Un giorno di luglio del 2023, un appassionato di fossili di nome Paul Farrell stava passeggiando lungo la Jurassic Coast, nel Regno Unito, quando notò qualcosa di insolito tra le pietre: si trattava di un muso di 150 milioni di anni appartenente a un rettile marino predatore, un pliosauro. Questi animali erano tra i più temibili cacciatori degli oceani preistorici, dotati di enormi denti e mascelle potenti.
Farrell si rese conto di aver fatto una scoperta eccezionale e contattò due esperti di fossili locali, Steve Etches e Christopher Moore, per informarli del suo ritrovamento.
Etches e Moore, che hanno una lunga esperienza nella ricerca e nel recupero di fossili lungo la Jurassic Coast, si recarono sul posto e confermarono che il muso apparteneva a un pliosauro, ma non era tutto. Usando un drone, scoprirono che il resto del teschio si trovava ancora nella scogliera, a 12 metri di altezza.
Si trattava di una sfida pericolosa e difficile, ma anche di un’opportunità unica di recuperare un fossile eccezionale, così, armati di corde, martelli e scalpelli, i due si sono calati lungo la parete rocciosa ed hanno iniziato a liberare il teschio dal fango che lo avvolgeva.
Dopo due settimane di duro lavoro, sono riusciti a estrarre il teschio, che misurava circa 2 metri di lunghezza e pesava circa 200 chilogrammi, dopodiché lo hanno trasportato al laboratorio di Etches, dove lo hanno ripulito e lo hanno preparato per lo studio. Solo in quel momento si sono resi conto di aver scoperto qualcosa di veramente speciale: il teschio apparteneva a una specie di pliosauro mai vista prima.
Sulla base di cosa hanno dedotto che quel teschio di pliosauro era unico?
Il teschio presentava infatti alcune caratteristiche uniche, come una cresta ossea sulla fronte, una forma allungata del muso e una disposizione particolare dei denti. Queste differenze suggerivano che il pliosauro apparteneva a un nuovo genere e a una nuova specie, che Etches e Moore hanno chiamato Kimmerosaurus etchesi, in onore del luogo del ritrovamento e del principale scopritore.
Per saperne di più sul misterioso mostro marino, i due esperti di fossili hanno coinvolto un team internazionale di scienziati, tra cui paleontologi, biologi marini e ingegneri. Insieme, hanno analizzato il teschio usando tecniche avanzate, come la tomografia computerizzata e la modellazione 3D, per ricostruire l’aspetto e il comportamento del pliosauro. Ciò facendo hanno scoperto che il pliosauro era lungo circa 8 metri e pesava circa 5 tonnellate, per di più aveva una vista eccellente, un olfatto sviluppato e un senso dell’equilibrio molto sensibile.
L’animale era in grado di nuotare velocemente e di cambiare direzione rapidamente, grazie alla sua coda potente e alle sue quattro pinne, era a tutti gli effetti un predatore vorace e versatile, che si nutriva di pesci, calamari e altri rettili marini, come gli ittiosauri, ed usava la sua cresta frontale per tagliare l’acqua e ridurre la resistenza, e i suoi denti per afferrare e lacerare le sue prede.
La storia della scoperta e dello studio del teschio del pliosauro è raccontata in un nuovo documentario della BBC intitolato Attenborough and the Giant Sea Monster, condotto dal celebre naturalista Sir David Attenborough. Il documentario mostra le immagini spettacolari del recupero del fossile, le interviste agli scienziati coinvolti e le ricostruzioni animate del pliosauro in azione, senza dimenticare che il documentario stesso è un’occasione imperdibile per ammirare uno dei più grandi e affascinanti animali che abbiano mai abitato il nostro pianeta.
Il teschio del pliosauro sarà esposto al pubblico all’inizio del prossimo anno presso l’Etches Collection Museum a Kimmeridge, nel Dorset, dove si potrà ammirare da vicino la sua imponente mole e i suoi spaventosi denti. Si tratta di un fossile di grande valore scientifico e culturale, che ci aiuta a conoscere meglio la vita e l’evoluzione dei rettili marini del Giurassico.
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