Un nuovo studio guidato dai primatologi dell’Università di Warwick, in collaborazione con il Max Planck Institute of Animal Behavior, ha rivelato come i giovani oranghi di Sumatra apprendano una delle abilità più complesse e fondamentali per la loro sopravvivenza: la costruzione dei nidi notturni.

La ricerca, pubblicata su Nature Communications Biology, dimostra che questa capacità non è innata, ma viene sviluppata attraverso un processo di apprendimento sociale osservazionale. In pratica, i piccoli oranghi “sbirciano” con attenzione il lavoro delle madri (e di altri adulti) per poi mettere subito in pratica ciò che hanno osservato.
Perché i nidi sono così importanti per gli oranghi?
Gli oranghi di Sumatra costruiscono due tipi di nidi:
- nidi diurni, semplici strutture funzionali per riposare;
- nidi notturni, veri e propri capolavori di ingegneria arboricola, spesso situati a 20 metri di altezza nella foresta.

Questi ultimi includono addirittura elementi di comfort come cuscini, materassi e tetti per proteggersi dalla pioggia e oltre a offrire sicurezza dai predatori e calore, alcuni studi hanno dimostrato che i nidi possono persino avere proprietà anti-zanzara.
Imparare guardando (e sbagliando)
I dati raccolti in 17 anni di osservazioni mostrano che i piccoli oranghi non si limitano a trovarsi accanto alle madri durante la costruzione: è l’osservazione attiva a fare la differenza e se guardano con attenzione, tendono a esercitarsi subito dopo; se sono distratti, difficilmente provano a costruire.
In particolare, i giovani si concentrano sui passaggi più complessi, come la creazione di “materassi” o l’uso di più alberi insieme, e si esercitano di più proprio dopo aver visto queste fasi.
Con la crescita, smettono di osservare soltanto le madri e iniziano a prendere spunto da altri individui, ampliando così il repertorio di tecniche e materiali. Proprio come gli adolescenti umani che cercano nuovi modelli di riferimento, anche gli oranghi “cambiano maestro” per arricchire la loro esperienza.
Una cultura che rischia di sparire
Secondo la dott.ssa Caroline Schuppli del Max Planck Institute, gli oranghi imparano non solo il come costruire, ma anche il cosa utilizzare. La scelta delle specie arboree è infatti determinante e viene trasmessa di generazione in generazione.

Curiosamente, da adulti tendono poi a tornare ai materiali preferiti dalle madri, segno che la tradizione culturale resta un punto fermo e questa continuità dimostra che nelle popolazioni selvatiche di oranghi esistono elementi culturali unici, che rischiano di andare perduti senza la conservazione della specie e del loro habitat naturale.
Perché è una scoperta importante?
Questo studio amplia la nostra comprensione dell’apprendimento nei primati, con tre implicazioni principali:
- i nidi sono vitali per la sopravvivenza: e questo implica che l’apprendimento sociale ha un ruolo cruciale nello sviluppo degli oranghi;
- la costruzione è un processo complesso a più fasi: e questo significa che gli oranghi sono in grado di apprendere abilità articolate solo osservando e praticando;
- la costruzione del nido è un comportamento antichissimo: e ciò implica che l’apprendimento sociale potrebbe avere radici evolutive molto più profonde di quanto pensassimo.
Conclusione
In sintesi: i nidi non sono solo case sugli alberi, ma veri e propri archivi culturali viventi. Ogni nuova generazione di oranghi di Sumatra porta avanti (con i propri occhi e le proprie mani) una tradizione millenaria che merita di essere preservata insieme alla foresta che la ospita.