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Lettura: I pesci ciechi delle caverne ci svelano il segreto dell’età dei sotterranei americani
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I pesci ciechi delle caverne ci svelano il segreto dell’età dei sotterranei americani

In un nuovo studio, i ricercatori della Yale University hanno fatto luce su come questi distintivi abitanti delle caverne si siano evoluti e hanno sviluppato un metodo innovativo per datare gli ecosistemi sotterranei in cui vivono.

Andrea Tasinato 9 ore fa Commenta! 3
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Piccoli, ciechi e privi di colore: i pesci ciechi delle caverne amblyopsidi abitano da milioni di anni le acque sotterranee dell’est degli Stati Uniti. Ma quando esattamente hanno iniziato a vivere nell’oscurità? Un team di ricercatori della Yale University ha trovato un modo innovativo per rispondere a questa domanda, e lo ha fatto analizzando i loro geni.

Contenuti di questo articolo
Come si fa a datare una grotta con il DNA dei pesci ciechi?Evoluzione convergente e mutazioni “a orologio”Un aiuto inaspettato per la medicina umana?Perché è importante?
I pesci ciechi delle caverne ci svelano il segreto dell’età dei sotterranei americani

Pubblicato sulla rivista Molecular Biology and Evolution, lo studio combina biologia evolutiva, genomica e paleontologia per datare indirettamente le grotte dove questi pesci vivono.

Come si fa a datare una grotta con il DNA dei pesci ciechi?

Datare una grotta è complicato. Le tecniche tradizionali (come l’analisi degli isotopi nei minerali) diventano inaffidabili oltre i 3-5 milioni di anni. Ma i ricercatori di Yale hanno avuto un’idea geniale: studiare le mutazioni nei geni della vista dei pesci delle caverne, ormai ciechi da milioni di anni.

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“I pesci non avrebbero mai iniziato a perdere la vista se vivessero in piena luce”, spiega Chase Brownstein, co-autore dello studio. “Quindi se identifichiamo quando hanno iniziato a perdere gli occhi, possiamo sapere da quando vivevano nelle grotte.”

Evoluzione convergente e mutazioni “a orologio”

Analizzando 88 geni legati alla visione, il team ha scoperto che ogni specie di pesce delle caverne ha perso la vista in modo indipendente: ognuna con mutazioni diverse, arrivate in momenti diversi. Questo significa che le specie hanno colonizzato le caverne separatamente, ma si sono adattate in modo simile: corpi allungati, crani piatti, pinne pelviche ridotte o assenti e, ovviamente, cieche

I pesci ciechi delle caverne ci svelano il segreto dell’età dei sotterranei americani

Usando queste mutazioni come una sorta di “orologio molecolare”, i ricercatori hanno stimato che la specie più antica, Troglichthys rosae, ha iniziato a perdere la vista fino a 11 milioni di anni fa. Altre specie hanno mostrato adattamenti compresi tra 342.000 anni e 8,7 milioni di anni.

Un aiuto inaspettato per la medicina umana?

Curiosamente, alcune delle mutazioni che causano la cecità nei pesci delle caverne sono simili a quelle presenti in alcune malattie oculari umane.

I pesci ciechi delle caverne ci svelano il segreto dell’età dei sotterranei americani

“Studiando questo sistema naturale, possiamo scoprire nuove informazioni sui meccanismi genetici delle malattie oculari”, afferma Thomas Near, professore di ecologia e biologia evolutiva a Yale.

Perché è importante?

Questa è una scoperta importante perché:

  • Si tratta di un metodo innovativo per datare ecosistemi antichi.
  • Dimostra un chiaro caso di evoluzione convergente (specie diverse, stessi adattamenti).
  • Può avere applicazioni nella ricerca biomedica, specialmente in campo oftalmologico.
  • Dimostra quanto la genetica possa raccontarci il passato, anche in assenza di fossili completi.
 Yale NewsOxford Academic
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