Il Parlamento Europeo è pronto a fare luce sulle condizioni di lavoro nei magazzini di Amazon in Europa. Dopo aver revocato l’accesso ai lobbisti dell’azienda lo scorso febbraio, la commissione per l’occupazione (Empl) ha stabilito che, prima di riammetterli, è necessaria una visita ai magazzini e un’audizione pubblica a Bruxelles. Una decisione che non è affatto automatica e che arriva dopo numerosi rifiuti da parte di Amazon di collaborare con le istituzioni europee.
Amazon e la revoca dei badge di accesso: il contesto
Nel corso del suo mandato precedente, la commissione per l’occupazione ha più volte tentato di avviare un dialogo con Amazon per discutere delle condizioni di lavoro nei suoi centri di smistamento, senza però ottenere risultati concreti. Amazon ha rifiutato gli inviti a partecipare a udienze nel maggio 2021 e nel gennaio 2024, e anche le visite programmate nelle strutture in Polonia e Germania sono state annullate. Questo ha portato alla revoca dei badge di accesso ai 14 lobbisti dell’azienda, un gesto accolto positivamente da oltre trenta sindacati in tutta Europa.
Amazon è pronta a collaborare?
Recentemente, Amazon sembra aver cambiato approccio. In una lettera inviata il 10 ottobre 2024 a Li Andersson, presidente della commissione Empl, James Waterworth, direttore delle politiche pubbliche dell’Ue di Amazon, ha espresso la volontà di sostenere il lavoro della commissione. Waterworth ha invitato i deputati europei a visitare i magazzini dell’azienda, ribadendo la disponibilità a impegnarsi su temi che riguardano i settori in cui Amazon opera.
Un portavoce di Amazon ha dichiarato a Euronews: “Vogliamo rassicurare i nostri clienti e i politici europei che stiamo cercando di trovare un modo per risolvere le preoccupazioni dei membri della commissione. Speriamo sinceramente di poter continuare a collaborare in modo proattivo e amichevole, come abbiamo fatto per oltre un quarto di secolo”.
Le reazioni dei sindacati e dei politici europei
Nonostante la disponibilità di Amazon, molti rappresentanti dei lavoratori rimangono scettici. Oliver Roethig, segretario regionale di Uni Europa, ha accolto con favore la decisione del Parlamento di stabilire condizioni chiare e rigorose per un’audizione e una visita d’inchiesta. Secondo Roethig, è fondamentale che durante questa audizione vengano ascoltati anche i rappresentanti dei lavoratori e dei sindacati per avere una visione completa delle condizioni di lavoro nei magazzini.
Anche Leïla Chaibi, deputata francese del gruppo The Left, ha espresso una posizione forte: “Abbiamo la prova che con aziende come Amazon, che non rispettano la legge e i lavoratori, solo le sanzioni funzionano. Rimarrò vigile. Faremo tutte le domande che vogliamo se e quando i loro rappresentanti si presenteranno davanti alla nostra commissione. E la nostra visita in loco avverrà alle nostre condizioni, senza interferenze da parte loro”.
Perché è importante la trasparenza sulle condizioni di lavoro di Amazon
Amazon è uno dei maggiori datori di lavoro in Europa, con migliaia di dipendenti impiegati nei suoi centri di smistamento. Tuttavia, l’azienda è spesso finita sotto accusa per le condizioni di lavoro all’interno dei suoi magazzini, dalle lunghe ore di lavoro ai ritmi stressanti, fino alla mancanza di adeguati standard di sicurezza.
La decisione del Parlamento Europeo di procedere con una visita ai magazzini di Amazon e di tenere un’audizione pubblica rappresenta un passo importante per garantire maggiore trasparenza. La collaborazione di Amazon sarà fondamentale per dimostrare che le accuse sono infondate o per migliorare le condizioni lavorative dove necessario.
Questa audizione e la visita dei parlamentari nei centri di smistamento di Amazon potrebbero fare luce su questioni che da anni sono al centro del dibattito pubblico. Staremo a vedere se l’azienda riuscirà davvero a dimostrare il suo impegno verso condizioni di lavoro più eque e trasparenti. Seguici sui nostri canali social e facci sapere nei commenti cosa ne pensi: Amazon ha davvero voltato pagina o è solo una strategia di facciata?