Le orche assassine sono di nuovo in azione e i velisti spagnoli non dormono sonni tranquilli. Negli ultimi giorni diversi equipaggi hanno raccontato di aver subito veri e propri assalti in mare, con i cetacei che puntano dritti ai timoni delle imbarcazioni per staccarli a colpi di testa.
Un fenomeno che non si ferma
La notizia arriva dalla Galizia, dove il quotidiano locale Faro de Vigo ha riportato l’ennesimo caso: un veliero in legno è rimasto senza timone dopo l’attacco di un gruppo di orche. Il proprietario, Valentín Otero, ha ammesso di essersi spaventato a morte: «Ci siamo resi conto che stavano colpendo la barca e siamo andati nel panico».
Non è un episodio isolato. Già nei mesi scorsi un’imbarcazione britannica era stata speronata al largo del nord della Spagna, mentre negli anni precedenti i report di barche danneggiate si erano moltiplicati lungo tutta la costa iberica.

Perché le orche attaccano le barche?
Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione definitiva. Secondo il gruppo spagnolo di conservazione CIRCE, le orche sembrano provare un certo gusto nel distruggere i timoni. «Non importa se si tratta di una barca a vela o a motore», spiegava già lo scorso anno il presidente Renaud de Stephanis. «Cercano il timone, lo spingono con la testa finché non si rompe».
Il dettaglio più interessante è che il comportamento sembra diffondersi come una moda interna ai branchi. La neuroscienziata Lori Marino lo aveva descritto alla BBC come un tipico esempio di cultura animale: «Le orche sono esseri sociali, a volte iniziano un passatempo e quel passatempo si diffonde al resto del gruppo».
Insomma, non è detto che ci sia aggressività pura: potrebbe trattarsi semplicemente di un gioco, per quanto pericoloso.
Intelligenza e gioco pericoloso
Naomi Rose, scienziata dell’Animal Welfare Institute, aveva definito la pratica «un gioco molto rischioso». Eppure tutto porta a pensare che sia proprio così: un passatempo che unisce curiosità, forza fisica e trasmissione sociale.
Le orche non scelgono barche specifiche, non sembra esserci vendetta o difesa del territorio. Cercano solo un bersaglio mobile, un timone da colpire, forse per puro divertimento.
Il lato inquietante della moda marina
Per i marinai, però, la faccenda resta tutt’altro che divertente. Perdere il timone in alto mare significa trovarsi alla deriva, con rischi enormi per la sicurezza. Non sorprende che la paura tra i velisti sia cresciuta, soprattutto lungo la costa atlantica della Spagna e del Portogallo, dove i casi si moltiplicano.
Il fenomeno dimostra ancora una volta quanto siano complesse le dinamiche culturali degli animali marini più intelligenti. E ci costringe a guardare all’oceano con più rispetto: non è un parco giochi, ma un mondo dove anche i giochi degli altri possono diventare pericolosi per noi.
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