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Lettura: Oreo e AI: come nascono i nuovi gusti grazie all’intelligenza artificiale
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NotiziaIntelligenza Artificiale

Oreo e AI: come nascono i nuovi gusti grazie all’intelligenza artificiale

Scopri come Mondelez utilizza l'AI per creare nuovi gusti Oreo unici e sorprendenti.

Massimo 6 mesi fa 3
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Mondelez, il colosso alimentare dietro marchi iconici come Oreo, Chips Ahoy e Clif Bars, ha svelato di utilizzare l’intelligenza artificiale per creare nuovi sapori. Sebbene le macchine non possano assaporare o annusare, l’azienda ha sviluppato uno strumento avanzato di machine learning per reinventare le sue ricette più amate.

Contenuti di questo articolo
Un nuovo approccio alla creazione dei saporiCome funziona il processo creativo?Un sistema in evoluzioneL’AI e il futuro dei sapori

Un nuovo approccio alla creazione dei sapori

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il sistema AI di Mondelez, creato in collaborazione con il consulente software Fourkind, si differenzia dai classici strumenti generativi come ChatGPT. Piuttosto, è simile agli algoritmi usati nel settore farmaceutico per scoprire nuovi farmaci, accelerando il processo creativo e riducendo i margini di errore.

Grazie a questo strumento, Mondelez ha già prodotto varianti come il “Gluten Free Golden Oreo” e ha aggiornato ricette classiche, come quella dei Chips Ahoy. L’obiettivo del tool è ottimizzare fattori sensoriali specifici, tra cui:

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Oreo

• Caratteristiche olfattive come “bruciato,” “oleoso” e “gusto d’uovo.”

• Elementi di sapore come “burroso,” “salinità in bocca” e “intensità della vaniglia.”

Come funziona il processo creativo?

Nonostante la tecnologia, l’AI non può sostituire il gusto umano. I nuovi sapori vengono testati da esperti assaggiatori per garantire qualità e coerenza. Kevin Wallenstein, responsabile dello sviluppo di prodotti da forno, ha sottolineato quanto sia rigoroso il processo: “Il numero di degustazioni che facciamo non è divertente,” ha ammesso. “Lavorare su prodotti come Sour Patch Kids significava assaggiare ogni giorno per una settimana, ed era un incubo.”

Un sistema in evoluzione

Mondelez ha iniziato a sviluppare questo strumento nel 2019, utilizzando dati storici su ricette e ingredienti per addestrare l’algoritmo. Tuttavia, i primi tentativi dell’AI non sono stati tutti brillanti. Wallenstein ha rivelato che, all’inizio, il sistema suggeriva ricette bizzarre, come biscotti con alti livelli di bicarbonato di sodio, poiché era un ingrediente economico.

Con il tempo, il processo è stato affinato grazie all’intervento umano. “Brand steward” e altri esperti supervisionano l’AI per assicurarsi che le proposte siano in linea con i gusti dei consumatori e la visione del marchio.

L’AI e il futuro dei sapori

Questo strumento rappresenta un esempio affascinante e innovativo di come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata in settori inaspettati, come quello alimentare. Mentre il sistema non sostituirà mai del tutto l’intuizione e l’esperienza umana, offre un mezzo per accelerare la scoperta di nuovi sapori e perfezionare quelli esistenti.

Tu cosa ne pensi? Ti piacerebbe provare un gusto creato dall’intelligenza artificiale? Commenta qui sotto e seguici sui social per altre curiosità dal mondo del food tech!

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