Un team di ricercatori ha annunciato la scoperta di una nuova lingua indoeuropea in una tavoletta di argilla risalente al 1200 a.C. trovata in un sito archeologico in Turchia. La nuova lingua indoeuropea, non ha ancora un nome, e secondo gli studiosi potrebbe essere stata parlata da una popolazione locale che viveva sotto il dominio dell’impero ittita, una delle più potenti civiltà dell’età del bronzo.
L’impero ittita si estendeva su gran parte dell’Anatolia, la penisola della moderna Turchia, e si distingueva per la sua abilità militare e la sua ricca cultura; gli Ittiti erano anche noti per la loro pratica di registrare i loro eventi storici, le loro leggi e i loro rituali religiosi su tavolette di argilla con scrittura cuneiforme, una forma di scrittura a forma di cuneo inventata dai Sumeri.
Il sito archeologico dove è stata trovata la tavoletta con la nuova lingua indoeuropea si chiama Boğazköy-Hattusha, o Hattusa, ed era la capitale dell’impero ittita. Il sito è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1986 per la sua impressionante architettura e le sue opere d’arte ben conservate, basti pensare che fin dagli anni ’80, gli archeologi hanno scoperto quasi 30.000 tavolette di argilla nel sito, la maggior parte delle quali scritte in ittita, la lingua ufficiale dell’impero.
Tuttavia, come si è potuto constatare con quest’ultimo scavo, alcune tavolette si sono rivelate scritte in una lingua diversa, mai vista prima. I ricercatori hanno analizzato le caratteristiche linguistiche della tavoletta e hanno concluso che si tratta di una nuova lingua indoeuropea, ovvero una lingua appartenente alla stessa famiglia di lingue parlate oggi nella maggior parte dell’Europa e in alcune parti dell’Asia.
La nuova lingua indoeuropea potrebbe essere stata parlata dalla gente di Kalašma, una regione situata all’estremità nord-occidentale del cuore ittita, e la tavoletta potrebbe contenere la descrizione di un antico rituale di culto svolto a Kalašma, per di più la lingua mostra anche alcune somiglianze con il luvio, un’altra lingua indoeuropea usata nell’impero ittita.
La scoperta della nuova lingua indoeuropea è importante perché offre uno sguardo inedito sulla diversità linguistica e culturale dell’antica Anatolia e sulle relazioni tra gli Ittiti e le popolazioni sottomesse, inoltre la nuova lingua potrebbe aiutare a ricostruire la storia e l’evoluzione delle lingue indoeuropee e a capire meglio le origini comuni di molte lingue moderne.
Tutto quello che sappiamo sulla tavoletta contenente la nuova lingua indoeuropea
La tavoletta con la nuova lingua indoeuropea è stata scoperta nel 2019 da una missione archeologica tedesca guidata dal professor Andreas Schachner, direttore dell’Istituto Archeologico Germanico di Istanbul. La tavoletta, di forma rettangolare e di dimensioni di circa 18 x 16 cm, è stata rinvenuta in una stanza del palazzo reale di Hattusa, insieme ad altre tavolette in ittita e in accadico, una lingua semitica usata come lingua franca nel Vicino Oriente antico, in aggiunta presenta una scrittura cuneiforme su entrambi i lati e contiene circa 80 righe di testo.
Il testo è stato decifrato e tradotto da un team di linguisti dell’Università di Würzburg, guidato dal professor Daniel Schwemer, un esperto del Vicino Oriente antico. Il team ha confrontato il testo con altri testi ittiti e luviti e ha identificato alcune parole e strutture grammaticali che non appartengono a nessuna delle due lingue, dopodiché ha quindi ipotizzato che si trattasse di una lingua indoeuropea diversa, che potrebbe essere stata parlata da una popolazione chiamata Kalašma, menzionata in altre fonti ittite come un’area tributaria dell’impero.
Il testo della tavoletta sembra essere un’invocazione a una divinità chiamata Pirwa, che potrebbe essere il dio supremo della religione di Kalašma. Il testo descrive anche un rituale di purificazione che doveva essere eseguito dal re ittita o da un suo rappresentante in occasione della visita a Kalašma, con il rituale che consisteva nell’offrire alla divinità animali, cibo, bevande e oggetti preziosi, e nel pronunciare delle preghiere e dei giuramenti.
Il testo rivela anche alcuni aspetti della cultura e della società di Kalašma, come il ruolo delle donne, la gerarchia sociale, le credenze magiche e le pratiche mediche.
La scoperta della nuova lingua indoeuropea ha suscitato grande interesse e curiosità tra gli studiosi e il pubblico, si tratta infatti di una testimonianza unica e preziosa di una civiltà sconosciuta che ha convissuto con gli Ittiti per secoli, senza perdere la propria identità linguistica e culturale. La scoperta apre anche nuove prospettive per lo studio delle origini e dello sviluppo delle lingue indoeuropee, che sono alla base di molte lingue moderne parlate in Europa e in Asia.
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