawei; l’unico elemento che tradisce il segmento di appartenenza di questo Nova 9 è il profilo, realizzato in polimeri plastici anziché in alluminio.
Con i suoi 175 grammi di peso si tratta di uno degli smartphone più leggeri nel suo segmento, sensazione di maneggevolezza ampliata dalla presenza di una duplice curvatura presente sia sul display che sul pannello di vetro posteriore.
Huawei non dichiara il produttore dei vetri, che quindi non sono Gorilla Glass ma ci appaiono sufficientemente robusti e in grado di supportare quei piccoli eventi traumatici che mai vorremmo capitassero ai nostri gioiellini.
Se in tanti trovano ormai superata la moda dei display curvi e tanti produttori stanno tornando agli schermi flat, personalmente continuo a trovarla una soluzione piacevole e d’impatto a maggior ragione quando la stondatura è armonica come in questo Nova 9.
Il profilo ristretto a disposizione (parliamo di soli 7,7 mm) ha portato i designer a collocare il bilanciere del volume e il tasto di spegnimento dallo stesso lato, riducendone le dimensioni e posizionandoli laddove potrebbero risultare scomodi per alcuni utenti, anche se personalmente non ho riscontrato problemi di sorta nell’utilizzo quotidiano.
Un altro importante e piacevole elemento di design è costituito dal blocco fotocamere, che sta diventando un segno distintivo degli smartphone Huawei, e che vede gli obiettivi delle fotocamere in due anelli tra cui emerge la camera principale avvolta da uno “space ring” con profilo metallico. Un altro elemento molto importante è la sporgenza di questo blocco, che è di dimensioni ridotte ed evita scomodi sbilanciamenti nell’utilizzo ad una mano tipici di altri device in cui il blocco camere è nettamente più pronunciato.
Rispetto alla colorazione Black del modello in prova, ti consiglio di acquistare il modello Starry Blue che ho avuto modo di vedere e toccare con mano e ritengo migliore sia in termini di grip per la sua superfice porosa sia perché la colorazione nera tende a trattenere un po’ troppo le ditate. Anche se la soluzione migliore è sempre quella di utilizzare la cover contenuta nella confezione.
Schermo
L’elemento di spicco di Nova 9 è senza dubbio il suo ampio display da 6,57″. Scegliendolo per questo smartphone potremmo dire che Huawei non ha badato a spese ma alla sostanza, con uno schermo OLED dalla risoluzione FHD+ da 2340 x 1080 Pixel in grado di gestire 1 miliardo di colori e con un refresh rate fino a 120 Hz e fino 300 Hz di campionamento al tocco.
I neri assoluti sono perfetti come in ogni OLED e la visione perfetta con qualsiasi inclinazione.
Tenuto conto del pieno supporto a HDR 10, per questa fascia di prezzo è veramente difficile chiedere di più; ovviamente il display è interamente gestibile via software, sia per quanto riguarda temperatura e colore sia per quanto riguarda risoluzione e refresh rate.
Per queste ultime voci è possibile impostare anche valori più bassi, come il 60 Hz, al fine di risparmiare la batteria, ma l’opzione dinamica attiva di default rimane la migliore.
Pur non trattandosi di un display interamente coprente, i bordi sono davvero ridotti e la superficie dello schermo è interrotta solamente dal foro della camera anteriore. Sotto il display, invece, è stato collocato il sensore di impronte digitali, che è veramente reattivo e risponde positivamente nella quasi totalità dei casi.
Hardware
Nova 9 monta, sempre per le note questioni, un processore Qualcomm in luogo dei più classici Kirin proprietari: in questo caso è stato scelto uno Snapdragon 778G.
Si tratta di un processore pensato per il gaming e per le reti 5G, che purtroppo Huawei non può utilizzare: Nova 9 si ferma alla tecnologia 4G, personalmente non lo ritengo un problema ma è un elemento da tenere a mente.
L’uso di un processore collaudato, già presente in altri midrange concorrenti, è frutto di una valutazione corretta, in questo modo si evitano versioni più energivore dello Snapdragon e si mette a disposizione dell’utente un processore solido che non si impunta mai, nemmeno durante l’esecuzione di giochi pesanti, e che non scalda in nessuna situazione d’uso.
Si sarebbe potuto osare di più, ma le prestazioni sono comunque ottime, con Fifa Mobile e Real Racing 3, da sempre benchmark di riferimento, si aprono in poco più di 10 secondi e scorrono senza rallentamenti di sorta.
Completano il comparto tecnico una CPU Octa-core, composta da 4 Cortex-A78 a 2,42 GHz e 4 Cortex-A55 a 1,8 GHz, mentre come GPU abbiamo l’Adreno 642L.
La RAM è da 8 GB mentre la memoria, non espandibile è da 128 GB, sufficienti per il target designato di utenza. Huawei ha comunque ha disposizione un servizio di cloud proprietario per le archiviazioni.
