Quante volte usi l’espressione “navigare in Internet”? La risposta te la do io: molto spesso. Un’espressione così radicata nella nostra cultura che forse a pochi è mai venuto in mente di chiedersi quale sia la sua origine. Si tratta della traduzione di “surf the internet”, in cui surf è inteso proprio come surfare, da noi tradotto con il termine “navigare”.
Tutto ebbe inizio nel 1992, quando Jean Armor Polly, una bibliotecaria universitaria, ha coniato il termine. Polly fu uno dei primissimi utenti di Internet e ha scritto una serie di articoli, ancora disponibili online, sulla sicurezza del web e come destreggiarsi online.
Nel giugno 1992, Polly stava scrivendo un articolo rivoluzionario sulla navigazione in internet, rispondendo a diverse richieste e commenti; era alla disperata ricerca di un titolo adatto, qualcosa che colpisse l’utente e rimanesse impresso nella mente.
“Nel cercare un titolo per l’articolo, ho valutato molte possibili metafore. Volevo qualcosa che esprimesse il divertimento che avevo avuto su Internet, oltre a sottolineare l’abilità e, sì, la resistenza necessaria per usarlo bene. Avevo anche bisogno di qualcosa che potesse evocare un senso di casualità, caos e persino pericolo. Volevo qualcosa legato al mondo marino, simile a una rete (net in inglese, ndr), nautico. A quel tempo stavo usando un tappetino per mouse della Biblioteca di Apple a Cupertino, in California, che raffigurava un surfista su una grande onda, con la scritta “Information Surfer”. “Eureka”, dissi, e avevo la mia metafora“.
Nasce così il termine “Navigare in Internet”. Tra l’altro l’articolo ebbe un successo fenomenale: in 14 ore erano già stati effettuati 500 download, un numero senza precedenti (ti ricordo che siamo nel 1992).