Se negli anni ’70 la sfida per lo Spazio aveva come protagonisti USRR e USA, ora è la Cina a diventare indiscussa protagonista. Il 16 dicembre 2020 è infatti atterrata con successo la capsula della missione lunare cinese Chang’e 5 che ha riportato per la prima volta dagli anni’70 dei campioni di suolo lunare sulla Terra.
Chang’e 5: missione lunare cinese conclusa con successo
Tra il decollo, l’allunaggio, la raccolta di materiale, il viaggio ritorno e l’atterraggio sulla Terra è passato meno di un mese e la capsula contenente i campioni di suolo è stata recuperata con successo nei terreni aridi della tundra della Mongolia interna.
Diretta notizia del ritorno sul nostro pianeta arriva dall’emittente televisiva cinese CGTN che ha comunicato che la capsula è atterrata grazie ad un paracadute poco dopo le ore 10.00 di mercoledì 16 dicembre 2020 e in televisione sono state mostrate le prime immagini che mostrano la capsula appoggiata al suolo in sicurezza, pronta per il recupero nella fredda steppa mongolica.
Chang'e-5 reentry capsule found! pic.twitter.com/Ijv3yaWObN
— Andrew Jones (@AJ_FI) December 16, 2020
La missione lunare cinese Chang’e 5 è terminata con successo e segna una svolta, visto che ha permesso di mettere in luce l’alto livello tecnologico cinese per l’esplorazione spaziale. La missione era partita il 23 novembre 2020 ed è atterrata sulla Luna il 1 dicembre, dove ha perforato il suolo della Luna per raccogliere campioni, quindi è ripartito atterrare il 16 dicembre. Durante la sua permanenza sulla Luna non ha solo raccolto campioni di suolo, ma ha anche scattato delle immagini del terreno intorno a sé (cliccando qui puoi accedere al link per scaricare l’immagine ad alta risoluzione)
La televisione cinese ha inoltre rilasciato il video dell’atterraggio sulla Luna della missione lunare cinese Chang’e 5, che puoi vedere nel Tweet riportato qui sotto.
https://twitter.com/LaunchStuff/status/1334079970147229701
La fase ultima della missione riguarderà lo studio dei campioni raccolti, i quali curiosamente potrebbero essere visionati dall’ESA (che ha attivamente collaborato per il monitoraggio della missione) e non dalla NASA, a causa dei divieti per le agenzie statunitensi di collaborare con quelle cinesi. Siamo passati insomma dal dualismo nell’esplorazione spaziale USRR-USA degli anni ’70 a quello Cina-USA degli anni’20 del nuovo millennio, anche se l’ESA ormai è un’affermata protagonista del panorama spaziale internazionale.
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