Il comparto telefonico si comporta molto bene, come da tradizione Huawei, con un’ottima ricezione e un audio in chiamata pulito. Anche il vivavoce è chiaro e squillante, tuttavia registrando alcune note vocali con le app di messagistica talvolta i miei interlocutori mi hanno riferito di avere avvertito alcuni disturbi nella riproduzione.
Nova 9 purtroppo ha un audio mono, riprodotto solo dalla cassa principale posta sotto il device, non mi sarebbe dispiaciuto una riproduzione stereo che coinvolgesse anche la capsula audio che viene riservata quindi solo alle chiamate. Anche così comunque la riproduzione è accettabile.
All’interno dello slot SIM possiamo alloggiare due distinte Nano SIM, mentre come già detto non c’è spazio per una microSD aggiuntiva.
Comparto fotografico
Il comparto fotografico di Nova 9 è composto da luci e ombre: la fotocamera principale denominata Ultra Vision a 50 MP con filtro RYYB e apertura f/1.9 cattura in media più luce rispetto ad una classica RGB e riesce a regalare scatti molto simili a quelli di P40, con un punta e scatta che si rivela soddisfacente in quasi tutti i frangenti, al netto di qualche scatto un po’ rumoroso. Occasionalmente, anche con la IA attiva, la messa a fuoco diventa lenta e ci vuole qualche secondo per una corretta centratura dell’obiettivo.
Lo zoom arriva fino ad un soddisfacente 10x, si tratta comunque di un ingrandimento digitale che quindi presta il fianco a qualche imprecisione per l’assenza di stabilizzatori veri e propri.
Un po’ deludente la fotocamera ultragrandangolare, che con i suoi 8 MP e apertura f/2.2 è costretta a intervenire via software per compensare la scarsa potenza del sensore, snaturando parzialmente le foto con qualche sporadica sovraesposizione.
Rispetto all’uscita di Nova 9 alcuni problemi sono già stati corretti lato software, per cui c’è da essere fiduciosi in nuovi aggiornamenti.
I sensori di profondità e Macro, entrambi da 2 MP con apertura f/2.4 sono praticamente inutili: ormai li troviamo su tutti gli smartphone da un certo prezzo in poi, ma vengono utilizzati pochissimo e soprattutto quando hanno queste risoluzioni l’effetto finale è poco apprezzabile.
Nettamente migliore la fotocamera anteriore, da 32 MP e apertura f/2.0,che restituisce selfie soddisfacenti e che Huawei stessa consiglia a chi voglia fare vlogging, grazie anche ad una apposita modalità.
Per quanto riguarda i video, possiamo registrare in FHD a 60 FPS o in 4K a 30 FPS, con ottimi risultati anche qui però in mancanza di stabilizzazioni ottiche.
In conclusione, per quanto riguarda il comparto fotografico, Nova 9 non emerge rispetto alla concorrenza pur rimanendo su prestazioni accettabili.
Ti lascio con una carrellata di immagini scattate con Huawei Nova 9 in diverse condizioni.
Uno Smartphone “petaloso”
Anche se non viene menzionato ufficialmente, il motore di Nova 9 è ancora Android e nello specifico la versione 11, cosmeticamente identica a quello che è Harmony OS già operativo in Cina.
All’epoca del ban, Huawei era già intenzionata a creare un proprio ecosistema condiviso tra i vari dispositivi, in tal senso il provvedimento dell’amministrazione Trump ha solo accelerato una decisione già presa da tempo.
Se inizialmente si trattava di un ecosistema immaturo, e non poteva essere altrimenti, quella che possiamo toccare con mano oggi è una piattaforma matura e affidabile pur necessaria di alcuni aggiustamenti (molti dei quali a dire il vero non strettamente dipendenti da Huawei stessa).
Il cuore pulsante del SO di Huawei è dato da AppGallery che sostituisce ovviamente il Play Store e dalla suite Petal: Petal Clip, Petal Mail, Petal Maps e soprattutto Petal Search.
Proprio quest’ultima è l’app più importante del lotto; si tratta di un motore di ricerca a 360 gradi ma che ha la peculiarità di trovare tutte le app principali nei vari store.
Per cui se di default e in AppGallery non troveremo tutte le app di stampo statunitense, tra cui le più utilizzate Facebook, WhatsApp e Instagram, tramite Petal Search potremo scaricarle comodamente tramite i vari store come Apk Gallery o Aptoide.
Il processo è stato notevolmente semplificato, tuttavia alcune app continuano a mancare e in questi casi (sempre tramite Search) veniamo messi nelle condizioni di utilizzare le web app in pochi secondi.
L’obiettivo di Huawei è comunque quello di creare un sistema il più completo possibile, così troviamo Petal Maps, che in collaborazione con TomTom fornisce un’ottima alternativa a Google Maps in costante aggiornamento ed evoluzione, mentre con Petal Clips chiunque può creare dei brevi filmati in pochissimi clic, grazie ad un’interfaccia semplice ed intuitiva.
