Sembrava ormai cosa fatta. OpenAI, tra milioni raccolti e un mercato affamato di AI, era pronta a diventare una vera macchina da soldi.
E invece… stop. Niente società for-profit. Si torna indietro. O meglio, si cambia strada.
Il motivo? Ufficialmente: allinearsi con la “missione originaria”. Ufficiosamente? La causa legale di Elon Musk ha lasciato il segno.
Il piano cambia: OpenAI diventa una “Public Benefit Corporation”
In un post sul blog ufficiale, l’azienda di Sam Altman ha spiegato che non diventerà una normale società for-profit.
Al posto della classica struttura aziendale, OpenAI LP verrà trasformata in una PBC (Public Benefit Corporation).
Cosa significa? Che dovrà tenere conto non solo degli azionisti, ma anche di una “missione pubblica”.
Nel caso di OpenAI, quella missione è sviluppare un’intelligenza artificiale generale (AGI) che benefici tutta l’umanità.
Parole nobili, certo. Ma anche vaghe. E secondo Musk, tradite fin dal 2019, quando lasciò l’azienda sbattendo la porta.
C’entra Elon. Eccome se c’entra

La causa intentata da Musk a marzo 2024 accusa OpenAI di essersi venduta agli interessi privati.
I fondi pubblici e le risorse no-profit con cui era nata, secondo lui, sono stati convertiti per arricchire investitori e partner.
E anche se il blog non lo nomina mai, la frase “tornare alla missione” suona come una frecciatina molto mirata.
“La missione è stata tradita,” ha dichiarato l’avvocato di Musk.
“Il passaggio a PBC è solo una scappatoia legale trasparente.”
E OpenAI? Risponde a muso duro: “Una causa in malafede, solo per rallentarci.”
Il tono è da guerra aperta. Altro che AI benefica per tutti.
E adesso?
La conversione in PBC non è una retromarcia completa, ma neanche il semaforo verde che tanti investitori speravano.
Una PBC è pur sempre una società a scopo di lucro. Solo che deve anche tenere conto degli impatti sociali.
Un compromesso? Forse. O forse un modo elegante per alzare capitali senza sembrare cattivi.
Il punto è che, per ora, OpenAI resta sotto il controllo del consiglio non profit. Quello stesso board che a fine 2023 aveva licenziato Altman, salvo poi reintegrarlo subito dopo.
Insomma, tra cambi di governance, pressioni legali e lotte di potere, il sogno (o l’incubo?) di una OpenAI tutta profit è rimandato.
Ma per quanto?
Altman non ha mollato, Musk non ha dimenticato, e il business dell’AI resta nel limbo.
Intanto OpenAI incassa miliardi… ma lo fa “per il bene dell’umanità”. O così dicono.
Ti convince questa mossa? O ti sembra solo una facciata per salvare la reputazione? Parliamone.
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