Una ricerca condotta dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano in collaborazione con l’Università Statale di Milano e pubblicata su Cancers, ha sviluppato un “naso elettronico” (e-nose) che promette di diagnosticare con più efficacia il carcinoma ovarico.
Naso elettronico: lo studio
Lo studio si è sviluppato nell’arco di tempo di 13 mesi e ha coinvolto 251 donne suddivise in tre gruppi: 86 con carcinoma ovarico, 51 con una diagnosi di masse benigne, 114 sane come gruppo di controllo. Per il test del respiro, sono stati raccolti campioni di aria espirata tra le 7 e le 7,30 del mattino a digiuno.
Le partecipanti alla ricerca hanno prodotto, attraverso un boccaglio, un singolo respiro lento, con lo scopo di inglobare nella sacca anche il respiro alveolare, cioè la parte che viene espulsa dall’interno dei polmoni e delle vie aeree inferiori, dove avviene lo scambio gassoso con il sangue.
Grazie a questa porzione di respiro infatti si possono analizzare quelle sostanze volatili organiche che segnalano la presenza del tumore in essa contenute: “I risultati della ricerca sono promettenti perché il test ha discriminato le pazienti affette da carcinoma ovarico dai controlli sani. Ci suggeriscono dunque che l’e-nose potrebbe essere una tecnica utile e non invasiva per la diagnosi del tumore dell’ovaio”, spiega Francesco Raspagliesi, direttore dell’Unità di Oncologia Ginecologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e prima firma dello studio.
Naso elettronico: una diagnosi più accurata contro il cancro all’ovaio
Susanna Buratti, del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente, dell’Università di Milano, ha dichiarato: “Il ‘naso elettronico’ è uno strumento che comprende una serie di sensori chimici aspecifici in grado di rispondere in modo reversibile alle sostanze volatili generando segnali che vengono immediatamente acquisiti ed elaborati da software specifici, in modo da avere ‘l’impronta olfattiva’ tipica di ciò che si sta analizzando. Il ‘naso elettronico’ simula il processo biologico di percezione dell’odore, rispetto al naso umano è altrettanto veloce (passano pochi secondi tra l’interazione con i sensori e la risposta), non è influenzato da variabili ambientali e dall’effetto di saturazione o adattamento e spesso è più sensibile”.
I risultati della ricerca sono incoraggianti e danno speranza perche apre la possibilità di avere a disposizione una diagnosi precoce di un tumore che purtroppo ad oggi viene rilevato troppo tardi.
La presenza del tumore – spiega Francesco Raspagliesi – determina modificazioni di tutta una serie di processi metabolici, a cui segue il rilascio di sostanze volatili organiche. Sono in pratica tracce della presenza della malattia e sono contenute nel respiro sotto forma di molecole volatili. Il ‘naso elettronico’ ha permesso di cogliere la presenza di alcune di queste sostanze nel respiro delle donne malate, che vengono così identificate rispetto ai controlli sani. Questi risultati sembrano indicare una linea di ricerca assai promettente per una futura possibile diagnosi precoce di questi tumori e ci spingono a proseguire con ulteriori studi”.