Il mercato dei mouse da gaming cresce ogni giorno ed è sempre più complicato districarsi tra diversi brand, modelli e versioni, in particolare per i meno appassionati: in questa guida ti daremo tutti i consigli necessari per fare l’acquisto più adatto alle tue necessità, prendendo in considerazione variabili come i diversi modi in cui si impugna il mouse, i giochi per i quali alcuni mouse sono più indicati di altri, e le diverse feature che caratterizzano particolari tipi di mouse.
Ma non perdiamo altro tempo ed entriamo subito nella prima sezione di questa guida, quella che riguarda le diverse impugnature.
Palm, Claw e Fingertip: giocatore che vai, impugnatura che trovi
Prima di aprire Amazon ed aggiungere al carrello mouse da gaming di ogni tipo, è bene saper distinguere tra le diverse tipologie di impugnatura: non tutti infatti impugnano il mouse allo stesso modo e, nel tempo, si è notato come la maggior parte delle prese utilizzate dai giocatori si possa ricondurre a tre varianti fondamentali, ovvero Palm, Claw e Fingertip.
Conoscere i diversi grip ci permetterà non solo di adattare la nostra impugnatura alla fattispecie di gioco, ma anche, durante la fase di ricerca di un nuovo mouse da gaming per il nostro setup, di acquistarne uno che si adatta perfettamente alla presa che prediligiamo.
Palm Grip
Per quanto riguarda il primo tipo, chiamato Palm Grip (impugnatura “di palmo”), consiste in una presa che appoggia la quasi totalità della mano sul mouse come ad avvolgerlo, creando una grande superficie di contatto che parte dall’inizio del palmo e si estende fino alla punta delle dita, anch’esse spesso appoggiate al corpo del mouse: questa impugnatura necessità solitamente di un mouse più grande e dalla forma ergonomica, con una parte centrale più pronunciata per adattarsi alla forma concava del polso.
I pregi di questo tipo di presa sono:
- Una elevata stabilità
- Flick shot rapidi e precisi
- Elevata comodità anche per lunghe sessioni di gioco
I difetti di questo tipo di presa, invece, sono:
- Tracking più difficile rispetto ad altre impugnature a causa della mancanza della punta delle dita come “strumento” per effettuare micro aggiustamenti
- Difficoltà nell’effettuare aggiustamenti verticali
- Possibile pressione sul tappetino causata dall’applicazione di tutto il peso della mano sul mouse che può creare inconsistenze in fase di mira
Claw Grip
Passiamo ora al secondo tipo di impugnatura, il cosiddetto Claw Grip (impugnatura “ad artiglio”), che consiste in una presa che fa affidamento sulla parte finale del palmo per garantire stabilità e allo stesso tempo porta le dita quasi perpendicolari ai tasti in modo da avere una risposta pronta ed immediata: questa impugnatura si sposa perfettamente con mouse da gaming dalle dimensioni più contenute rispetto all’impugnatura Palm vista in precedenza, e beneficia di forme più pronunciate sulla parte posteriore del mouse, in modo da creare una superficie di appoggio più comoda.
I pregi di questo tipo di presa sono:
- Buona stabilità grazie all’utilizzo del palmo
- Tracking e flick shot precisi grazie alla combinazione palmo/dita
- Buona manovrabilità verticale
I difetti di questo tipo di presa, invece, sono:
- Scarsa comodità a causa della posizione innaturale della mano
- Difficoltà nell’adattarsi a questa impugnatura
Fingertip Grip
L’ultima presa che prendiamo in esame è il Fingertip Grip (impugnatura “con la punta delle dita”) che potremmo considerare come l’approccio opposto al Palm Grip, poiché, se in quest’ultimo tipo di impugnatura veniva utilizzata tutta la mano come appoggio, nel Fingertip il palmo non tocca per niente, o al massimo solo appena, il corpo del mouse, facendo affidamento soltanto nella punta delle dita per effettuare tutti i movimenti necessari: questo tipo di presa si adatta perfettamente a mouse ambidestri senza alcuna curva pronunciata, e la maggior parte degli utenti che adottano questa impugnatura sostengono che più leggero è il mouse, migliori sono i risultati in fatto di tracking e flick shot.
I pregi di questo tipo di presa sono:
- Tracking e flick shot precisi grazie all’utilizzo delle dita per effettuare micro movimenti
- Eccellente manovrabilità verticale
- Nessun peso applicato al mouse, riducendo tensioni e garantendo consistenza in fase di mira indipendentemente dalla superficie
I difetti di questo tipo di presa, invece, sono:
- Flick generalmente più lenti a causa dello scarso uso del polso
- Minor stabilità generale rispetto alle altre impugnature
È fondamentale sottolineare che nella ricerca del perfetto mouse da gaming, queste indicazioni devono necessariamente essere valutate ed adattate alla propria presa e al proprio stile, che non corrispondono mai perfettamente a ciò che si racconta in guide e forum: è importante dunque, per compiere la miglior scelta possibile, comprendere a quale di queste categorie di grip più ci si avvicina, senza però stupirsi se si finisce poi per prediligere un mouse che sulla carta è studiato per altri stili.
In conclusione, le caratteristiche che vanno cercate in un mouse da gaming in base al tipo di impugnatura sono:
- Palm Grip: mouse con forme ergonomiche che si adattano alla curva del palmo, di dimensioni grandi o medie, peso poco importante
- Claw Grip: mouse con forme ambidestre che si allargano sulla coda per offrire un sostegno alla fine del palmo, di dimensioni medie, leggeri (meno di 95g)
- Fingertip Grip: mouse con forme ambidestre senza curve pronunciate, dimensione piccole, leggeri (meno di 95g)
Un’ultima precisazione riguarda la grandezza della tua mano: i suggerimenti sulla dimensione del mouse sono dati prendendo in considerazione una misura di mano standard, ma vanno adattati in base alla grandezza delle proprie mani. Ecco dunque che per qualcuno con delle mani più piccole rispetto alla media, anche un mouse piccolo potrebbe risultare comodo per un’impugnatura palm, mentre per chi ha mani più grandi potrebbe essere necessario un mouse grande anche per impugnature claw o fingertip.
