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Lettura: Giorgio Parisi avverte: non usate la fisica per spiegare l’essere umano
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NotiziaIntelligenza Artificiale

Giorgio Parisi avverte: non usate la fisica per spiegare l’essere umano

Il Nobel mette in guardia da modelli scientifici usati in modo improprio nella società

Massimo 1 minuto fa Commenta! 6
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Il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi è tornato su un tema che gli sta molto a cuore: la complessità.
Ma questa volta lo ha fatto lanciando un avvertimento molto netto.

Contenuti di questo articolo
La complessità non è tutta ugualeLe influenze tra discipline: una storia lunga e spesso ambiguaIl caso della sociobiologia: quando la scienza viene distortaLa complessità umana non è un sistema fisicoEffetti politici imprevedibili: il vero nodo della questioneIl messaggio finale: prudenza e responsabilitàPerché questo discorso è importante oggi

Durante il convegno “Dall’Uno ai Molti: Caratteristiche Emergenti della Complessità”, organizzato alla Sapienza di Roma, Parisi ha spiegato perché bisogna stare molto attenti quando si tenta di usare concetti della fisica per interpretare o modellare fenomeni sociali.
Il rischio, dice, è quello di arrivare a risultati aberranti.

È un tema che tocca scienza, politica, società e anche il modo in cui le idee scientifiche vengono assorbite dal senso comune.

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La complessità non è tutta uguale

Giorgio parisi avverte: non usate la fisica per spiegare l’essere umano il premio nobel per la fisica giorgio parisi è tornato su un tema che gli sta molto a cuore: la complessità. Ma questa volta lo ha fatto lanciando un avvertimento molto netto. Durante il convegno “dall’uno ai molti: caratteristiche emergenti della complessità”, organizzato alla sapienza di roma, parisi ha spiegato perché bisogna stare molto attenti quando si tenta di usare concetti della fisica per interpretare o modellare fenomeni sociali. Il rischio, dice, è quello di arrivare a risultati aberranti. È un tema che tocca scienza, politica, società e anche il modo in cui le idee scientifiche vengono assorbite dal senso comune. La complessità non è tutta uguale parisi ha dialogato con il presidente dell’accademia dei lincei roberto antonelli e con il giornalista pietro del soldà, spiegando un punto fondamentale: non tutto ciò che è complesso può essere compreso con gli stessi strumenti. La fisica studia sistemi complessi come: reti di particelle materiali disordinati dinamiche caotiche fenomeni emergenti ma una società umana è un’altra cosa. Ha intenzioni, culture, storie, emozioni, scelte politiche, e soprattutto interazioni che non possono essere ridotte a numeri o equazioni senza perdere qualcosa di essenziale. Secondo parisi, confondere questi piani significa ignorare la natura profonda della complessità umana. Le influenze tra discipline: una storia lunga e spesso ambigua parisi ha riconosciuto che nel corso del tempo c’è sempre stato un dialogo tra scienze, arti e discipline umanistiche. Un esempio chiaro è il novecento, con l’arrivo della psicoanalisi, delle avanguardie artistiche e dei movimenti culturali che hanno provato a rompere con il passato. Il futurismo, ad esempio, spingeva per un’idea di modernità radicale. La psicoanalisi ha cambiato radicalmente il modo in cui si pensa all’individuo e alla sua interiorità. Secondo parisi, lo stesso è accaduto con la meccanica quantistica, che ha influenzato il modo in cui molti hanno interpretato concetti come incertezza, relatività, indeterminazione. Ma non tutto ciò che prende ispirazione dalla scienza porta a risultati corretti. Anzi, a volte le contaminazioni generano vere e proprie degenerazioni culturali. Il caso della sociobiologia: quando la scienza viene distorta parisi ha citato un esempio preciso: la sociobiologia degli anni settanta. Si trattava di un movimento che voleva spiegare la società e i comportamenti collettivi basandosi su principi biologici, quasi come se la biologia fosse sufficiente a dire come dovrebbero funzionare le strutture sociali. Il risultato? Interpretazioni riduttive, teorie che ignoravano cultura e storia, e conclusioni che sfociavano in visioni rigide e dannose. Parisi lo definisce apertamente: “un caso di risultati aberranti. ” è la prova che estrarre concetti da una disciplina e usarli in modo superficiale in un’altra può portare a distorsioni pericolose. La complessità umana non è un sistema fisico uno degli errori più comuni, dice parisi, è credere che un sistema complesso sia sempre simile a un altro sistema complesso. Un cristallo liquido è complesso. La rete neurale del cervello è complessa. La società umana è complessa. Ma questo non autorizza a trattarli allo stesso modo. Parisi sottolinea che nelle società umane: le azioni individuali hanno significati le decisioni politiche possono amplificarsi in modi non prevedibili le interazioni non sono puramente meccaniche le variazioni culturali cambiano completamente i risultati la fisica può suggerire metafore, ma non modelli applicabili senza rischi. Effetti politici imprevedibili: il vero nodo della questione la parte più delicata riguarda la politica. Parisi avverte che considerare la società come un sistema complesso “simile” a quelli fisici può portare a sottovalutare la possibilità di risultati imprevedibili. Una piccola decisione politica può generare effetti enormi e non voluti. La frase chiave è questa: “azioni politiche magari anche molto piccole possono produrre effetti ben diversi da quanto auspicato. ” e questo è qualcosa che non si può descrivere solo con equazioni. Serve un approccio multidisciplinare, capace di tenere insieme: psicologia storia economia matematica filosofia scienze sociali la complessità umana non può essere schiacciata su un unico modello. Il messaggio finale: prudenza e responsabilità parisi non è contrario alle contaminazioni tra discipline. Al contrario, ne riconosce l’importanza storica. Ma chiede prudenza: evitare interpretazioni superficiali non usare la fisica come metafora universale non trasformare modelli scientifici in strumenti ideologici conoscere i limiti dei concetti che si prendono in prestito è un invito alla responsabilità, soprattutto in un momento in cui concetti scientifici circolano con velocità enorme e vengono spesso semplificati in modo eccessivo. Perché questo discorso è importante oggi l’avvertimento di parisi arriva in un periodo in cui: l’ia viene interpretata come “mente artificiale” la società viene descritta con concetti presi dalle reti neurali l’economia viene modellata come un sistema complesso fisico la politica cerca formule per ridurre la complessità il rischio è costruire visioni distorte, apparentemente scientifiche ma profondamente errate. Il messaggio del premio nobel è un richiamo essenziale: la scienza è uno strumento, non una scorciatoia filosofica. Seguici su instagram

