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Open Source, perché non arriva ai livelli degli “originali”

Andrea Tasinato 2 anni fa Commenta! 6
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Negli ultimi anni, l’open source ha guadagnato una notevole popolarità come alternativa ai software commerciali; tuttavia, è innegabile che molti prodotti open source o gratuiti non riescono ad eguagliare i loro omologhi a pagamento in termini di funzionalità, efficienza e supporto.

Contenuti di questo articolo
Open Source, le varie ragioni per il quale non “soppianta” gli “originali”Risorse limitateManodopera variegataSupporto tecnico e documentazioneCicli di sviluppo e aggiornamentiInteroperabilitàInnovazione tecnologica e avanzamento della tecnologiaDifficoltà d’usoConclusioni

Questo articolo esplorerà le ragioni per cui ciò accade, analizzando casi emblematici, come Blender non viene usato al posto Maya nelle grandi aziende, GIMP non ha mai soppiantato Photoshop nel campo professionistico e idem le suite ufficiali di Microsoft Office non sono mai state “soppiantate” da OpenOffice o LibreOffice, per fare alcuni esempi e se ne potrebbero fare molti altri.

Open Source, le varie ragioni per il quale non “soppianta” gli “originali”

Le motivazioni per qui i software gratuiti non “soppiantano” gli originali sono diverse, e queste sono solo alcune di esse.

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Risorse limitate

Una delle principali ragioni per cui il software open source spesso non raggiunge il livello degli originali commerciali è la disponibilità limitata di risorse finanziarie e umane; le grandi società come Autodesk, Adobe e Microsoft investono ingenti somme di denaro in ricerca e sviluppo, reclutano talenti altamente specializzati e hanno a disposizione budget significativi per testare e migliorare i loro prodotti; d’altra parte, i progetti open source spesso dipendono da volontari o da organizzazioni con finanziamenti limitati, il che li mette in una posizione svantaggiata in termini di risorse.

Open source, perché non arriva ai livelli degli "originali"

Manodopera variegata

I progetti open source spesso coinvolgono una vasta comunità di sviluppatori, ognuno con idee e obiettivi diversi; questa diversità può portare a dispersione di sforzi, risultando in una mancanza di focalizzazione rispetto alle aziende commerciali, che hanno squadre di sviluppatori altamente specializzate e concentrate su obiettivi chiari.

Supporto tecnico e documentazione

Un altro fattore che spesso fa la differenza tra il software open source e quello commerciale è il supporto tecnico; le aziende commerciali forniscono solitamente supporto clienti dedicato, risposte rapide a problemi e documentazione dettagliata.

Gli utenti di software open source possono spesso trovarsi a cercare risposte in forum online o a dipendere dalla buona volontà della comunità per risolvere i loro problemi.

Cicli di sviluppo e aggiornamenti

Le aziende commerciali seguono spesso cicli di sviluppo ben pianificati e regolari. Questo permette loro di rilasciare aggiornamenti regolari e miglioramenti significativi; d’altro canto, i progetti open source possono essere soggetti a tempi e obiettivi meno rigorosi, il che può rallentare il processo di sviluppo e di aggiornamento.

Open source, perché non arriva ai livelli degli "originali"

Interoperabilità

I software commerciali spesso sono progettati per funzionare in sinergia con altri prodotti della stessa azienda; ad esempio, Microsoft Office è strettamente integrato con Windows e questa interoperabilità può essere difficile da eguagliare per i prodotti open source, che spesso devono affrontare sfide di compatibilità e interconnessione con una varietà di software.

Innovazione tecnologica e avanzamento della tecnologia

Le aziende commerciali investono pesantemente in ricerca e sviluppo per rimanere competitive. Ciò consente loro di spesso anticipare le tendenze e di introdurre funzionalità all’avanguardia. D’altro canto, i progetti open source possono trovarsi a inseguire le innovazioni e a dover attendere che nuove tecnologie diventino ampiamente accessibili.

Difficoltà d’uso

Un altro aspetto significativo che spesso distingue i software open source da quelli commerciali è l’usabilità e la curva di apprendiment; mentre alcune alternative open source come GIMP possono essere paragonate alle loro controparti a pagamento in termini di accessibilità e idem la difficoltà tra LibreOffice e Microsoft Office, sono simili a livello di apprendimento (almeno nel privato, nel mondo del lavoro è un’altra storia), altre come Blender possono risultare notevolmente più complesse da imparare e utilizzare rispetto a Maya.

Open source, perché non arriva ai livelli degli "originali"
Maya contro blender, eterno dilemma tra la versione “gratuita” e quella commerciale

Questa difficoltà nell’apprendimento e nell’uso può essere un ostacolo per gli utenti meno esperti, che potrebbero preferire la familiarità delle interfacce e dei flussi di lavoro dei software commerciali e questo aspetto deve essere preso in considerazione quando si valuta l’adeguatezza di un software open source rispetto a uno commerciale, poiché l’usabilità può influenzare notevolmente la produttività e la soddisfazione dell’utente.

Conclusioni

Sebbene l’open source abbia fatto progressi significativi e offra alternative valide ai software commerciali in molte situazioni, è importante riconoscere che ci sono delle sfide intrinseche che possono impedire a questi progetti di raggiungere gli stessi livelli di eccellenza e completezza dei prodotti a pagamento.

Le differenze principali riguardano la disponibilità di risorse finanziarie, il supporto tecnico, la pianificazione dei cicli di sviluppo e l’interoperabilità; nonostante queste sfide, l’open source continua a essere una risorsa preziosa per molte persone e offre una serie di vantaggi, tra cui la gratuità e la trasparenza del codice sorgente.

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