Nel mercato delle tastiere meccaniche customizzabili un nome è onnipresente, Epomaker, e lo è per un valido motivo. L’Epomaker TH80 ne è uno degli esempi più solidi, a conferma che la serietà e la fama di questa azienda non può essere messa in discussione.
Epomaker ha un progetto dalla sua nascita, ed è quello di fornire tastiere meccaniche personalizzabili della migliore qualità a prezzi estremamente contenuti. Questo per chi come me fa parte della comunità è stata a lungo una chimera quasi irraggiungibile.
Vuoi per la scarsità della disponibilità dei materiali, vuoi perché da relativamente poco il brevetto degli switch Cherry MX è diventato di pubblico dominio, e nondimeno la fama underground di questo splendido hobby professionale, i prezzi non sono mai stati accessibili ai più.
Normalmente per ottenere un kit di media qualità per una tastiera 60%, i prezzi si aggirano intorno ai €150, per le 75% bluetooth come la Epomaker TH80, anche di €300. Certo non sono qui per dirti che è tutto oro quello che luccica, ma sicuramente è qualcosa di più prezioso di quanto immagini.
Epomaker TH80 Presentazione
La scatola che rappresenta uno splendido blueprint, purtroppo non contiene moltissimo, eppure tutto il necessario c’è:
- Un estrattore di tasti e switch (non di quelli economici tutti in plastica)
- Un cavo USB-C foderato in tessuto tipo tattico (per evitare che le torsioni danneggino il cavo internamente)
- La tastiera TH80
- il dongle bluetooth incastonato nel retro della tastiera
- il manuale per le macro davvero intuitivo
I tasti sono i Theory in PBT (plastica molto resistente che non si consuma come l’ABS ed è resistente all’olio) e profilo basso MDA, che purtroppo presenta un piccolo difetto sui tasti gialli, un po’ traslucidi quando retroilluminati, mentre il potenziometro per il volume in alto a destra sembra alluminio anodizzato, ma non posso confermarlo al 100%.
Cosa avrei voluto trovare? Qualche switch di riserva sarebbe stata una graditissima sorpresa, ed un pennellino per spolverare. Magari nelle prossime edizioni.
Epomaker TH80: Performance ed Info tecniche
L’Epomaker TH80 è una tastiera meccanica 75%, cioè con 80 tasti disponibili, in questo caso non compatti, per una maggiore comodità e per ridurre gli errori di battitura, mi è arrivata con gli switch lineari a 3 pin Gateron CherryMX Red, ma ovviamente in selezione di acquisto, potrai scegliere tra:
- Gateron Pro black lineari – forza operativa: 60 ±15 gf pre-tragitto: 2.0±0.6 mm tragitto totale: 4.0±0.4 mm
- Gateron Pro yellow lineari – forza operativa: 50 ±15 gf pre-tragitto: 2.0±0.6 mm tragitto totale: 4.0±0.4 mm
- Gateron Pro red lineari – forza operativa: 45 ±15 gf pre-tragitto: 2.0±0.6 mm tragitto totale: 4.0±0.4 mm
- Gateron Pro brown tattili – forza operativa: 45 ±15 gf pre-tragitto: 2.0±0.6 mm tragitto totale: 4.0±0.4 mm
- Gateron Pro blue clicky – forza operativa: 50 ±15 gf pre-tragitto: 2.2±0.5 mm tragitto totale: 4.0±0.4 mm
Gli stabilizzatori invece saranno sempre Cherry non piatti, in ogni caso la cosa veramente bella è che ti arriveranno lubrificati di fabbrica. Purtroppo non ci sono informazioni sul tipo di lubrificante dielettrico PTFE usato, ma dalla consistenza della pressione e velocità di attuazione, deduco che sia un lubrificante molto simile al Krytox 205 0, e non un più denso 250.
Anche vero che molte persone preferiscono lubrificare manualmente secondo i propri criteri, ma altrettanti gradiranno il servizio incluso di prelubrificazione. Sempre personalmente, se dovessi scegliere tra le 5 opzioni, opterei per i Gateron Pro red solo se il mio utilizzo principale fosse il gaming, e non come molti dicono i black, questo perché la forza attuativa del black è leggermente ma non di poco impattante sull’esecuzione.
I Gateron Pro red sono per molti PRO-Gamer l’unica opzione disponibile per un insieme di caratteristiche, che li fanno prevalere anche su switch proprietari più reattivi di brand blasonati. Questo perché reattivi in attuazione, non significa affatto PRECISIONE, ma tutt’altro. Il sistema antighost della PCB di Epomaker, in combinazione con l’attuazione del Gateron Pro red, fa si che a dispendio di un impercettibile ritardo dovuto alla forza operativa, si abbia una risposta più efficace e precisa, soprattutto negli RTS.
