La ricerca nel campo dell’ingegneria biomedica ha fatto un altro passo avanti con lo sviluppo di un materiale sintetico che imita le ossa umane. Questo progresso è stato possibile grazie all’uso congiunto dell’intelligenza artificiale, della stampa 3D e di studi sullo stress fisico, e potrebbe presto sostituire i metodi chirurgici tradizionali.
Nonostante le loro architetture irregolari, materiali naturali come ossa e piume di uccello gestiscono lo stress fisico in modo incredibilmente efficiente. La recente ricerca ha permesso di capire meglio come la struttura di questi materiali influenzi la loro capacità di modulare lo stress. Utilizzando algoritmi di apprendimento automatico e stampa 3D, i ricercatori sono riusciti a replicare queste funzionalità per il restauro ortopedico del femore.
Sfide nella riparazione delle fratture del femore
Le fratture del femore sono comuni, soprattutto tra gli anziani, e spesso portano a complicazioni come il dolore cronico. Il metodo convenzionale che utilizza piastre metalliche e viti può causare allentamenti e ulteriori danni. La nuova tecnica, che impiega un materiale bio-ispirato, mira a offrire una soluzione più efficace e meno invasiva.
Il lavoro di ricerca, condotto da Shelly Zhang, professore di ingegneria civile e ambientale all’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, introduce un approccio innovativo alla riparazione ortopedica. “Abbiamo iniziato con un database di materiali e usato un simulatore di crescita virtuale e algoritmi di machine learning per generare e ottimizzare un materiale virtuale,” ha spiegato Zhang.
Ossa sintetiche: potenziali applicazioni future
Questa tecnica non solo migliora la riparazione delle ossa ma ha anche potenziali applicazioni in vari impianti biologici, dove la manipolazione dello stress è cruciale.
“Il metodo può essere applicato a diversi tipi di materiali, come metalli e polimeri, grazie alla geometria e alle proprietà meccaniche che possiamo controllare,”
ha aggiunto Zhang.
Avere un modello tangibile ha permesso al team di Zhang di effettuare misurazioni nel mondo reale e di testare l’efficacia del materiale, confermando la possibilità di coltivare materiali sintetici in modo analogo ai sistemi biologici. Questo approccio promette di stimolare la riparazione delle ossa fornendo supporto e protezione ottimali.
Che ne pensi di questa innovazione? Potrebbe essere la soluzione che stavamo aspettando per migliorare la chirurgia ortopedica?