Il Premio Nobel per la Fisica 2021 è stato assegnato a Syukuro Manabe, Klaus Hasselmann e Giorgio Parisi per aver scoperto nuovi metodi per descrivere sistemi complessi e prevederne il comportamento a lungo termine, compresa la fisica del clima terrestre e come è cambiato a causa degli effetti dell’industrializzazione umana.
La metà dei 10 milioni di corone svedesi (1,15 milioni di dollari) per aver appunto vinto il premio nobel per la fisica 2021 è divisa tra Manabe e Hasselmann.
Manabe e il suo team hanno dimostrato che l’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera porterebbe a un aumento delle temperature medie intorno alla superficie della Terra, situazione che, tra l’altro, stiamo vivendo ogni giorno, mentre invece Hasselmann ha creato modelli che collegavano tempo e clima.
Sia gli scienziati che il lavoro dei loro team sono oggi al centro dei nostri modelli climatici, questo a dimostrazione di quanto siano stati influenti .
L’altra metà del premio nobel per la fisica 2021 va a Giorgio Parisi. Il suo lavoro è anche su sistemi complessi ma non su scala terrestre, piuttosto all’interno di materiali complessi disordinati come il vetro rotante.
Lui e il suo team hanno scoperto schemi nascosti, creando un modello fisico e matematico che descrive un tale sistema, le cui applicazioni sono utilizzate per comprendere cose come il movimento della sabbia, ma anche neuroscienze e molte applicazioni tecnologiche.
Dettagli su questo Premio Nobel per la Fisica 2021
“Le scoperte riconosciute quest’anno dimostrano che le nostre conoscenze sul clima poggiano su solide basi scientifiche, basate su una rigorosa analisi delle osservazioni. I vincitori di quest’anno hanno tutti contribuito a farci acquisire una visione più approfondita delle proprietà e dell’evoluzione dei sistemi fisici complessi”
ha dichiarato in una nota Thors Hans Hansson, presidente del Comitato Nobel per la fisica.
Il comitato ha sottolineato che la fisica non riguarda solo il sistema ordinato e (ora) facilmente prevedibile di pianeti che girano intorno al Sole, ci sono infatti sistemi con una complessità che, quando identificati per la prima volta, sentivano che avrebbero sempre sfidato le previsioni.
Il lavoro di questi scienziati dedicati e dei loro numerosi collaboratori mostra che è possibile comprendere e modellare questi sistemi.
Quei modelli ora ci stanno informando su come cambia il mondo intorno a noi, e ciò è particolarmente importante ora che, alla fine di questo mese, i leader mondiali si incontreranno a Glasgow per la conferenza sul clima COP26, dove verranno prese decisioni cruciali su come affrontare la crisi climatica.
“È molto urgente che prendiamo decisioni molto forti e ci muoviamo a un ritmo molto forte. Perché siamo in una situazione in cui potremmo avere feedback negativi o positivi che potrebbero accelerare l’aumento della temperatura. È chiaro che per le generazioni future dobbiamo agire»
ha detto durante la conferenza stampa il professor Parisi, che lavora all’Università di Roma La Sapienza.
Se sei attratto dalla scienza o dalla tecnologia, continua a seguirci, così da non perderti le ultime novità e news da tutto il mondo!