Quando Elon Musk si mette in mezzo, succede sempre qualcosa. Stavolta però la storia sfiora il thriller.
Un ex dipendente del National Labor Relations Board (NLRB) – l’agenzia federale USA che tutela i diritti dei lavoratori – ha denunciato pubblicamente un caso di presunto furto dati da parte di una squadra interna collegata proprio a Musk. E no, non è solo paranoia.
DOGE: il dipartimento “efficienza” che mette le mani nei server
Si chiama DOGE (Department of Government Efficiency) e, almeno sulla carta, dovrebbe essere un team dedicato a snellire i processi pubblici.
Ma secondo il whistleblower Daniel Berulis, ingegnere informatico ed ex collaboratore del NLRB, il vero obiettivo era tutt’altro: accedere ai server interni dell’agenzia e copiare una montagna di dati riservati.
Parliamo di:
- Cause legali in corso
- Dati su sindacati
- Documenti riservati aziendali
Il tutto, secondo lui, senza alcuna autorizzazione formale.
L’hackeraggio? Subito dopo, arriva la Russia (forse)
Come se non bastasse, pochi minuti dopo l’accesso sospetto da parte del team DOGE, i sistemi del NLRB avrebbero registrato attacchi da un IP russo.
Coincidenze? Forse. Ma nella denuncia presentata al Congresso USA, Berulis segnala un’anomalia mai vista prima nei log dei server. E non è l’unico: decine di esperti contattati da NPR confermano che qualcosa di strano è successo davvero.
E poi arrivano le minacce (con tanto di foto dal cielo)

Dopo aver sollevato il caso internamente, Berulis racconta di aver ricevuto una nota minatoria attaccata alla porta del suo ufficio, contenente informazioni personali e foto aeree di lui mentre porta a spasso il cane.
Sì, scattate presumibilmente da un drone.
Cos’ha fatto davvero il team di Musk? E perché?
Secondo il portavoce del NLRB, nessun accesso è mai stato concesso al team DOGE. Anzi, negano anche solo che l’abbiano chiesto. Ma Berulis insiste: ci sono log, movimenti di dati anomali e tempistiche sospette.
“Non so cosa abbiano fatto con quei dati”, ha dichiarato. “Ma so che quello che ho visto… fa paura.”
Perché Musk ce l’ha con l’NLRB?
Facile: da anni l’agenzia è una spina nel fianco per le sue aziende.
- Nel 2021 lo costrinse a cancellare un tweet anti-sindacale
- SpaceX è stata più volte accusata di pratiche anti-lavoratori
- Ora sta addirittura cercando di dichiarare incostituzionale l’intera struttura del NLRB
E mentre il miliardario si muove come un sovrano non eletto, il confine tra efficienza governativa e abuso di potere si fa sempre più sottile.
Questa storia è seria. Anche se sembra fantascienza.
Droni, minacce, dati sensibili, attacchi hacker e Musk sullo sfondo.
La domanda ora è:
quanta libertà può avere un tycoon quando entra nei corridoi del potere pubblico?
Tu da che parte stai: con il whistleblower che denuncia o con chi “ottimizza” i server con troppa efficienza?
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