Sebbene lo scorso anno arrivarono notizie rincuoranti per quanto riguarda l’ambiente e l’inquinamento, qualche mese dopo l’arrivo di queste buone notizie si è registrato il più grande aumento di CO2 che si sia mai registrato in tutta la storia.
Come ben ricorderai, a causa della pandemia, gran parte delle aziende mondiali sono state costrette ad abbassare e/o interrompere le produzioni, e ciò aveva comportato un calo delle emissioni globali di anidride carbonica del 7% rispetto all’anno precedente, e anche di più nei paesi ad alto reddito.
Al culmine del loro declino, le emissioni giornaliere di CO2 erano state fino a un quarto più basse del previsto e alcuni prevedevano che il mondo avrebbe assistito al più grande calo delle emissioni dalla seconda guerra mondiale, tuttavia a luglio la situazione era tornata a quella normalità che tanto spaventa, quella normalità che ci potrebbe portare ad una catastrofe climatica.
A rendere ancora più critica la situazione ci ha pensato l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), la quale martedì da presentato un estratto in cui affermava che l’umanità ha creato il più grande aumento di CO2 mai registrato nella storia .
“L’aumento delle emissioni globali di CO2 di oltre 2 miliardi di tonnellate [2,2 miliardi di tonnellate] è stato il più grande nella storia in termini assoluti, più che compensando il declino indotto dalla pandemia dell’anno precedente”
ha affermato l’agenzia della sua analisi.
Mentre il mondo si è ripreso dalla pandemia di COVID-19, le emissioni di carbonio sono salite a 36,3 miliardi di tonnellate, il livello più alto mai registrato, questo prodotto inquinante aggiungilo alle stime delle emissioni di metano, del protossido di azoto e delle emissioni di CO2 legate al flaring, ed è così che l’analisi dell’IEA ha fondamento, con il più grande aumento di CO2 complessiva mai raggiunto.
“La ripresa della domanda di energia nel 2021 è stata aggravata da condizioni meteorologiche avverse e dal mercato energetico – in particolare i picchi dei prezzi del gas naturale – che hanno portato a una maggiore combustione di carbone nonostante la produzione di energia rinnovabile abbia registrato la sua più grande crescita mai vista”
ha osservato l’IEA.
Il principale contribuente del più grande aumento di CO2 della storia
Tra tutti i più grandi Paesi responsabili del più grande aumento di CO2, il principale è la Cina, la cui crescita economica e progressi tecnologici durante la pandemia hanno significato il più grande aumento della domanda di elettricità mai visto nel paese: un balzo del 10%, ovvero circa 700 TWh.
Per fare un confronto, ci vorrebbe circa un americano su cinque –o l’intera Africa– che passi improvvisamente a uno stile di vita da eremita per contrastare l’aumento del consumo di elettricità in Cina tra il 2019 e il 2021.
Nonostante anche il mercato cinese delle energie rinnovabili abbia visto il suo più grande aumento mai registrato lo scorso anno, la domanda di energia ha superato enormemente l’offerta e più della metà della nuova produzione di energia ha finito per provenire dal carbone, ha spiegato l’IEA, con le emissioni di CO2 della Cina che, complessivamente, sono aumentate di oltre 11,9 miliardi di tonnellate nel 2021, quasi più di un terzo del totale globale.
“Il carbone è la principale fonte di emissioni globali di carbonio e il livello storicamente elevato di produzione di energia da carbone di quest’anno è un segnale preoccupante di quanto il mondo sia lontano dai suoi sforzi per ridurre le emissioni verso lo zero netto”,
ha affermato Fatih Birol , Direttore Esecutivo dell’AIE, in una dichiarazione sull’aumento del consumo di carbone alla fine dello scorso anno, e quindi sul più grande aumento di CO2, dopodiché ha in seguito aggiunto:
“Senza azioni forti e immediate da parte dei governi per affrontare le emissioni di carbone – in un modo che sia equo, conveniente e sicuro per le persone colpite – avremo poche possibilità, se non nessuna, di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C”.
Nonostante tutto però ci sono buone notizie, infatti sebbene ci sia stato il più grande aumento di CO2 con le emissioni del carbone che hanno raggiunto il massimo storico di 15,3 miliardi di tonnellate (oltre i due quinti dell’aumento annuale complessivo), le fonti di energia rinnovabile e l’energia nucleare hanno effettivamente fornito una quota maggiore della produzione globale di elettricità rispetto al carbone, con l’energia rinnovabile che sarà l’unico combustibile ad aumentare la domanda.
Sebbene ci sia stato il più grande aumento di CO2, l’anno scorso 8.000 TWh di energia sono arrivati da fonti di energia rinnovabile, e mentre c’è ancora molta strada da fare se vogliamo raggiungere lo zero netto (o più), il mercato delle energie rinnovabili sta accelerando più che mai.
“Le disposizioni in materia di energia pulita nei pacchetti di ripresa di diverse grandi economie hanno contribuito in qualche modo a mitigare il rimbalzo a breve termine delle emissioni, in gran parte laddove erano già in atto programmi a basse emissioni di carbonio e potrebbero incanalare rapidamente il sostegno aggiuntivo”
osserva l’analisi dell’AIE, che in una nota finale afferma:
“Ora il mondo deve garantire che il rimbalzo globale delle emissioni nel 2021 sia stato una tantum e che gli investimenti sostenibili combinati con l’implementazione accelerata di tecnologie per l’energia pulita riducano le emissioni di CO2 nel 2022, mantenendo viva la possibilità di ridurre le emissioni globali di CO2 a zero netto entro il 2050”.
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