Le attuali pratiche agricole moderne rendono complesso prevenire l’ingestione di sostanze chimiche presenti nei pesticidi , esponendo l’organismo umano a potenziali rischi per la salute. Per indagare questo fenomeno, Sumaiya Safia Irfan (ex allieva della George Mason University, College of Public Health) e Veronica Sanchez (studentessa del College of Science) hanno collaborato con docenti di entrambe le facoltà per esaminare l’impatto degli insetticidi.

Insetticidi neonicotinoidi e salute riproduttiva maschile: una revisione critica
La ricerca ha analizzato 21 studi sperimentali condotti tra il 2005 e il 2025. Questi studi indicano in modo coerente che l’esposizione agli insetticidi può avere un effetto negativo sulla salute umana, con particolare attenzione alla salute riproduttiva maschile. Irfan, prima autrice e con un master in sanità pubblica in epidemiologia, ha affermato: “Abbiamo concluso che è possibile che l’esposizione a queste sostanze chimiche possa ridurre la qualità dello sperma, alterare gli ormoni e danneggiare il tessuto testicolare”.
I pesticidi neonicotinoidi sono gli insetticidi più diffusi a livello globale e sono ampiamente utilizzati in agricoltura. Quando vengono spruzzati sulle colture, vengono assorbiti dal terreno, dall’acqua e dalle piante, rendendoli potenzialmente consumabili dall’uomo. Per valutare i rischi potenziali, Irfan e Sanchez hanno concentrato la loro revisione sull’impatto dei neonicotinoidi sulla salute riproduttiva maschile, utilizzando come modello i roditori.

Veronica Sanchez, co-autrice e studentessa di chimica magistrale, ha sottolineato l’importanza dei residui alimentari: “Molti individui potrebbero non rendersi conto che i residui di insetticidi presenti negli alimenti potrebbero essere un fattore che contribuisce all’infertilità”. La conclusione basata sui modelli animali è netta: Tutti gli studi sperimentali inclusi nella revisione hanno concordato sul fatto che l’esposizione ai neonicotinoidi era dannosa per la qualità dello sperma nei ratti e nei topi maschi.
La necessità di ulteriori ricerche e strategie di mitigazione
Nonostante gli studi sui roditori indichino chiaramente effetti dannosi, gli effetti sui sistemi riproduttivi umani a causa dell’esposizione ai neonicotinoidi rimangono in gran parte sconosciuti. Questa lacuna nella conoscenza fornisce spunti sufficienti per avviare ulteriori e urgenti indagini.
Veronica Sanchez ha sottolineato la serietà della situazione, affermando che “Questi risultati meritano una pausa di riflessione, poiché la portata dell’effetto dei neonicotinoidi sulla salute umana non è ancora del tutto compresa”. L’autrice, che si laureerà nell’autunno del 2025, ha insistito sulla necessità di “ulteriori ricerche” sugli effetti dei neonicotinoidi sugli esseri umani, affinché si possano successivamente “iniziare a discutere strategie di mitigazione”.

La preside della Facoltà di Sanità Pubblica e rinomata epidemiologa della salute ambientale, Melissa Perry – anch’essa autrice del contributo – ha corroborato i risultati. Perry ha evidenziato che l’uso degli insetticidi neonicotinoidi nell’agricoltura statunitense è aumentato significativamente nell’ultimo decennio, il che implica un’esposizione regolare per un gran numero di persone. “Dobbiamo determinare in modo definitivo come ciò influisca sulla popolazione americana”, ha affermato Perry.
La Food & Drug Administration (FDA) statunitense suggerisce sette consigli per la pulizia di frutta e verdura al fine di proteggere le famiglie da sporco e residui di lavorazione. Sebbene tali procedure possano rimuovere efficacemente i contaminanti superficiali, è noto che i pesticidi sistemici come i neonicotinoidi, utilizzati in agricoltura, non sono così facili da eliminare. Essendo spesso assorbiti nella pianta, il semplice lavaggio non è sufficiente.

Irfan ha fornito indicazioni su come ridurre l’esposizione: “In generale, è possibile ridurre l’esposizione ai pesticidi lavando accuratamente i prodotti prima di consumarli e riducendo al minimo le condizioni che attraggono i parassiti in casa e che richiederebbero l’uso di qualche forma di disinfestazione”.
La difficile rimozione dei contaminanti sistemici
La principale difficoltà nel mitigare l’esposizione ai pesticidi neonicotinoidi risiede nella loro modalità di applicazione: sono spesso utilizzati in modo sistemico. Un pesticida sistemico è una sostanza chimica che viene applicata al suolo, ai semi o direttamente alla pianta, per poi essere assorbita e distribuita in tutti i suoi tessuti, inclusi foglie, steli, polpa e frutti.
Quando un neonicotinoide è presente all’interno della struttura cellulare della pianta, diventa estremamente difficile, se non praticamente impossibile, eliminarlo completamente con le tecniche di pulizia domestiche tradizionali. A differenza dei pesticidi di contatto, che rimangono sulla superficie e possono essere in parte rimossi con il lavaggio, la contaminazione sistemica significa che il residuo chimico è protetto all’interno dell’alimento stesso che si consuma.

L’uso di acqua e soluzioni detergenti può rimuovere lo sporco superficiale e i contaminanti da contatto, ma non ha alcun effetto sulla porzione di neonicotinoide che è stata internalizzata dalla pianta durante la sua crescita e maturazione. Questo fenomeno rende l’ingestione di tali residui una conseguenza quasi inevitabile del consumo di prodotti trattati in questo modo.
Di fronte all’inefficacia dei metodi di pulizia post-raccolta per eliminare i neonicotinoidi sistemici, la strategia più efficace per ridurre l’esposizione umana si sposta sul piano della prevenzione e del consumo consapevole. Il modo migliore per limitare l’esposizione è attraverso la consapevolezza di ciò che si acquista e la scelta responsabile. Questo significa privilegiare opzioni che garantiscano l’assenza o la drastica riduzione di trattamenti sistemici.

Le scelte chiave includono: Prodotti Biologici (Organici): Questi prodotti sono coltivati secondo standard che proibiscono l’uso della maggior parte dei pesticidi sintetici, inclusi i neonicotinoidi.Produttori Locali e Trasparenti: Acquistare direttamente da agricoltori che possono garantire e documentare le loro pratiche di coltivazione e che non utilizzano trattamenti sistemici.Riduzione dei Prodotti ad Alto Rischio: Essere informati su quali colture tendono ad essere trattate più pesantemente con pesticidi sistemici e cercare alternative sicure per tali alimenti.
In sintesi, la battaglia contro l’esposizione ai neonicotinoidi non si vince in cucina, ma si decide con la scelta del prodotto nel punto vendita, rendendo il consumatore un attore fondamentale nel processo di mitigazione del rischio.
Lo studio è stato pubblicato sull’Environmental Research.