A prima vista, vedere la neve rosa sulle Alpi italiane potrebbe sembrare una straordinaria prodezza della natura, invece gli scienziati affermano che potrebbe effettivamente essere un segnale di avvertimento di –ulteriori– problemi ambientali che si stanno iniziando a manifestare.
Da ringraziare –o biasimare– per la neve rosa sulle Alpi che attualmente ricopre il ghiacciaio Presena nel nord Italia, sono le alghe. Cosa centrano le alghe? Gli scienziati dell’ISP in un comunicato ufficiale –che puoi trovare qui– affermano che non è un fenomeno insolito in primavera e in estate, ma avvertono che potrebbe diventare un problema se inizia a verificarsi più frequentemente del solito.
Biagio Di Mauro, ricercatore dell’Istituto di Scienze polari (ISP) presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la scorsa settimana si è recato sul ghiacciaio per indagare sulle misteriose alghe. Mentre il fenomeno è ben documentato, l’istituto afferma:
“[…] esiste relativamente poca letteratura scientifica su questo fenomeno, che ha l’effetto diretto di accelerare lo scioglimento di neve e ghiaccio“.
Ma quindi, le alghe che hanno scaturito questa neve rosa sulle Alpi, cosa sono?
Di Mauro ha dichiarato, in un tweet che troverai qui in basso, che le alghe erano probabilmente delle Chlamydomonas nivalis, un’alga delle nevi, e non un’Ancylonema nordenskioeldi, ovvero un tipo di alga del ghiacciaio. Secondo uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Nature, la produttività delle alghe neve ha implicazioni con l’anidride carbonica presente nell’atmosfera.
Imporant clarification:
1- The alga was probably Chlamydomonas nivalis (a snow alga), not Ancylonema nordenskioeldi (a glacier alga)
2- the phenomen is quite common in the Alps
3- the relationship with climate change has yet to be proven@guardian @afpfr https://t.co/mG6RARexTD— Biagio Di Mauro (@DiMauro_b) July 6, 2020
In un comunicato stampa, lo stesso Di Mauro afferma:
“L’alga non è pericolosa, è un fenomeno naturale che si verifica durante la primavera e l’estate alle medie latitudini ma anche ai polacchi”.
Tuttavia, come ti ho già detto prima, Di Mauro afferma anche che le alghe potrebbero accelerare lo scioglimento dei ghiacciai nella nostra già fragile regione.
Il cambiamento climatico, che tra l’altro sta contribuendo alle temperature insolitamente calde del 2020 e alla mancanza di neve, sta aggravando il problema.
In genere, il ghiaccio riflette la maggior parte delle radiazioni solari, ma le alghe rendono più scuro il ghiaccio, causando una diminuzione dell’albedo o della riflettività, questo fa sì che la neve assorba più calore e si sciolga più rapidamente.
“Tutto ciò che oscura la neve fa sì che si sciolga perché accelera l’assorbimento delle radiazioni”
ha detto Di Mauro.
Per prosperare, gli organismi hanno bisogno di una sorgente d’acqua disponibile quindi, quando il ghiaccio si scioglierà, appariranno ancora più alghe, andando a creare ancora più problemi.
A maggio, l’Antartide ha visto la neve verde, causata anch’essa da alghe microscopiche e, a quel tempo, gli scienziati hanno affermato che mentre il pianeta si riscalda, e una parte della neve dell’Antartide si scioglie, le alghe continueranno a diffondersi e ad espandersi, andando a modificare gran parte dei paesaggi.