Il progetto, chiamato Float, mira a creare un sistema ferroviario completamente autonomo e efficiente per supportare le future basi lunari che si prevede di costruire nei prossimi anni. Ethan Schaler, ingegnere meccanico del Jet Propulsion Laboratory in California, è alla guida di questo ambizioso progetto. L’obiettivo è fornire una soluzione di trasporto affidabile per materiali come la regolite, essenziale per la produzione in situ e le costruzioni lunari.
Float prevede l’utilizzo di robot magnetici che levitano su piste composte da tre strati: uno strato di grafite che permette la levitazione, un secondo strato che genera una spinta elettromagnetica per muovere i robot in modo controllato, e un terzo strato opzionale di pannelli solari per la produzione di energia. Questi robot non hanno parti mobili, il che li rende ideali per operare in ambienti polverosi come la superficie lunare.
La peculiarità di questi robot è che possono trasportare carichi fino a 30 chili per metro quadro e muoversi a velocità superiori a 0,5 metri al secondo. Questa capacità li rende estremamente utili per il trasporto di materiali su lunghe distanze lunari, potenzialmente fino a 100.000 chili al giorno. Le piste su cui si muovono possono essere facilmente srotolate direttamente sulla superficie lunare e, dopo l’uso, arrotolate nuovamente per essere riutilizzate o riconfigurate a seconda delle necessità.
Ferrovia lunare: guardando al futuro
Il progetto Float è solo uno dei tanti progetti innovativi finanziati dalla Nasa attraverso il programma Innovative Advanced Concepts. Altre proposte includono un telescopio spaziale che utilizza liquidi ionici e un razzo a plasma pulsato per accelerare i viaggi verso Marte. Ogni progetto, inclusa la ferrovia lunare, ha ricevuto finanziamenti significativi per sviluppi futuri e si avvicina sempre di più alla realizzazione.
Cosa ne pensi di questa visione futuristica del trasporto lunare? Riuscirà la Nasa a trasformare questo sogno in realtà? Condividi la tua opinione nei commenti!