Parisi ha dialogato con il presidente dell’Accademia dei Lincei Roberto Antonelli e con il giornalista Pietro Del Soldà, spiegando un punto fondamentale: non tutto ciò che è complesso può essere compreso con gli stessi strumenti.

La fisica studia sistemi complessi come:

  • reti di particelle
  • materiali disordinati
  • dinamiche caotiche
  • fenomeni emergenti

Ma una società umana è un’altra cosa.
Ha intenzioni, culture, storie, emozioni, scelte politiche, e soprattutto interazioni che non possono essere ridotte a numeri o equazioni senza perdere qualcosa di essenziale.

Secondo Parisi, confondere questi piani significa ignorare la natura profonda della complessità umana.

Le influenze tra discipline: una storia lunga e spesso ambigua

Parisi ha riconosciuto che nel corso del tempo c’è sempre stato un dialogo tra scienze, arti e discipline umanistiche.
Un esempio chiaro è il novecento, con l’arrivo della psicoanalisi, delle avanguardie artistiche e dei movimenti culturali che hanno provato a rompere con il passato.

Il futurismo, ad esempio, spingeva per un’idea di modernità radicale.
La psicoanalisi ha cambiato radicalmente il modo in cui si pensa all’individuo e alla sua interiorità.

Secondo Parisi, lo stesso è accaduto con la meccanica quantistica, che ha influenzato il modo in cui molti hanno interpretato concetti come incertezza, relatività, indeterminazione.

Ma non tutto ciò che prende ispirazione dalla scienza porta a risultati corretti.
Anzi, a volte le contaminazioni generano vere e proprie degenerazioni culturali.

Il caso della sociobiologia: quando la scienza viene distorta

Parisi ha citato un esempio preciso: la sociobiologia degli anni Settanta.

