Un branco di orche nell’Oceano Pacifico, al largo della costa del Messico, ha sviluppato una strategia ingegnosa per cacciare e uccidere gli squali balena, i più grandi pesci del mondo, che possono raggiungere una lunghezza di 18 metri. Un nuovo studio ha documentato in dettaglio questo comportamento per la prima volta, analizzando quattro eventi di caccia ripresi dalle telecamere.
Una caccia ben organizzata
Gli squali balena, che si radunano nei siti di alimentazione nel Golfo di California, non sono sempre esemplari adulti. Solitamente, sono squali giovani, lunghi tra i 3 e i 7 metri, il che li rende più vulnerabili ai predatori. Sebbene possa sembrare uno scontro titanico, le orche, predatori di punta degli oceani, rendono il lavoro rapido di questi giganti gentili.
Secondo Francesca Pancaldi, prima autrice dello studio e ricercatrice presso il Centro Interdisciplinario di Scienze Marine in Messico, “lo squalo balena ha il cervello più piccolo rispetto alla massa corporea: è delle dimensioni di un uovo”. Questo pesce enorme è lento rispetto agli altri squali e possiede denti minuscoli che non usa come meccanismo di difesa. “L’unica difesa che ha è agitarsi o tuffarsi in profondità. Può arrivare fino a 2.000 metri o più”, ha aggiunto Pancaldi.
Come le orche abbattono gli squali balena
Gli eventi di caccia descritti nello studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science, si sono verificati tra il 2018 e il 2024 e sono stati catturati in immagini e video da scienziati e membri del pubblico. Gli autori sono riusciti a identificare le orche coinvolte analizzando caratteristiche distintive come le pinne dorsali e le cicatrici sui corpi degli animali.
In tre dei quattro eventi di caccia, era presente un maschio di orca di circa 8 metri soprannominato Moctezuma, in onore dell’imperatore azteco. In uno degli episodi di caccia, anche una femmina di orca precedentemente osservata in compagnia di Moctezuma ha partecipato all’attacco, suggerendo che potrebbero essere membri dello stesso gruppo familiare.
Le orche cacciano in gruppo e iniziano colpendo lo squalo balena con i loro corpi a grande velocità. Successivamente, lo girano a pancia in su, rendendolo incapace di tuffarsi per sfuggire. Una volta capovolto, le orche mordono l’addome della loro preda, facendo uscire il sangue prima di consumarne gli organi interni.
Questa manovra porta lo squalo balena in uno stato chiamato “immobilità tonica”, una sorta di paralisi temporanea dovuta a una paura estrema. Questo stato rende più semplice per le orche completare la caccia senza grosse difficoltà.
Un banchetto a base di fegato?
Gli autori dello studio credono che le orche stiano puntando al fegato dello squalo balena, grande e ricco di nutrienti, che costituisce una parte significativa del peso corporeo dello squalo. Tuttavia, i ricercatori non hanno osservato le orche consumare effettivamente l’organo. Secondo Sarah Teman, dottoranda presso la School of Aquatic and Fishery Sciences dell’Università di Washington, “come predatori all’apice, le orche sono note per cacciare gli squali per i loro fegati grassi”. Ciò che rende questa scoperta emozionante è che è la prima volta che questo comportamento è documentato chiaramente con gli squali balena.
Un nuovo ecotipo di orche?
È possibile che le orche del Golfo di California formino un nuovo ecotipo, un gruppo che condivide somiglianze nell’aspetto e nel comportamento e che si specializza nella caccia agli elasmobranchi – squali e razze. Moctezuma, osservato per la prima volta nel 1992, è stato visto cacciare anche altre specie di elasmobranchi, come la razza Munk e gli squali toro.
Mentre in Sudafrica le orche hanno sviluppato tecniche per uccidere i grandi squali bianchi, nel Golfo di California sembra che queste orche preferiscano predare specie come lo squalo balena. Questa preferenza non ha, al momento, causato un impatto significativo sulla popolazione di squali balena nella regione o sull’ecosistema più ampio.
Questa scoperta è solo un ulteriore esempio della straordinaria abilità di adattamento delle orche, veri e propri predatori strategici degli oceani. Vuoi restare aggiornato su altre storie incredibili dal mondo della natura e dell’oceano? Seguici sui nostri social e facci sapere nei commenti cosa ne pensi di questa spettacolare strategia di caccia delle orche: un segno di intelligenza o una sfida per la biodiversità?