Finora ho sempre utilizzato monitor 16:9, al massimo qualche monitor in 4:3 giusto per qualche test come retro PC, retro gaming e via discorrendo, questa volta mi sono trovato dinanzi a Philips 34B2U3600C, ben 21:9 di rapporto immagine, in pratica una bella “finestrona”.
Almeno per me è stato un po’ un fulmine a ciel sereno, dato che non sono abituato a schermi così grandi.
La Philips mi ha “deliziato” con questo schermo di ben 34″.
Philips 34B2U3600C, le prime impressioni su questo monitor a ben 34″
Sebbene installato “a forza” tramite Rufus, Windows 11 mi delizia con l’immagine di queste montagne, con tanto di icone che coprono solo parte del paesaggio.

Come ogni monitor da gaming che si rispetti, il modo migliore per testarlo ovviamente sono i videogiochi.
Ho provato quindi dei titoli sia nuovi che recenti e sono rimasto sbalordito da quanta fluidità il monitor riuscisse a far trasparire nonostante io abbia una scheda vide un pochino datata.

La foto in questione di Genshin Impact è fatta da telefono, lo schermo ampio a 21:9, questo significa che qualora si giocasse a qualche open world, ci si potrebbe godere i paesaggi come mai prima.
Ho quindi provato il monitor su titolo più recente per vedere il livello di dettagli, Dead Island 2, visto che è stato regalato recentemente da Epic.

Il livello di dettagli delle fiamme che bruciano e dell’ambiente strabiliante risalta veramente tanto su questo monitor, cosa che ora non si può percepire visto che la foto è fatta da un telefono anche se a dettagli alti.
E titoli più datati su uno schermo così ampio?
La prima cosa che mi è venuto in mente è stata quella di provare a vedere cosa sarebbe accaduto con titoli vecchi non assolutamente studiati per il 21:9 anche se magari adattati successivamente almeno al 16:9. Ebbene, ho proprio il titolo ideale per questo…

Cosa meglio del “re dei giochi“, cioè DOOM, per fare un test del genere?
La prospettiva potrebbe risultare un po’ strana, ma è un limite del motore grafico, non dell’hardware, eppure questa schermata retro rende la potenza del monitor più che mai, non solo (e non tanto) per la resa graficao, ma per la reattività di risposta video, i famosi Hz, è praticamente immediata: appena tocco tastiera e mouse, si muove subito proprio con input lag praticamente assente e nel mio caso si parla di un PC datato (i-7700 con 32 gb di RAM e Nvidia GTX 1080 a 8 gb), ma che ancora sa il fatto suo.
Non mi sono risparmiato nemmeno con un titolo più recente (anno 2023), ma comunque simile concettualmente per testarlo.

Wizordum, bello colorato (ma sanguinolento) anche se con grafica retro rende giustizia ai colori del monitor Philips 34B2U3600C.
Unboxing Philips 34B2U3600C
Aperta la scatola noto subito una cosa: il sistema di montaggio del monitor stesso è estremamente facile e intuitiva, sebbene (almeno per me) 34″ possano risultare un tantino ingombranti.
Al suo interno si trovano poi:
- 1 cavo Display Port
- 1 cavo HDMI
- Il cavo di alimentazione
- 1 cavo USB-C con DisplayPort 1.4
- 1 cavo USB 3.0 qualora si volesse alimentare il monitor tramite USB anziché in modo standard
Caratteristiche del monitor
È ora quindi di vedere le caratteristiche di questo monitor sul lato tecnico:
- Dimensione e risoluzione: 34″ con risoluzione WQHD 3440×1440 pixel e rapporto d’aspetto 21:9.
- Tipo di pannello: VA curvo con raggio di curvatura 1500R.
- Profondità colore: 10 bit (8 bit + FRC) per 1,07 miliardi di colori.
- Copertura cromatica: 120% sRGB e 104% NTSC.
- Luminosità: 300 cd/m².
- Contrasto statico: 3500:1.
- Angoli di visione: 178° orizzontale e verticale.
- Frequenza di aggiornamento: fino a 120 Hz con Adaptive Sync.
- Tempo di risposta: 4 ms (GtG).