Si trattava di un movimento che voleva spiegare la società e i comportamenti collettivi basandosi su principi biologici, quasi come se la biologia fosse sufficiente a dire come dovrebbero funzionare le strutture sociali.

Il risultato?

Interpretazioni riduttive, teorie che ignoravano cultura e storia, e conclusioni che sfociavano in visioni rigide e dannose.

Parisi lo definisce apertamente:

“Un caso di risultati aberranti.”

È la prova che estrarre concetti da una disciplina e usarli in modo superficiale in un’altra può portare a distorsioni pericolose.

La complessità umana non è un sistema fisico

Parisi-complessita-fisica-e-societa

Uno degli errori più comuni, dice Parisi, è credere che un sistema complesso sia sempre simile a un altro sistema complesso.

Un cristallo liquido è complesso.
La rete neurale del cervello è complessa.
La società umana è complessa.

Ma questo non autorizza a trattarli allo stesso modo.

Parisi sottolinea che nelle società umane:

  • le azioni individuali hanno significati
  • le decisioni politiche possono amplificarsi in modi non prevedibili
  • le interazioni non sono puramente meccaniche
  • le variazioni culturali cambiano completamente i risultati

La fisica può suggerire metafore, ma non modelli applicabili senza rischi.

Effetti politici imprevedibili: il vero nodo della questione

La parte più delicata riguarda la politica.
Parisi avverte che considerare la società come un sistema complesso “simile” a quelli fisici può portare a sottovalutare la possibilità di risultati imprevedibili.

Una piccola decisione politica può generare effetti enormi e non voluti.

La frase chiave è questa:

“Azioni politiche magari anche molto piccole possono produrre effetti ben diversi da quanto auspicato.”

E questo è qualcosa che non si può descrivere solo con equazioni.
Serve un approccio multidisciplinare, capace di tenere insieme:

  • psicologia
  • storia
  • economia
  • matematica
  • filosofia
  • scienze sociali

La complessità umana non può essere schiacciata su un unico modello.

