Navigazione in incognito usata in svariati modi e tutti hanno un solo e unico obiettivo: tenere segreti riguardanti la nostra privacy. Ebbene, a quanto risulta tale navigazione potrebbe far cilecca se non viene associata a qualche accortezza. I consigli che leggerai potrebbero risultare un po’ eccessivi, ma ricordati che internet non è il posto magico che si possa pensare e potresti incorrere a qualche problematica. Una navigazione sicura garantisce anche una maggior sicurezza per te stesso, specialmente a fronte delle innumerevoli truffe che girano nel web.
I dati che potrebbero essere rilevati, anche durante la navigazione in incognito, potrebbero essere: indirizzi web che visiti, il tempo trascorso e cosa guardi, da quale dispositivo ti stai connettendo e la tua posizione geografica in maniera approssimativa, a volte anche nella maniera più specifica possibile. Proprio nei mesi scorsi abbiamo rilasciato un articolo approfondito su una ricerca mossa da NordVPN che dimostra quanti trackers possiedono i siti web e cosa vanno a cercare nello specifico.
E sono molti gli utenti che utilizzano tale modalità, almeno secondo uno studio portato a termine dall’Università di Chicago e dall’Università Leibniz di Hannover. Alla ricerca hanno partecipato ben 460 partecipanti e i dati rilevati sono abbastanza significativi. Troverai qualche informazione in più all’ultimo paragrafo.
Navigazione in incognito: la potenza della VPN
Un consiglio che possiamo dare fin da subito è quello di usare una VPN in grado di crittografare ciò che avviene nelle tue navigazioni. Ebbene sì, una VPN può fare moltissimo; infatti avrai modo di avere il tuo indirizzo IP totalmente coperto o dinamico, in modo da poter confondere il tracker che tenterà di scoprire qualche dato in più. E tutti conosciamo la forza che possiede NordVPN, per esempio, anche tramite le numerose pubblicità che vediamo in giro su YouTube: ottimo modo per poter avere contenuti esclusivi riservati in altri paesi col solo aggiramento della geolocalizzazione.
Non solo, perché offre una velocità raddoppiata e potrai vedere o scaricare file in totale libertà. Ad ogni modo, ne abbiamo parliato abbondantemente in altri numerosi articoli e ti consigliamo di visionarli per poter avere un quadro più completo dell’argomento. Altro consiglio molto importante, e che per molti potrebbe risultare fin troppo banale, è quello di cancellare i cookie dopo la propria navigazione. I cookie, anche durante la navigazione in incognito, registra il tuo comportamento all’interno dei vari siti.
Oltre a quanto detto, è necessario utilizzare qualche componente aggiuntivo al proprio browser, ovviamente del tutto gratuiti. Ecco una lista da visionare e su cui riflettere:
- Ghostery: ti avvisa quando un sito web possiede tanti tracker e blocca la trasmissione dei dati raccolti in base alla tua navigazione;
- Noscript: blocca Java pericolosi, applet Java e potrai gestire i contenuti in totale autonomia;
- Ublock Origin: protegge i tuoi dati e posiziona un filtro che si aggiorna automaticamente per bloccare le pubblicità che riescono a tracciare i tuoi dati.
Una ricerca fruttuosa
La navigazione in incognito è per tutti sinonimo di sicurezza, almeno così si pensava; la ricerca mossa dalle due Università hanno dimostrato che non è proprio così in quanto solo il 40% dei partecipanti ritiene che la navigazione sia veramente anonima e sicura. Il restante, ovviamente, no e solo il 37% ritiene che sia possibile nascondere il proprio comportamento sul web al datore di lavoro. Magari mentre si utilizza un computer aziendale, per esempio, e ciò è molto incorretto. Il 27% pensa che sia assolutamente più protetto dai malware durante la navigazione in incognito, mentre il 22,6% afferma che tale modalità li renda più sicuri e nascosti al governo.
Il 56% dei partecipanti hanno ammesso che pensato quanto la modalità in incognito non riesca a dare loro una cronologia delle ricerche stabile e corretta. In poche parole, molte percentuali affermano che alcuni utenti continuano a dare retta ad alcune dicerie che si tramando da quando il computer è entrato nelle case delle persone di tutto il mondo. Infatti, i dati raccolti provengono da partecipanti di tutto il mondo e non solamente residenti su suolo italiano.