Ti sarà capitato di guardare qualche pubblicità in televisione di questi fantomatici “telefoni per anziani”, ma in questo articolo capirai perché non solo tale idea è priva di senso ma anche perché parte da un presupposto sbagliato, fino ad arrivare ad una conclusione anch’essa sbagliata.
Telefoni per anziani: facciamo prima un passo indietro con la tecnologia
Prima di arrivare a parlare del perché questi telefoni per anziani hanno poco senso, facciamo un salto indietro nel tempo.
Sei nel 1994, sei appena andato a vivere con tua moglie e hai appena comprato la tua prima televisione Mivar, nota marca che produceva le storiche televisioni a tubo catodico.
Sei felicissimo e la prima cosa che fai è connettere il cavo coassiale (quello dell’antenna, per i profani) all’antenna per l’appunto.
Noti una cosa appena attaccato lo spinotto: i canali non sono configurati. Stai quindi lì a leggere il libretto delle istruzioni fino ad arrivare a capire che devi prima cercare col tasto “P/C” di quel famoso telecomando che sembra fatto apposta per distruggere le dita, più che per comandare il televisore.
Dopo circa un’ora finalmente riesci a configurare Rai 1 sul canale 1, Rai 2 sul 2, Italia 1 sul 6 e via discorrendo. Tuttavia parlando con i tuoi amici noti che ci sono alcuni canali strani di cui non hai mai sentito parlare: Rete A, Antenna 3, Italia 7 e chissà quanti altri. Imposti quindi Italia 7 sul 7 e gli altri sui primi canali che ti vengono, in ordine sequenziale.
Quando poi parli con amici di quello che hai visto in TV è un problema: tu hai il canale X al 37, mentre il tuo amico Tizio lo ha al 25, Caio ha il canale Y al 24, tu lo hai sul 13.
Questo è dovuto al fatto che nel 1994 ancora non esistevano televisori in grado di prendere i canali in automatico.
Classica frase da social: “ma che bello, vorrei ritornare a quei tempi in cui era tutto più semplice“, quando molti chiamerebbero il tecnico e l’amico giorno e notte per la configurazione, oggigiorno.
A questa tecnologia tu, che magari hai superato pure i 60 anni, ci torneresti ora che i canali si settano da soli? Ho i miei dubbi…
Telefoni per anziani…negli anni 2000
Il problema del “queste cose moderne non le so usare” esisteva già con i primi Nokia 3310 che giravano 20 anni fa, all’epoca però nessuno (giustamente) si sarebbe mai sognato di dare gli enormi cellulari anni 80 ad una persona anziana.
Questo perché si era arrivati ad intuitività superiore rispetto ai decenni precedenti.
Era finalmente possibile non solo memorizzare i numeri, ma addirittura mandare SMS usando i numeri memorizzati (cosa che con lo Startac Motorola di qualche anno prima non era possibile).
Pensaci, sei nel 2003 (quando a nessuno sarebbe mai venuto in mente il concetto di “telefoni per anziani”), ti mandi i video di Germano Mosconi tramite infrarossi o Bluetooth (a seconda del modello), e per risparmiare ti sei fatto la Summer Card, ma devi risparmiare spazio scrivendo terribili abbreviazioni con gli SMS, pigiando di continuo i tasti del telefonino per arrivare alla lettera corretta.
Ora invece ti è sufficiente aprire WhatsApp, scrivere con una tastiera virtuale e trasparente senza dover premere più volte il tasto per la lettera giusta: mandi il messaggio e via.
Torneresti ai telefoni? Ho i miei dubbi…
Telefoni per anziani: perché l’idea di fondo è sbagliata
Il presupposto delle aziende più note riguardo ai famosi “telefoni per anziani” è più o meno questo: “facciamo qualcosa che sia vecchio stile ai quali sono abituati, così non avranno problemi ad utilizzarli“. Nulla di più sbagliato!
Pensare questo è tipico di un certo analfabetismo a livello tecnologico.
Come hai visto negli esempi fatti poc’anzi, è ipotizzabile che pressoché nessuno ottantenne tornerebbe mai alla Mivar anni 90 se le televisioni di adesso fanno la scansione canali automatica.
I sistemi informatici ed elettronici di oggigiorno sono già enormemente semplificati per coloro che nel videogioco competitivo vengono chiamati “niubbi”.
Opzioni adatte ad un anziano come riconoscimento vocale, accessibilità varia, poter aumentare la dimensione del carattere (problemi di vista), sono tutte funzioni già presenti sui sistemi Android e sulle loro controparti iOS.
Anzi, l’idea di base dei telefoni per anziani è addirittura offensiva nei confronti di una persona anziana, perché si dà per scontato che un anziano abbia “la testa ferma là”.
Dal mio mestiere posso confermare che le cose stanno in modo completamente diverso da come la pensano queste aziende.
A dispetto di quanto si possa pensare esistono diversi anziani completamente capaci di usare un sistema Windows senza particolari problemi.
In linea di massima essendo già lo smartphone di per sé studiato per persone poco competenti in campo informatico, salvo problematiche serie tipo demenza o cecità non c’è alcun motivo per il quale una persona anziana non possa utilizzare uno smartphone delle marche più comuni.
Perché i telefoni per anziani sono una doppia trappola a livello di marketing
I motivi sostanzialmente sono due.
Il primo è che i telefoni per anziani (più che altro spacciati come adatti a loro), spesso sono tutt’altro che dispositivi intuitivi ed idonei a loro. Come abbiamo visto nei paragrafi sopra.
Il secondo riguarda in un certo senso l’obsolescenza programmata.
Vengono venduti (volutamente) degli scarti di magazzino un po’ riammodernati per sembrare “adatti” al pubblico al quale vengono poi proposti, quando di fatto sono del tutto inadeguati a quella tipologia di pubblico.
Una cosa molto comune è vedere, purtroppo, la scena del “compro il modello X per mia nonna che è anziana”, quando poi il “modello X” si rivela come una schifezza totale, inutilizzabile magari anche da esperti di informatica.
Vengono venduti volutamente telefoni di 20 anni fa un poco riammodernati e paradossalmente i primi a cadere in questa trappola del marketing non sono gli anziani malcapitati, ma i loro figli che magari non masticano molto bene il campo informatico e telematico.
Telefoni per anziani… non esistono
Abbiamo visto che tecnicamente non esiste un vero e proprio telefono per anziani.
La mia esperienza suggerisce che, al di là delle problematiche di privacy legate soprattutto a Google, solitamente gli smartphone Android delle marche più comuni (Samsung, Xiaomi, etc.) sono quelli che si configurano meglio allo stile di vita dell’anziano medio.
Questo l’ho potuto notare con i miei occhi da parte di anziani che guidano periodicamente automobili molto “smart”, usano tranquillamente il Chromecast e altri servizi tipici del mondo Google/Android, senza contare che non è affatto raro alcuni di loro possiedano addirittura una smart TV (sì, qualcuno usa pure RAI PLAY senza problemi).