Un recente studio guidato da un team di ricercatori europei, supportato dall’uso di modelli avanzati di Intelligenza Artificiale per analizzare i papuani, ha gettato nuova luce sull’affascinante patrimonio genetico dei papuani, gli abitanti nativi della Papua Nuova Guinea.

I risultati sfidano teorie precedenti e mostrano come isolamento, selezione naturale e antichi incroci genetici abbiano creato una popolazione unica al mondo.
Papuani: un popolo diverso da tutti, ma geneticamente asiatico!
Chi ha avuto modo di vedere un papuano noterà subito tratti somatici molto diversi da quelli delle popolazioni asiatiche vicine e alcune loro caratteristiche ricordano addirittura quelle dei gruppi dell’Africa subsahariana, fatto che per anni ha alimentato teorie secondo cui i papuani avrebbero avuto origini totalmente distinte.

Ma grazie a dati genomici di alta qualità e all’uso di modelli demografici alimentati da IA, gli scienziati hanno dimostrato che i papuani discendono dallo stesso evento migratorio “Out of Africa” che ha dato origine a tutte le popolazioni non africane, incluse quelle asiatiche ed europee. Secondo il dottor Mayukh Mondal, autore principale dello studio, le loro peculiarità fisiche sono frutto della selezione naturale, probabilmente adattamenti a climi tropicali, e non di una discendenza separata.
Il mistero del “Primo Esodo”
Alcuni archeologi avevano ipotizzato che i papuani discendessero da una migrazione più antica, la cosiddetta ipotesi del “First Out of Africa”, avvenuta lungo le coste dell’India e del Sud-est asiatico. In effetti, i primi insediamenti umani in Oceania risalgono a 50.000–60.000 anni fa, prima ancora dei siti più antichi in Europa.

Tuttavia, le analisi del DNA mitocondriale e del cromosoma Y non hanno trovato prove concrete che questa migrazione più antica sia la fonte principale dell’attuale patrimonio genetico papuano. Resta possibile che esista una traccia marginale di quell’antico esodo, ma il grosso della discendenza sembra collegarsi al flusso principale che ha generato le altre popolazioni asiatiche.
Un genoma con tracce “fantasma”
Un elemento davvero singolare nel DNA dei papuani è l’elevata presenza di materiale genetico denisoviano, proveniente da un gruppo umano arcaico strettamente imparentato con i Neanderthal. Questo “fantasma genetico” è una delle firme distintive del loro genoma, probabilmente ereditato da incroci avvenuti nel Sud-est asiatico o in Oceania migliaia di anni fa.
Un popolo rimasto isolato
Lo studio evidenzia anche che gli antenati dei papuani hanno vissuto un collo di bottiglia demografico, ovvero una drastica riduzione della popolazione, dopo essere giunti in Nuova Guinea e a differenza di altri popoli non africani, non hanno mai vissuto l’espansione demografica agricola che ha cambiato radicalmente Europa e Asia.

Questa lunga fase di isolamento ha lasciato tracce genetiche che possono essere fraintese come segni di una discendenza da popolazioni sconosciute, quando in realtà sono il risultato di dinamiche evolutive peculiari.
IA e Genetica: un binomio sempre più potente
Questo studio è un esempio perfetto di come l’intelligenza artificiale non sia solo uno strumento per chatbot o robotica, ma possa diventare una chiave per decifrare la storia dell’umanità. I modelli predittivi basati su IA, confrontando miliardi di sequenze genetiche, riescono a testare scenari evolutivi impossibili da analizzare con metodi tradizionali.
Conclusione
L’identità genetica dei papuani è un mosaico affascinante: asiatici per DNA, africani per alcuni tratti somatici, denisoviani per antiche eredità arcaiche; un popolo unico che racconta una storia di migrazioni, adattamenti e misteri ancora da chiarire e che dimostra quanto la genetica, supportata dalle nuove tecnologie, possa cambiare la nostra comprensione delle origini umane.
Curiosità
Sapevi che il DNA denisoviano è quasi assente nelle popolazioni europee, ma può arrivare fino al 5% nel genoma dei papuani?