Tech iCrewPlay.comTech iCrewPlay.com
  • Scienza
  • Spazio
  • Natura
    • Cambiamenti climatici
  • Curiosità
  • Salute
  • Recensioni
  • Tecnologia
    • App e software
    • Prodotti Audio
    • Domotica e IoT
    • Elettrodomestici
    • Guide
    • Hardware e periferiche
    • Notebook e PC
    • Smartphone e tablet
    • Visione Digitale
    • Wearable
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Anime
  • Arte
  • Cinema
  • Cosechevalgono
  • gamecast
  • Libri
  • Videogiochi
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura: Pensare positivo cambia davvero il cervello in pochi secondi?
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
Tech iCrewPlay.comTech iCrewPlay.com
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Anime
  • Arte
  • Cinema
  • Cosechevalgono
  • gamecast
  • Libri
  • Videogiochi
Cerca
  • Scienza
  • Spazio
  • Natura
    • Cambiamenti climatici
  • Curiosità
  • Salute
  • Recensioni
  • Tecnologia
    • App e software
    • Prodotti Audio
    • Domotica e IoT
    • Elettrodomestici
    • Guide
    • Hardware e periferiche
    • Notebook e PC
    • Smartphone e tablet
    • Visione Digitale
    • Wearable
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Contatto
  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Lavora con noi
  • Cookie Policy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
NotiziaVetrina

Pensare positivo cambia davvero il cervello in pochi secondi?

L’immaginazione attiva i circuiti della ricompensa e della memoria sociale

Redazione 7 minuti fa Commenta! 5
SHARE

Il cervello non distingue sempre tra ciò che vivi e ciò che immagini. Bastano pochi istanti di visualizzazione positiva per modificare il modo in cui memorizzi informazioni e pensare positivo, valuti le persone e prendi decisioni future. Non è autoaiuto da social. È neuroscienza sperimentale.

Contenuti di questo articolo
L’immaginazione come strumento attivo del cervelloL’esperimento sui volontari e la risonanza magneticaLe aree cerebrali coinvolte nella scelta e nella motivazionePerché questo studio è rilevanteImplicazioni per salute mentale e prestazioniIl cervello non aspetta l’esperienza reale

A dirlo è uno studio pubblicato su Nature Communications, firmato da ricercatori dell’Università del Colorado a Boulder e del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences. Il punto centrale è semplice e potente: l’immaginazione attiva circuiti cerebrali molto simili a quelli coinvolti nelle esperienze reali, influenzando motivazione e scelte.

L’immaginazione come strumento attivo del cervello

Pensare positivo

Secondo Roland Benoit, coordinatore dello studio, il cervello impara anche da ciò che non accade davvero. Quando immagini un’esperienza positiva, il sistema neurale la tratta come informazione utile. Non come fantasia sterile.

Leggi Altro

Assioni nei reattori a fusione: risolto un problema in sospeso da anni
Dalle cellule staminali nasce una terapia che cambia l’approccio al dolore cronico?
Scoperta la supernova più lontana mai osservata: JWST guarda alle origini dell’Universo
Perché l’Antartide è il laboratorio chiave per capire il clima che cambia?

Il primo autore Aroma Dabas lo chiarisce senza ambiguità: l’immaginazione non resta passiva. Agisce. Modella aspettative e orienta il comportamento futuro. In altre parole, pensare positivo non è solo uno stato mentale, ma un processo che lascia tracce misurabili nel cervello.

L’esperimento sui volontari e la risonanza magnetica

Lo studio ha coinvolto 50 volontari. A ciascuno è stato chiesto di elencare 30 persone, suddividendole in tre categorie: gradite, neutre e sgradite. L’esperimento si è concentrato solo sulle persone considerate neutre, proprio per evitare bias emotivi preesistenti.

Durante una risonanza magnetica funzionale, i partecipanti hanno immaginato in modo intenso esperienze positive o negative vissute con queste persone. Nessuna interazione reale. Solo immaginazione guidata.

Il risultato è stato netto. Dopo l’esame, i volontari hanno mostrato una preferenza più marcata per le persone con cui avevano immaginato esperienze piacevoli. Nei test successivi hanno dichiarato di apprezzarle di più. Il cervello aveva già aggiornato la sua “valutazione”.

Le aree cerebrali coinvolte nella scelta e nella motivazione

Pensare positivo | morbo di alzheimer e sclerosi multipla: scoperto perché le donne sono più a rischio

L’attività cerebrale ha mostrato un ruolo chiave del corpo striato ventrale, una regione legata alla ricompensa e alla motivazione. Questa area calcola l’errore di previsione della ricompensa, cioè la differenza tra ciò che ti aspetti e ciò che ottieni.

In parallelo entra in gioco la corteccia prefrontale dorso mediale, responsabile dell’organizzazione dei ricordi sociali e delle informazioni sulle persone. Quando queste due aree lavorano insieme, il cervello aggiorna le preferenze e orienta le scelte future.

In sintesi, immaginare un’esperienza positiva “riprogramma” il valore attribuito a qualcuno, anche senza un contatto reale.

Perché questo studio è rilevante

Questo lavoro cambia il modo in cui guardi alla motivazione, alle relazioni e all’apprendimento. Non serve vivere ogni esperienza per trarne un effetto sul comportamento. Il cervello è un simulatore estremamente efficiente.

Questa dinamica spiega perché alcune tecniche mentali funzionano in ambiti molto diversi. Dalla preparazione sportiva alla musica, dalla gestione dell’ansia alle relazioni sociali. Il cervello anticipa. E quell’anticipo pesa sulle decisioni.

Implicazioni per salute mentale e prestazioni

Alimentazione: guida ai falsi miti sulla nutrizione

I ricercatori indicano applicazioni concrete. L’uso controllato dell’immaginazione positiva offre nuove strade per lavorare su disturbi dell’umore, difficoltà relazionali e blocchi motivazionali. Non come sostituzione di terapie cliniche, ma come supporto basato su meccanismi neurali reali.

Anche nel contesto delle prestazioni, questa capacità del cervello apre scenari interessanti. Atleti e musicisti già lavorano da tempo sulla visualizzazione. Ora esistono dati che spiegano perché funzioni.

Il cervello non aspetta l’esperienza reale

Il messaggio che emerge è diretto. Il cervello non resta in attesa degli eventi. Costruisce scenari, li valuta e li usa per guidare il comportamento. L’immaginazione positiva diventa uno strumento di apprendimento rapido, capace di agire in pochi secondi.

Non è magia. È fisiologia cerebrale.

Seguici su Instagram per altri approfondimenti su neuroscienze, comportamento e ricerca scientifica.

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
lascia un commento lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Contatto
  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Lavora con noi
  • Cookie Policy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Anime
  • Arte
  • Cinema
  • Cosechevalgono
  • gamecast
  • Libri
  • Videogiochi
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?