Una pista di orme di dinosauro lunga 220 metri, la più estesa mai trovata in Europa, è stata scoperta nel Regno Unito. Le impronte, risalenti a circa 166 milioni di anni fa, appartenevano a un sauropode, uno dei giganti erbivori dal collo lungo che dominavano la Terra nel Giurassico Medio.
Il ritrovamento è avvenuto nell’Oxfordshire, lungo la zona conosciuta come “autostrada dei dinosauri”, durante gli scavi condotti da un gruppo di ricerca delle università di Oxford e Birmingham.
220 metri di impronte nel fango fossile
I lavori, durati una settimana nell’estate del 2025, hanno coinvolto più di cento persone, tra ricercatori, studenti e volontari delle università di Oxford, Birmingham e Liverpool John Moores.
Le operazioni si sono concentrate su una sequenza di circa 80 impronte di sauropode, ognuna lunga fino a un metro, allineate da nord a sud per oltre duecento metri.
Le orme sono state impresse nel terreno da un unico dinosauro durante il suo lento cammino su una pianura fangosa, poi indurita e fossilizzata nel corso dei millenni.
Secondo gli studiosi, si tratta della pista più lunga mai trovata in Europa lasciata da un solo animale.

Condizioni estreme di scavo
Il terreno, ormai compatto come cemento a causa del caldo e della siccità, ha reso lo scavo particolarmente impegnativo.
“Il clima secco ha cotto la superficie in alcuni punti, impedendoci di scavare completamente ogni impronta”, ha spiegato Duncan Murdock dell’Oxford University Museum of Natural History.
Nonostante le difficoltà, il team è riuscito a documentare l’intero tracciato utilizzando rilievi digitali e campionamenti sedimentologici.
In alcuni punti, le impronte si intersecano con altre piste più antiche, segno che l’area fu frequentata da più individui, forse da un piccolo gruppo in movimento.
Un viaggio di 166 milioni di anni fa
Ogni passo di questo sauropode racconta una storia vecchia di 166 milioni di anni.
Camminava su un terreno umido costeggiato da corsi d’acqua e zone lagunari. Le impronte sono rimaste impresse nel fango, poi coperte da nuovi strati di sedimento che le hanno protette fino ai giorni nostri.
Gli studiosi sospettano che l’esemplare potesse pesare diverse decine di tonnellate e superare i venti metri di lunghezza.
Non è escluso che appartenesse a una specie simile al Cetiosaurus, uno dei primi grandi sauropodi conosciuti nel Regno Unito.
Tracce di vita oltre le orme

Durante gli scavi non sono emerse solo impronte di dinosauri.
Nel terreno circostante sono stati trovati resti di invertebrati marini, frammenti vegetali e una mascella di coccodrillo, indizi di un ecosistema complesso e ricco di biodiversità.
Questi reperti aiuteranno i ricercatori a ricostruire l’ambiente dell’Oxfordshire nel Giurassico, un paesaggio che alternava lagune costiere e pianure fangose frequentate da rettili giganti.
L’autostrada dei dinosauri
Il sito fa parte della zona chiamata “Dinosaur Highway”, una vasta area dell’Inghilterra meridionale nota per la concentrazione eccezionale di orme fossili.
Dal 2022 a oggi, sono state individuate almeno quattro piste principali, una delle quali sembra proseguire proprio nella nuova scoperta del 2025.
Secondo il geologo Murdock, la quantità e la disposizione delle orme fanno pensare che più individui si muovessero insieme, forse una mandria di sauropodi che attraversava la zona in cerca di cibo o acqua.
L’importanza scientifica del ritrovamento
Oltre al record europeo, la pista offre informazioni preziose sul comportamento dei dinosauri.
La distanza costante tra le orme indica un’andatura regolare e misurata, tipica di animali che camminavano in gruppo.
Le impronte più profonde suggeriscono anche momenti di rallentamento, come se il dinosauro si fosse fermato o avesse cambiato direzione.
Gli studiosi stanno ora analizzando i sedimenti che riempiono le impronte per ricavarne informazioni sul clima e sulla composizione del terreno dell’epoca.
Le analisi potrebbero aiutare a determinare con maggiore precisione l’età del sito e la velocità di movimento dell’animale.
Un patrimonio da proteggere
L’Oxfordshire continua a rivelarsi una delle aree più importanti d’Europa per la paleontologia.
Con la pista di 220 metri, la “Dinosaur Highway” diventa un laboratorio a cielo aperto dove scienza, storia e territorio si incontrano.
Le università coinvolte stanno già pianificando nuove campagne di scavo e un progetto di digitalizzazione 3D dell’intero sito, in modo da preservare le impronte e renderle accessibili anche online.
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