Il messaggio finale: prudenza e responsabilità

Giorgio parisi avverte: non usate la fisica per spiegare l’essere umano il premio nobel per la fisica giorgio parisi è tornato su un tema che gli sta molto a cuore: la complessità. Ma questa volta lo ha fatto lanciando un avvertimento molto netto. Durante il convegno “dall’uno ai molti: caratteristiche emergenti della complessità”, organizzato alla sapienza di roma, parisi ha spiegato perché bisogna stare molto attenti quando si tenta di usare concetti della fisica per interpretare o modellare fenomeni sociali. Il rischio, dice, è quello di arrivare a risultati aberranti. È un tema che tocca scienza, politica, società e anche il modo in cui le idee scientifiche vengono assorbite dal senso comune. La complessità non è tutta uguale parisi ha dialogato con il presidente dell’accademia dei lincei roberto antonelli e con il giornalista pietro del soldà, spiegando un punto fondamentale: non tutto ciò che è complesso può essere compreso con gli stessi strumenti. La fisica studia sistemi complessi come: reti di particelle materiali disordinati dinamiche caotiche fenomeni emergenti ma una società umana è un’altra cosa. Ha intenzioni, culture, storie, emozioni, scelte politiche, e soprattutto interazioni che non possono essere ridotte a numeri o equazioni senza perdere qualcosa di essenziale. Secondo parisi, confondere questi piani significa ignorare la natura profonda della complessità umana. Le influenze tra discipline: una storia lunga e spesso ambigua parisi ha riconosciuto che nel corso del tempo c’è sempre stato un dialogo tra scienze, arti e discipline umanistiche. Un esempio chiaro è il novecento, con l’arrivo della psicoanalisi, delle avanguardie artistiche e dei movimenti culturali che hanno provato a rompere con il passato. Il futurismo, ad esempio, spingeva per un’idea di modernità radicale. La psicoanalisi ha cambiato radicalmente il modo in cui si pensa all’individuo e alla sua interiorità. Secondo parisi, lo stesso è accaduto con la meccanica quantistica, che ha influenzato il modo in cui molti hanno interpretato concetti come incertezza, relatività, indeterminazione. Ma non tutto ciò che prende ispirazione dalla scienza porta a risultati corretti. Anzi, a volte le contaminazioni generano vere e proprie degenerazioni culturali. Il caso della sociobiologia: quando la scienza viene distorta parisi ha citato un esempio preciso: la sociobiologia degli anni settanta. Si trattava di un movimento che voleva spiegare la società e i comportamenti collettivi basandosi su principi biologici, quasi come se la biologia fosse sufficiente a dire come dovrebbero funzionare le strutture sociali. Il risultato? Interpretazioni riduttive, teorie che ignoravano cultura e storia, e conclusioni che sfociavano in visioni rigide e dannose. Parisi lo definisce apertamente: “un caso di risultati aberranti. ” è la prova che estrarre concetti da una disciplina e usarli in modo superficiale in un’altra può portare a distorsioni pericolose. La complessità umana non è un sistema fisico uno degli errori più comuni, dice parisi, è credere che un sistema complesso sia sempre simile a un altro sistema complesso. Un cristallo liquido è complesso. La rete neurale del cervello è complessa. La società umana è complessa. Ma questo non autorizza a trattarli allo stesso modo. Parisi sottolinea che nelle società umane: le azioni individuali hanno significati le decisioni politiche possono amplificarsi in modi non prevedibili le interazioni non sono puramente meccaniche le variazioni culturali cambiano completamente i risultati la fisica può suggerire metafore, ma non modelli applicabili senza rischi. Effetti politici imprevedibili: il vero nodo della questione la parte più delicata riguarda la politica. Parisi avverte che considerare la società come un sistema complesso “simile” a quelli fisici può portare a sottovalutare la possibilità di risultati imprevedibili. Una piccola decisione politica può generare effetti enormi e non voluti. La frase chiave è questa: “azioni politiche magari anche molto piccole possono produrre effetti ben diversi da quanto auspicato. ” e questo è qualcosa che non si può descrivere solo con equazioni. Serve un approccio multidisciplinare, capace di tenere insieme: psicologia storia economia matematica filosofia scienze sociali la complessità umana non può essere schiacciata su un unico modello. Il messaggio finale: prudenza e responsabilità parisi non è contrario alle contaminazioni tra discipline. Al contrario, ne riconosce l’importanza storica. Ma chiede prudenza: evitare interpretazioni superficiali non usare la fisica come metafora universale non trasformare modelli scientifici in strumenti ideologici conoscere i limiti dei concetti che si prendono in prestito è un invito alla responsabilità, soprattutto in un momento in cui concetti scientifici circolano con velocità enorme e vengono spesso semplificati in modo eccessivo. Perché questo discorso è importante oggi l’avvertimento di parisi arriva in un periodo in cui: l’ia viene interpretata come “mente artificiale” la società viene descritta con concetti presi dalle reti neurali l’economia viene modellata come un sistema complesso fisico la politica cerca formule per ridurre la complessità il rischio è costruire visioni distorte, apparentemente scientifiche ma profondamente errate. Il messaggio del premio nobel è un richiamo essenziale: la scienza è uno strumento, non una scorciatoia filosofica. Seguici su instagram

Parisi non è contrario alle contaminazioni tra discipline.
Al contrario, ne riconosce l’importanza storica.
Ma chiede prudenza:

  • evitare interpretazioni superficiali
  • non usare la fisica come metafora universale
  • non trasformare modelli scientifici in strumenti ideologici
  • conoscere i limiti dei concetti che si prendono in prestito

È un invito alla responsabilità, soprattutto in un momento in cui concetti scientifici circolano con velocità enorme e vengono spesso semplificati in modo eccessivo.

Perché questo discorso è importante oggi

L’avvertimento di Parisi arriva in un periodo in cui:

  • l’IA viene interpretata come “mente artificiale”
  • la società viene descritta con concetti presi dalle reti neurali
  • l’economia viene modellata come un sistema complesso fisico
  • la politica cerca formule per ridurre la complessità

Il rischio è costruire visioni distorte, apparentemente scientifiche ma profondamente errate.

Il messaggio del premio Nobel è un richiamo essenziale:
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