Privacy, questa sconosciuta, nel mondo digitale questa parola è ormai diventata tabù, ma non tutto è perduto. Google vuole introdurre un nuovo standard di sicurezza e riservatezza nel suo Play Store per i suoi utenti, e lo farà mettendo pressione agli sviluppatori di app tramite linee guida alla quale non sfuggirà nessuno, termine ultimo aprile 2022.
Sapranno adattarsi le software house? Gli conviene sul serio, dato il giro di affari da ben 80 miliardi di dollari, massa monetaria che costringerà tutti ad adeguarsi per non rinunciare alla sua fetta, visto che Mister G questa volta fa sul serio, avvicinandosi sempre più alle policy di Apple, da questo punto di visita già sul pezzo in materia di protezione dei dati con un App Store decisamente più selettivo e severo.
Privacy Play Store, cosa cambierà
Andiamo quindi ad analizzare i cambiamenti previsti da Google per il raggiungimento del suo obiettivo. Parliamo prima di tutto di date, Google ha stabilito la deadline ad aprile 2022, data che segnerà la cancellazione delle app che non si sono adattate alle nuove regole dal suo Play Store, ma già nel primo trimestre dell’anno prossimo inizieremo a vedere i primi cambiamenti. Sostanzialmente sarà implementata una nuova scheda vicino alla dicitura “valutazioni e recensioni“, essa conterrà l’elenco completo dei dati raccolti dall’app selezionata e l’eventuale crittografia di quest’ultimi.
Inoltre potremo sapere il motivo per il quale l’app ha bisogno di raccogliere alcuni dati, e conoscere in anticipo se sarà possibile negare l’ autorizzazione alla raccolta, pur riuscendo a utilizzarla lo stesso. Un grande passo insomma verso una maggiore protezione dei nostri dati personali, data ormai l’importanza che il nostro smartphone ha nella quotidianità, ci auguriamo che questa attenzione dei colossi informatici possa sempre più essere implementata, sviluppata e seguita. Tuttavia ti invito sempre a prestare molta attenzione, nonostante il tentativo di Google per restare sempre un passo avanti, sempre più spesso ci imbattiamo inconsapevolmente davanti a truffe di ogni genere.
Google quindi punta su una maggiore consapevolezza dei suoi utenti all’interno del Play Store, rendendolo così più sicuro e trasparente per tutti. Dopo i suoi guai con l’Unione europea, questo sembrerebbe un tentativo di adeguarsi timidamente alle politiche per la privacy che l’UE ha da poco implementato e aggiornato. C’è da augurarsi che queste nuove linee guide per il Play Store possano servire davvero a contribuire alla sicurezza e privacy di tutti, trattamento al quale Google non ci ha mai abituato molto bene, così come anche Facebook con i suoi guai riguardanti Cambridge Analityca.
I colossi di internet sono chiamati perciò ad una maggiore attenzione, anche se la questione è controversa per natura, essendo i nostri dati stessi lo strumento di guadagno per i big del settore. Raccolta pubblicitaria e profilazione degli utenti sono infatti i due perni sui quali gira il business miliardario del settore informatico.
Un problema quindi, quello del Play Store e della sua privacy, tutt’altro che semplice, infatti è un luogo in cui tutto è concatenato. Fra banner pubblicitari, acquisti guidati, pubblicità in-App e AD, Google dovrà restare in bilico fra rispetto della privacy e profitti, mantenendo le promesse e restando all’interno dei parametri stabiliti in modo tale da non screditare la sua immagine pubblica agli occhi del mondo. La privacy perciò resta e resterà ancora per molto al centro del dibattito digitale, tuttavia sta anche a noi vigilare su di essa e pretendere che venga rispettata.