Invece per la scrittura opterei per i Yellow se lo stile di pressione fosse pesante e tendente a raggiungere tutto il tragitto del tasto, e non tendente alla pressione leggera, in quel caso sceglierei i brown, che hanno una risposta tattile per farti capire già a metà corsa che l’input è stato registrato. Purtroppo non vedo uso per i clicky blue, a parte un’innata voglia di essere percosso dai coinquilini, visto il rumore insano generato, oppure un’amore incondizionato per i suoni vintage.
Ora scendendo nel dettaglio della prelubrificazione, e sulla manifattura dei Gateron Pro, posso dire che essendo anche possessore delle vecchie versioni, il fenomeno di wobbling dello stelo è stato risolto quasi egregiamente. Il wobbling altro non è che il movimento dello stelo a X dove si posizionano i tasti, tendenzialmente rimane un piccolo gioco di meno di un mezzo millimetro, che si è ancora presente, ma in misura minore. Sarei stato veramente curioso di testare gli ultimi yellow, per vedere se fosse stato ulteriormente ridotto.
Passando alla PCB, ho notato subito che gli switch sono in posizione sud, il che è meraviglioso per gli effetti rgb e la combinazione con i tasti compatibili Cherry. La posizione sud è infatti preferibile alla nord, in quanto non va in conflitto con i led, e permette un’illuminazione non occlusa.
Il posizionamento del pin USB-C è sul retro in posizione standard compatibile con qualsiasi case, e ovviamente gli agganci degli switch sono hot-swap, cioè non richiedono saldature, ma potrai estrarli e sostituirli con il tool che troverai nella scatola. Tutto in nome degli standard attuali di modding, e solo questo vale molti punti di gradimento.
Per quanto riguarda lo smontaggio, il case in PBT presenta un montaggio ad hamburger, con solo due viti sul retro per il distacco, senza dover infatti rimuovere tutti i tasti, sarai in grado di accedere all’interno del case, che si presenta già tamponato da un foglio di foam pre-intagliato, che riduce il riverbero dei click.
Osservando meglio è visibile un altro pre-intagliato di foam tra la placca (in alluminio, molto bella e preziosa) e la PCB, sempre a favore del suono, che in questo caso sarà già di per sè in stock, un bellissimo e richiestissimo THOCK standard, sicuramente migliorabile con i Gateron Pro yellow acquistabili in un secondo momento separatamente.
Sul fondo del case troveremo anche la batteria del bluetooth da 2.200 mAh, questo perché il modello che mi hanno inviato è quello precedente ad Aprile, infatti da ora in poi la batteria montata sarà da ben 3.800 mAh. La tastiera supporta sia la modalità 5.0 che la 2.4 GHz. Per la durata della batteria in modalità bluetooth, è difficile stabilirla in modo esatto.
In pratica non ho trovato un segnalatore di carica, ma solo il tasto CTRL sinistro delle Epomaker TH80 che cambia colore se non si ha la carica massima. Comunque 24 ore sono state rette egregiamente. La ricarica da zero è invece abbastanza veloce, circa 40-45 min. In aggiunta la batteria è facilmente scollegabile dalla PCB, per consentirti manovra di modding, invece di essere incollata come in molte altre.
Intorno alla PCB potrai trovare anche un bellissimo esercizio di stile di insonorizzazione ulteriore, il “gasket mount” cioè un tamponamento sonoro lungo i bordi, che aumenta anche la capacità di smorzare le vibrazioni che ricadono sulla struttura laterale. Consiglio vivamente ad Epomaker di pubblicizzare queste cose sul sito, come per il foam, perché è assolutamente raro trovare delle tastiere meccaniche budget con tutti questi piccoli, ma importanti dettagli in commercio.
C’è una piccola accortezza però che consiglio ad Epomaker per la prossima o prossime tastiere, ed è che il case NON DEVE MAI avere perni centrali di sostegno alla PCB, è una precauzione che in realtà crea un disturbo di vibrazioni sulla struttura, ogni volta che si batte sui tasti, specialmente per chi preme con forza. La rimozione dei perni infatti permetterebbe un assorbimento delle vibrazioni; grazie all’elasticità che si formerebbe nella zona centrale, la flessione ridurrebbe la propagazione alla zona esterna.
Mentre è perfettamente normale che nei Kit customizzabili, tipo di KBDfans, sia possibile selezionare ogni singolo componente, come per esempio anche il case in alluminio anodizzato, però è anche ovvio che il prezzo sia di almeno 3 volte più alto. In pratica l’unico compromesso in questo caso è il case in PBT, ma per alcuni potrebbe essere anche un punto di vantaggio, se non anche di pregio, per il suo suono peculiare, che rinforza il THOCK.
Gli effetti RGB disponibili invece potrai vederli in questo video:
Puoi trovare la Epomaker TH80 sul sito ufficiale, inoltre puoi trovare Epomaker anche su Amazon.