Se dovessi immaginarti in un clima con – 20°C, quanti vestiti pensi che dovresti indossare per riuscire a sopportare tutto questo freddo? Probabilmente sarebbero strati e strati di vestiti termici che non ti permetterebbero comunque di sentirti effettivamente così riparato. Pensa che gli animali che vivono in quelle zone, e in particolar modo i pinguini imperatore, riescono a sopravvivere grazie a diversi adattamenti fisiologici.
I pinguini imperatore: cosa li rende adatti a questi climi così rigidi
I pinguini imperatore sono degli uccelli endemici che vivono nell’Antartide, ossia il continente circostante al Polo Sud. Conosciuti anche con il nome scientifico di Aptenodytes Forsteri, sono la specie di pinguino più grande e pesante di tutti quelli esistenti. Sono caratterizzati principalmente da dorso e testa neri, da un ventre bianco e da alcune sfumature giallo chiare.
Per riuscire a sopravvivere in un ambiente ostile come quello antartico questi animali nel corso dei secoli si sono dovuti adeguare per riuscire a sviluppare delle tecniche di sopravvivenza, dato che durante gli inverni in quelle zone le temperature possono scendere fino a toccare i – 70°C, ai quali bisogna aggiungere anche il freddo che arriva con il calare della notte e con i venti.
I pinguini imperatore infatti sono riusciti a sviluppare degli adattamenti non solo fisiologici, ma anche comportamentali e sociali. Innanzitutto, la prima difficoltà che questi uccelli devono affrontare è relativa al mantenimento della temperatura corporea. Per riuscire a non congelare hanno sviluppato un sistema di isolamento termico, e in questo sia il piumaggio sia la circolazione sanguigna giocano un ruolo fondamentale.
Il loro piumaggio infatti è molto spesso e fitto, creando quindi uno strato isolante dall’esterno non di certo indifferente. Inoltre è idrorepellente e le piume che lo compongono riescono a intrappolare l’aria calda, in modo tale che essa possa rimanere più vicina al corpo. Oltre a ciò, hanno anche uno strato di grasso sottocutaneo che supera i 3 cm di spessore e di conseguenza diventa un’ulteriore barriera termica.
Per quanto riguarda invece la circolazione del sangue, quella periferica permette loro di convogliare il flusso sanguigno verso tutti gli organi vitali e di conseguenza da loro la possibilità di minimizzare qualsiasi dispersione di calore. I pinguini imperatore riescono così a mantenere una temperatura corporea che si aggira sui 38°C, la stessa che per esempio hanno i nostri cagnolini che vivono in un clima temperato.
La loro sopravvivenza nell’Antartide: dipende anche da alimentazione e comunità
In un ambiente ostile come quello sempre ghiacciato dell’Antartide, anche l’alimentazione diventa una sfida quotidiana e anche in questo caso i pinguini imperatore sono riusciti a sviluppare nel corso dei secoli alcune tecniche grazie alle quali riescono a risparmiare energia.
Di fatto, questi uccelli riescono a rallentare il metabolismo basale, andando di conseguenza a ridurre il consumo di energia fino al 25% rispetto a quella di cui hanno bisogno durante i periodi un po’ più miti. Un’altra curiosità molto interessante riguarda il fatto che riescano a entrare in una sorta di “letargo” intermittente, in cui vi sono dei periodi di attività molto brevi che si alternano ad altri di torpore profondo, grazie ai quali riescono a rallentare il respiro e il battito cardiaco.
Inoltre, nei momenti di maggiore necessità, riescono ad attingere a tutte le riserve di grasso che sono riusciti ad accumulare durante l’estate e anche in questo modo sono in grado di risparmiare energia, visto che di conseguenza andare a procacciarsi il cibo diventa un bisogno ridotto al minimo, infatti, riescono a trascorrere anche alcuni mesi a digiuno.
Anche la comunità si rivela essere un aspetto fondamentale per la loro sopravvivenza al freddo, visto che cooperando e organizzandosi in grandi colonie riescono a creare delle formazioni molto compatte, chiamate “creches“. Grazie a tali formazioni rimangono gli uni vicino agli altri e riescono a condividere il calore corporeo, andandosi di conseguenza a proteggere a vicenda dal freddo e anche dai venti.
Il loro senso di comunità è così forte che per evitare che vi siano alcuni pinguini che rimangano sempre all’interno di questo schieramento e alcuni che rimangano sempre all’esterno, ruotano regolarmente le posizioni, in modo tale che tutti quanti possano godere di un riscaldamento adeguato.
Inoltre, vivere in colonia per i pinguini imperatore significa aiutarsi anche per procacciare il cibo, visto che mentre alcuni di essi esplorano il territorio, in modo tale da poter trovare degli alimenti commestibili, altri rimangono a proteggere il resto del gruppo. In questo modo riescono a gestirsi al meglio, aumentando le probabilità che hanno di sopravvivere.
Si tratta quindi di una specie di animali davvero interessante, visto che non deve essere stato semplice adattarsi a un clima tanto estremo. Purtroppo i pinguini imperatore ultimamente sono sempre più a rischio: sembra che negli ultimi decenni il numero di esemplari sia ridotto del 50 % rispetto al passato. In genere i rischi per questa specie sono costituiti soprattutto dagli effetti del cambiamento climatico.