Tim e Vodafone, una volta rivali, hanno iniziato un cammino insieme per l’ampliamento del 5G. La trattativa, iniziata nel luglio scorso, porterà alla nascita di una rete unica. Sarà la più grande società di telefonia in Italia e la seconda in Europa. Il percorso non sarà per niente scorrevole e diversi saranno gli anni che porteranno alla fusione totale delle due società unite nel progetto della tecnologia di quinta generazione. Il 21 dicembre è stata fatta un’ulteriore mossa che rivoluzionerà la telefonia mobile.
INWIT (Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A), società per azioni italiana che gestisce oltre 11 mila torri e controllata dalla Tim, durante un’assemblea, ha deliberato l’accordo riguardante la fusione con Vodafone Tower. La collaborazione tra le due aziende porterà alla nascita di un parco antenne di ventiduemila torri. Si prospettano fatturazioni notevoli: l’amministratore delegato Giovanni Ferigo della INWIT ha prefigurato un attivo che andrà oltre il miliardo di euro nel 2026.
La fusione porterà a tutti un tornaconto non indifferente: Vodafone riscuoterà da TIM 2,14 miliardi di euro e la TIM metterà nel salvadanaio 800 milioni di euro. TIM e Vodafone in Inwit avranno gli stessi titoli azionari: entrambe entreranno nel mercato col 37,5% a testa e per quello che riguarda i diritti di governance, anch’essi saranno condivisi alla pari. A non essere spartite equamente saranno invece le frequenze assegnate dal Ministero dello Sviluppo Economico, infatti sia Vodafone che Tim terranno le proprie, specificatamente per la fascia 3,6-3,8 GHz.
Anche i clienti beneficeranno della fusione, a partire da un servizio più produttivo e dinamico e una copertura 4G e 5G che arriverà a coprire anche le periferie più remote dei centri urbani. Saranno utilizzati cavi con fibra ottica più performante, con l’innovativo Fiber-to-the-Site, che potrà sostituire le reti in metallo. Queste nuove infrastrutture permettono la realizzazione delle Next Generation Network, che avrà una velocità di trasmissione più performante ed andrà ad accontentare gli utilizzatori del 5G, che nel futuro saranno la maggioranza.