Sensori, connettività e funzionalità: tutto ciò che i produttori non ti dicono
Sebbene quotidianamente si senta parlare del nuovo mouse del giorno con un nuovo sensore innovativo e tempi di risposta mai così bassi, il beneficio effettivo di queste innovazioni è discutibile: sono ormai un paio d’anni infatti che i sensori dei mouse utilizzati dai marchi più blasonati sono praticamente perfetti sotto il punto di vista del tracking dei movimenti, anche quelli più microscopici.
Al giorno d’oggi dunque, è più difficile trovare un mouse che tracci male piuttosto che bene, a patto che si faccia riferimento alla di fascia di prezzo sopra i 25/30 euro: sopra questa cifra, ci sentiamo di consigliare brand storici come Logitech, Razer, Benq Zowie e Corsair, ma anche marchi più recenti come Drevo e Glorious.
Se dunque il sensore non è più una delle principali discriminanti per la scelta di un nuovo mouse da gaming, lo è certamente la presenza o meno del cavo.
In ambito di mouse wireless, i problemi di latenza che in passato affliggevano questo tipo di tecnologia sono stati praticamente annullati, al punto che alcuni giocatori professionisti sono passati ormai da qualche tempo a mouse come Logitech G Pro Wireless o Razer Viper Ultimate, che combinano latenze pari a mouse cablati a costruzioni leggere e batterie al litio integrate con durate invidiabili.
Anche in questo campo dunque non è necessario farsi abbindolare da slogan che promuovono latenze microscopiche: la tecnologia è ormai arrivata ad un livello tale da rendere la maggior parte dei mouse da gioco wireless perfetti anche per sparatutto che richiedono tempi di risposta di pochissimi millisecondi per garantire la massima competitività.
La grande distinzione che va a modificare sostanzialmente il prezzo della categoria wireless, si ha tra mouse con batterie interne al litio ricaricabili tramite USB, caratterizzati da prezzi che possono superare abbondantemente i 100 euro, e mouse da gaming wireless con batterie AA: quest’ultima categoria, che ha avuto come pioniere l’ottimo Logitech G305 e che ultimamente ha ricevuto anche le attenzioni di Corsair con il recentissimo Katar Pro, soffre di qualche problemino di peso e bilanciamento a causa proprio dell’utilizzo di batterie esterne, spesso però risolvibile tramite adattatori che trasformano le batterie AAA in AA, facendo risparmiare grammi preziosi e restituendo equilibrio alla distribuzione del peso.
L’ultima discriminante fondamentale per la scelta di un mouse da gaming sono i giochi nei quali verrà utilizzato principalmente il mouse: sebbene infatti le regole legate all’ergonomia di cui abbiamo discusso in precedenza siano estremamente importanti per situazioni di gioco dove a farla da padrona è la precisione, ci sono diverse categorie di mouse che scelgono forme meno neutre e pesi maggiori per includere tasti aggiuntivi, utili in giochi dove è necessario avere accesso al maggior numero di funzionalità possibile.
Facciamo un esempio:
I due mouse in foto sono Razer Naga Trinity e Corsair Scimitar, due mouse ricchi di tasti sulla zona laterale che permettono all’utente di richiamare dozzine di funzioni o macro: per tutti gli appassionati di MMORPG, RPG classici e gestionali, ma anche per chi lavora quotidianamente con software di editing video o fotografico, questo tipo di mouse può aumentare la produttività e la capacità di gestire situazioni complesse programmando macro da software e rendendole disponibili a portata di click sotto il pollice.
Non è un caso che per circa 3 anni – 2016/2019 -, il mouse più venduto sul mercato sia stato Logitech G502, un mouse né troppo leggero, né dalla forma comoda, almeno sulla carta, per giocatori con mani di piccole e medie dimensioni, ma che ha convinto tanti utenti grazie alla sua adattabilità: a portare al successo questo mouse, infatti, è stata la grande quantità di tasti, ben 12 completamente programmabili, una rotella in grado di girare all’infinito se sbloccata e feature extra come la possibilità di inserire dei pesi aggiuntivi sul fondo del mouse per cambiare il peso a proprio piacimento.
Al contrario, nel mondo dei mouse pensati per gli FPS, ovvero sparatutto come Apex Legends, Call of Duty o Counter Strike, qualsiasi tipo di funzionalità extra viene spesso abbandonata in favore di strutture a nido d’ape per abbassare il peso, pochi tasti e un lavoro specifico sul cavo che, se presente, deve essere il più scorrevole possibile per evitare di produrre fastidiosi attriti sul tappetino, andando così a compromettere la mira.
In conclusione, le caratteristiche che vanno cercate in un mouse da gaming in base alla tipologia di gioco preferita sono:
- MMORPG/RPG/Gestionali/Editing Video/Foto/Audio: mouse con forme ergonomiche che si adattano alla curva del palmo (spesso è la Palm la presa più comoda per lunghe sessioni, dunque la più ricercata per questo tipo di utilizzo), peso poco importante, tanti tasti programmabili e feature extra.
- FPS: mouse con forme ambidestre senza curve pronunciate, di dimensioni piccole o medie, leggeri (impugnature più comuni: claw e fingertip)
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