La psilocibina è un principio attivo dei funghi allucinogeni del genere Psylocibe, una dimetiltriptamina accreditata come agonista dei recettori della serotonina 5-HT2A e in un recente studio è stata sperimentata su 24 soggetti colpiti da depressione.
I risultati sembrano essere incoraggianti: pare infatti che due dosi della psilocibina, somministrate con la psicoterapia di supporto, producano una rapida e riduzione importante dei sintomi depressivi.
Psilocibina: ecco gli effetti evidenziati dallo studio
Rispetto alle terapie farmacologiche tradizionali, la psilocibina si è dimostrata 4 volte più efficace. Gli approcci più conosciuti alla cura delle depressione infatti, necessitano di un arco di tempo che oscilla dalle 2 settimane ad uno o più mesi per poter compensare i sintomi tipici di questa subdola malattia che colpisce più di 300 milioni di persone in tutto il mondo.
Non solo, rispetto ai trattamenti tradizionali, la psilocibina si è dimostrata più tollerabile per quanto riguarda gli effetti collaterali: durante lo studio infatti, non si è riscontrato nessuno degli effetti indesiderati tipici delle terapie farmacologiche in uso quali ideazione suicidaria, diminuzione del desiderio sessuale e aumento di peso.
Le ricerca ha coinvolto 24 soggetti con una storia di depressione a lungo termine: la maggior parte dei partecipanti ha dichiarato di aver manifestato i sintomi della malattia nei due anni precedenti allo studio. Il pazienti sono stati sottoposti a due sessioni di psilocibina di cinque ore, sotto la supervisione degli studiosi. I partecipanti hanno ridotto gradualmente gli antidepressivi prima della sperimentazione con il supporto del loro medico personale, per garantire un’esposizione sicura a questo trattamento sperimentale.
Una volta concluso il trattamento, la maggior parte di essi ha mostrato una significativa diminuzione dei sintomi. Allo stesso modo, quasi la metà era in remissione dalla depressione al follow-up di quattro settimane. Per l’intero gruppo di 24 partecipanti, il 67% ha mostrato una riduzione di oltre il 50% dei sintomi della depressione al follow-up di una settimana e il 71% al follow-up di quattro settimane. Complessivamente, quattro settimane dopo il trattamento, il 54% dei partecipanti è stato considerato in remissione, il che significa che non si qualificava più come depresso.