Si chiama Frasky ed è l’ultima novità dell’Istituto Italiano di Tecnologia: un robot progettato per muoversi autonomamente nei vigneti, monitorare i grappoli d’uva, manipolarli e applicare trattamenti mirati. In pratica, un alleato concreto per l’agricoltura di precisione, capace di ridurre sprechi, migliorare la resa e proteggere chi lavora ogni giorno tra i filari.
Il progetto è nato dal Joint Lab, laboratorio che vede la collaborazione tra IIT e Sistema Bergamo (Consorzio Intellimech, Confindustria Bergamo, Università di Bergamo e Kilometro Rosso Innovation District). L’obiettivo? Portare nel cuore delle campagne italiane le tecnologie che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza.
Come funziona Frasky
Frasky è dotato di un braccio robotico con mano integrata, capace di interagire direttamente con piante e frutti. Non si limita a osservare: può sollevare, spostare e manipolare i grappoli d’uva.
Grazie a una telecamera installata nel braccio, il robot è in grado di mappare lo spazio circostante, individuare ostacoli e riconoscere con precisione i grappoli. Il tutto montato su una piattaforma mobile a quattro ruote motrici, pensata per affrontare i terreni esterni e muoversi tra i filari senza difficoltà.

La sua architettura è modulare, sia hardware che software. Questo significa che può essere equipaggiato con diversi strumenti a seconda delle esigenze dell’agricoltore. Un esempio? L’ugello posizionato vicino alla mano robotica, che gli consente di applicare trattamenti selettivi direttamente sul vigneto.
Un robot facile da controllare
Non serve essere ingegneri per usarlo. Frasky è gestito da un software con interfaccia grafica intuitiva, che permette all’operatore di inviare comandi e monitorare in tempo reale le operazioni.
Così l’agricoltore può avere sempre sotto controllo i dati del vigneto, decidere i trattamenti e verificare l’efficacia degli interventi senza doversi esporre direttamente a prodotti chimici.
Vantaggi per agricoltori, ambiente e salute
Il punto forte di Frasky è la precisione. Ogni grappolo viene monitorato e trattato in modo mirato, riducendo al minimo gli sprechi e la dispersione dei prodotti. Questo significa meno sostanze chimiche nell’ambiente e meno esposizione per chi lavora nei campi.
Ma non è tutto. Automatizzando le mansioni più ripetitive, Frasky alleggerisce il lavoro degli agricoltori, permettendo loro di concentrarsi su attività più strategiche. Allo stesso tempo, i dati digitalizzati raccolti dal robot aprono la strada a un monitoraggio sempre più accurato delle coltivazioni.
Un passo avanti per la viticoltura italiana
La viticoltura è uno dei settori simbolo del Made in Italy. L’arrivo di soluzioni come Frasky dimostra come robotica e tradizione agricola possano convivere, trasformando i vigneti in veri e propri laboratori di innovazione a cielo aperto.
Se il progetto continuerà a evolversi, non è difficile immaginare un futuro in cui robot simili entreranno stabilmente nelle aziende agricole, migliorando qualità, sicurezza e sostenibilità della produzione vinicola.
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