Chi pensa che la Luna sia solo grigia e monotona dovrebbe dare un’occhiata più da vicino. Letteralmente. Perché tra le scoperte più curiose e affascinanti fatte dagli astronauti dell’Apollo, ce n’è una che ancora oggi fa discutere gli scienziati: minuscoli granelli arancioni sparsi sul suolo lunare, più piccoli di un granello di sabbia ma con dentro un’intera storia geologica.
Sono lì da più di 3 miliardi di anni. E finalmente cominciamo a capirci qualcosa.
La Luna non è sempre stata “spenta”
Quando li raccolsero negli anni ’70, quei beads arancioni (perline, in inglese) sembravano solo stranezze da raccontare. Oggi, grazie a strumenti di analisi ultra-avanzati, si scopre che sono vetro vulcanico, generato da vere e proprie esplosioni sulla superficie lunare. Sì, la Luna ha avuto vulcani attivi ed eruzioni esplosive, un tempo.
Come? I materiali eruttati venivano lanciati in alto, si raffreddavano al volo nel gelo spaziale e cadevano sotto forma di microsfere vetrose, intatte fino ad oggi perché… sulla Luna non piove mai. Né vento, né erosione.
Tecnologie moderne per campioni d’altri tempi

A fare luce su questi campioni è stato un team della Washington University, con analisi al microscopio elettronico, spettroscopia a raggi X e altre tecniche da laboratorio fantascientifico. «Abbiamo avuto questi campioni per 50 anni», spiega il fisico Ryan Ogliore, «ma solo ora possiamo davvero capirli».
Ogni bead racconta una fase diversa dell’attività vulcanica lunare. Alcuni ricordano le eruzioni a “fontana di fuoco” delle Hawaii. Altri mostrano composizioni chimiche completamente diverse da qualsiasi cosa vista sulla Terra.
Il diario geologico della Luna
La parte più incredibile? Questi frammenti microscopici ci stanno aiutando a riscrivere l’intera storia della Luna. Non più solo un satellite grigio e inerte, ma un corpo celeste che ha avuto una sua evoluzione complessa, violenta, dinamica.
I ricercatori li hanno trattati come reliquie sacre: ogni analisi è stata fatta senza esporli all’aria, per non alterare i dati. Il risultato? Una narrazione nuova di zecca su ciò che è successo in quei miliardi di anni prima che la Luna diventasse silenziosa.
Ogliore la mette così: «È come leggere il diario di un antico vulcanologo lunare». E non ci sembra affatto un’esagerazione.
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