Henri M. Garrison-Desany, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora insieme ai suoi colleghi, ha dichiarato in una recente ricerca che l’esposizione prenatale agli oppioidi è associata a un rischio maggiore di ricevere una diagnosi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) anche rispetto ad altre sostanze.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Network Open.
Esposizione agli oppioidi e rischio di incorrere nell’ADHD infantile: ecco cosa dice lo studio
I ricercatori hanno studiato attentamente il carico aggregato dell’esposizione a polisostanze durante la gravidanza e preso in considerazione le conseguenze dell’uso di determinate sostanze durante il periodo prenatale, con un occhi di riguardo al rischio di incorrere nell’ADHD infantile. La ricerca si è basata su un campione di 3.138 bambini che hanno partecipato alla Boston Birth Cohort (dal 1998 al 2019), con un follow-up mediano di 10 anni.
I ricercatori hanno rivelato che il 24,2% delle donne ha di guardato di aver fatto uso di oppioidi durante la gravidanza, insieme al tabacco che è il più frequentemente segnalato (18,5%). L’esposizione gestazionale agli oppioidi (60 bambini) presenta il rischio più alto di ADHD futuro (HR degli oppioidi, 2,19), che è leggermente diminuito dopo aver tenuto conto degli effetti di tutte le singole sostanze in un modello di regressione netta elastica (HR degli oppioidi, 1,60 ).
Gli esperti hanno osservato un’interessante evidenza di interazione statistica tra gli oppioidi, la cannabis e l’alcol sul rischio di ADHD (HR, 1,42 e 1,15, rispettivamente). È stata inoltre rilevata un’interazione tra oppioidi e fumo e un rischio più elevato di ADHD (HR, 1,17).
“I risultati di questo studio suggeriscono che è importante considerare l’esposizione prenatale simultanea a più sostanze e le loro possibili interazioni quando si consiglia alle donne l’uso di sostanze durante la gravidanza, il rischio futuro di ADHD per i loro figli e le strategie per la cessazione e programmi di trattamento della dipendenza”, hanno spiegato gli autori.
Il l consumo di più sostanze tra le donne in gravidanza è aumentato a causa dell’epidemia di oppioidi e della crescente legalizzazione della cannabis insieme al consumo persistente di tabacco e alcol.
Precedenti ricerche sull’uso prenatale di sostanze e sul rischio a cui il bambino veniva esposto, come una diagnosi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) si sono concentrate principalmente sull’esposizione a una singola sostanza: diventa invece fondamentale studiare il consumo simultaneo dell’uso di più sostanze e la valutazione delle loro conseguenze sinergiche sulla salute.
Questa ricerca ha incluso i dati della Boston Birth Cohort dal 1998 al 2019. Il campione preso in considerazione nello studio ha riguardato una coorte urbana multietnica di coppie madre-figlio che conducevano una vita prevalentemente a basso reddito. Un totale di 3138 bambini che sono stati arruolati poco dopo la nascita presso il Boston Medical Center sono stati seguiti dall’età di 6 mesi a 21 anni.
Ma cosa sono gli oppioidi? Sì tratta di una classe di farmaci estratti naturalmente nella pianta del papavero da oppio e che agiscono nel cervello per produrre una diversi effetti, incluso il sollievo dal dolore.
Molte di queste sostanze legalmente prescritte vengono utilizzate per bloccare i segnali di dolore tra il cervello e l’organismo e sono generalmente prescritti per trattare il dolore da moderato a grave. Oltre a controllare il dolore, l’oppio estratto dal papavero può dare, nel breve periodo, sensazioni gradevoli come sentirsi rilassati, felici o su di giri e possono creare dipendenza. Ulteriori effetti collaterali possono includere respirazione rallentata, costipazione, nausea, confusione e sonnolenza.
Quali sono gli oppioidi più comuni? indicati come narcotici e, sebbene allevino il dolore, non rientrano nella stessa categoria degli antidolorifici da banco come l’aspirina e il Tylenol.
Gli oppioidi più comunemente usati sono:
- Oppioidi da prescrizione, come OxyContin e Vicodin;
- Fentanil, un oppioide sintetico 50-100 volte più potente della morfina;
- Eroina, una droga illegale.
È importante chiarire che l’uso regolare di oppiacei, anche sotto prescrizione medica, possono causare la tolleranza e la dipendenza, richiedendo dosi più elevate e più frequenti. Inoltre, gli oppiacei possono limitare la capacità di respirare se assunti a dosi elevate e, se usati in modo improprio, possono portare a un sovradosaggio infausto.
Il rischio di depressione respiratoria (rallentamento o addirittura arresto della respirazione) aumenta nei soggetti che non hanno mai assunto un oppioide prima o se si stanno assumendo altri farmaci che interagiscono con l’oppioide. I derivati dall’oppio, che possono interagire anche con le malattie, dovrebbero essere usati solo se necessario per il dolore, anche se le alternative per il controllo del dolore non sono efficaci.