Un team di archeologi potrebbe aver scoperto uno dei primi esempi di strumenti rotazionali nella storia dell’umanità. Analizzando una collezione di pietre perforate a forma di ciambella provenienti dal sito archeologico di Nahal-Ein Gev II, risalenti a circa 12.000 anni fa, i ricercatori suggeriscono che queste pietre rappresentino una forma primitiva di tecnologia rotazionale.
Questa scoperta potrebbe gettare luce sulle origini di dispositivi simili alla ruota, che hanno influenzato lo sviluppo di strumenti come il tornio da vasaio e la ruota per carri.
Le pietre come fusi rotazionali
Le pietre studiate ricordano i fusi rotazionali, oggetti tradizionalmente usati per filare fibre come lana o lino. Questi fusi, composti da un bastone e un peso rotondo (la pietra perforata), costituiscono un meccanismo rudimentale di ruota e asse.
I fusi rotazionali:
- Permettono una rotazione più rapida e prolungata.
- Sembrano facilitare la produzione di filati, un passo cruciale nella tessitura per le prime società agricole.
Utilizzando strumenti digitali moderni, i ricercatori hanno analizzato più di 100 pietre calcaree recuperate dal sito. I modelli 3D creati hanno rivelato forme circolari e perforazioni simmetriche, suggerendo che le pietre fossero progettate deliberatamente per ruotare piuttosto che modellate da fattori ambientali.
Le pietre di 12.000 anni fa: validazione sperimentale
Per testare l’ipotesi, i ricercatori hanno replicato queste pietre e le hanno usate per filare lino. I risultati hanno confermato la loro funzionalità, dimostrando che le pietre potevano essere utilizzate efficacemente come fusi rotazionali.
Un passo verso la tecnologia della ruota
Se le conclusioni dei ricercatori sono corrette, queste pietre rappresentano una delle prime applicazioni di un meccanismo simile alla ruota. Questo tipo di tecnologia rotazionale potrebbe aver:
- Posto le basi per invenzioni successive come il tornio da vasaio e le ruote per carri.
- Giocato un ruolo cruciale nella transizione al Neolitico, caratterizzata dall’adozione dell’agricoltura e da uno stile di vita più sedentario.
Contesto storico
Le pietre di Nahal-Ein Gev II risalgono al primo periodo neolitico, un’epoca segnata da grandi cambiamenti culturali e dalla nascita di insediamenti permanenti. L’uso di strumenti rotazionali potrebbe riflettere come le società preistoriche affrontavano sfide pratiche, integrando fisica e artigianato per migliorare l’efficienza delle loro attività quotidiane.
La tecnologia moderna incontra il passato
Grazie a strumenti digitali avanzati, i ricercatori hanno potuto analizzare queste antiche pietre con un livello di precisione impensabile con metodi tradizionali. La modellazione digitale ha permesso di scoprire i “segni” lasciati dagli artigiani preistorici, offrendo una nuova prospettiva sulla loro creatività e abilità.
Questa scoperta rappresenta un ponte tra la tecnologia moderna e l’innovazione antica, fornendo un nuovo sguardo sulla straordinaria ingegnosità dei nostri antenati.
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