Le porte che troviamo sono:
- 1x HDMI 2.0 (fino a 100 Hz).
- 1x DisplayPort 1.4.
- 1x USB-C con Power Delivery fino a 90W.
- 4x USB-A 3.2.
- 1x RJ-45 Ethernet.
- 1x Uscita audio.
Il monitor Philips 34B2U3600C usa la tecnologia Switch KVM Smart: consente di controllare due dispositivi con una sola tastiera e mouse, passando da una sorgente all’altra premendo tre volte il tasto “Ctrl” .
Altre tecnologie per il comfort visivo:
- Flicker-Free.
- Filtro luce blu certificato TÜV Rheinland Eyesafe.
- Tecnologia SoftBlue.
Supporta il multiview: supporto per modalità Picture-in-Picture (PiP) e Picture-by-Picture (PbP).
Possiede anche ben due altoparlanti integrati da 5W ciascuno, non poco per un monitor
Riguardo l’ergonomia? In breve:
- Regolazione in altezza fino a 180 mm.
- Inclinazione da -5° a 30°.
- Rotazione fino a ±180°.
- Montaggio VESA 100×100 mm

Nessun supporto HDR su Philips 34B2U3600C
Il 34B2U3600C è pensato per produttività e lavoro grafico SDR, con ottima copertura sRGB e un’esperienza visiva fluida a 120 Hz, ma non è adatto a contenuti HDR, che risulterebbero piatti o addirittura peggio che su un buon display SDR calibrato, per uno che oltre a lavorare gioca potrebbe essere un problema non da poco.

Spiegazione tecnica in breve:
- Luminosità di picco: 300 cd/m² → troppo bassa per qualunque standard HDR (anche l’HDR400 richiede almeno 400 nit).
- Mancanza di certificazione VESA DisplayHDR: il monitor non è certificato nemmeno al livello base.
- Colori a 10 bit (8 bit + FRC): sì, ma questo da solo non basta per l’HDR se manca il resto (luminosità, contrasto dinamico, tone mapping).
- Gamma dinamica: non specificata come ampliata né presente local dimming (fondamentale per l’HDR convincente).
Due paroline sulla funzione Smart KVM
Come funziona lo Smart KVM? Il Philips 34B2U3600C integra una funzione Smart KVM (Keyboard, Video, Mouse) che consente di controllare due computer distinti utilizzando un’unica tastiera e un solo mouse, senza necessità di hardware aggiuntivo.
A differenza dei tradizionali switch KVM che richiedono pulsanti fisici o dispositivi esterni, lo Smart KVM di Philips permette di passare da un computer all’altro semplicemente premendo tre volte il tasto Ctrl sulla tastiera e questo consente di alternare rapidamente il controllo tra due PC collegati al monitor.
Vantaggi pratici di questa pratica:
- Efficienza: ideale per chi utilizza due sistemi, come un PC aziendale e uno personale, permettendo di alternare rapidamente tra i due.
- Ordine sulla scrivania: elimina la necessità di duplicare tastiere e mouse, riducendo l’ingombro.
- Integrazione con MultiView: consente di visualizzare simultaneamente entrambi i computer sullo stesso schermo, utilizzando le modalità Picture-in-Picture (PiP) o Picture-by-Picture (PbP).
Se oltre a giocare si volesse fare altro?
Ecco, questo potrebbe essere un punto dolente non indifferente.
Anche solo vedere video su YouTube potrebbe risultare non proprio comodissimo (ancora oggi nel 2025 non tutti i video sono ottimizzati per definizioni a 21:9 se non con qualche artifizio).
Attività come il video editing, la modellazione 3D e simili potrebbero non risultare propriamente il massimo su Philips 34B2U3600C, non perché il monitor non sia ottimo (anzi!), ma perché uno spazio largo potrebbe risultare molto dispersivo.

Come puoi notare già da qui le scritte possono risultare incredibilmente minuscole e ci si può “perdere” qualora si lavori (anche professionalmente, non solo per le mod di Doom… può valere anche per programmi di grafica 3D come Blender e Maya).

Su Blender ad esempio già la situazione è migliore ed è meglio ottimizzato per essere utilizzato su questo monitor.
Il prezzo?
Il prezzo può oscillare dai 399 su ePrice a poco più di 415 su Amazon e sfortunatamente là fuori esistono miriadi di monitor a 34″ che più o meno allo stesso prezzo hanno caratteristiche analoghe se non migliori.