Conclude il trittico Petal Mail che personalmente ho trovato un’app migliore del gestore di posta elettronica preinstallato.
Tra le novità di Harmony OS il doppio menu a cascata, già visto su iOS e alcuni device Android, grazie al quale con uno swipe verso il basso possiamo accedere in maniera rapida alle notifiche di sistema o al pannello di controllo a seconda della porzione di schermo toccata.
Oltre le classiche opzioni, il pannello di controllo prevede l’opzione Device+ che consente di interfacciare eventuali dispositivi dell’ecosistema Huawei qualora disponibili in maniera molto comoda.
Di default inoltre Nova 9 ci propone numerose cartelle, oltre quelle standard a cui siamo abituati, suddivise secondo le possibili esigenze dell’utente (business, intrattenimento ecc.) che hanno la peculiarità di proporre delle app suggerite pronte da installare.
L’unico neo, che permane nonostante le opportune disattivazioni, è l’eccessiva pubblicità che compare all’interno delle app e di cui faremmo volentieri a meno.
Non manca l’assistente digitale, Celia, che attivabile dicendo a telefono acceso “Hey Celia” (un po’ troppo suggestivo, è vero) ci consente di accedere alle funzioni tipiche dello strumento, tutte funzionanti senza troppi problemi.
Interessante è anche l’utilizzo pronunciato che dà Huawei delle applicazioni Microsoft, di cui ci propone Office, Bing e Start (che può sostituire la classica panoramica di Google) tra le app più popolari, preinstallate.
Infine, imparando la lezione di OnePlus, abbiamo My Huawei, app centrale che unisce lo store ufficiale, la community e l’assistenza dedicata insieme ad una panoramica a 360° sul mondo Huawei e alcune attività interattive.
Batteria
Nova 9 si presenta con una batteria da 4.300 mAh; considerate le dimensioni totali del dispositivo non si poteva osare di più ma si tratta di una dotazione in grado di portare tranquillamente a sera un utente che faccia un utilizzo standard del device.
Nel corso del mio stress test, gestendo con attenzione il risparmio energetico, con tutte le impostazioni standard e il display sempre attivo, ho coperto senza problemi dalle 6:00 alle 23:00 arrivando alla ricarica con il 4% residuo; considerando l’uso intensivo, fatto di ore sulle chat redazionali, uso wifi misto a rete mobile, bluetooth sempre attivo e tanto altro, è facilmente immaginabile che un uso più normale possa incrementare notevolmente la durata della batteria.
In ogni caso è presente la ricarica rapida a 66 watt, sbloccabile per motivi di sicurezza solo con il caricabatterie originale, che ci consente di caricare il telefono completamente in circa mezz’ora.
Tuttavia il caricabatterie in dotazione arriva massimo a 40W, che rimane un po’ più lento ma sempre entro limiti ampiamente accettabili. Non è presente la ricarica wireless.
Puoi trovare Huawei Nova 9 + Freebuds Pro su Amazon a 499,90€.
Bella recensione, la migliore che ho letto finora!
Com’è la situazione con gli aggiornamenti di sistema e di sicurezza, non essendo Android?
So che dovrebbero aver rilasciato degli aggiornamenti in questi giorni, come va il telefono?
Ciao Michele, sono contento ti sia piaciuta la recensione!
Durante il periodo della prova, lo smartphone aveva delle patch di sicurezza abbastanza recenti, in linea con Android.
Per quanto riguarda eventuali aggiornamenti non posso risponderti perché il giorno dopo l’uscita della recensione, Huawei ci ha richiesto la restituzione dello smartphone usato in prova
Gireremo la tue richieste direttamente a loro e se ci sono novità ti faremo sapere
Per quello che costa sembra un buon prodotto. Anche a me piacerebbe sapere se con gli aggiornamenti rilasciati il cell va meglio.
Ciao Alessia,
è un buon prodotto nel complesso, specialmente se acquistato ad un prezzo inferiore del listino.
Al netto degli aggiornamenti è un telefono comunque affidabile, specialmente se non ti serve un battery phone e non cerchi un top di gamma
Recensione molto interessante e approfondita, meglio di altri siti.
Huawei però non mi convince ancora, recensirete anche P50? Sarebbe interessante
Ciao Diego, sono contento che ti sia piaciuta la recensione.
Nel giudizio complessivo tieni conto che stiamo comunque parlando di un media gamma, che oggi a sei mesi dall’uscita si trova spesso scontato.
Huawei poteva fare di meglio? Si, per quanto riguarda la fotocamera e forse anche per la batteria, ma abbiamo visto di peggio.
Non so se recensiremo il P50, non dipende da noi, continua a seguirci e lo scoprirai!