L’agenzia Spaziale Europea ha annunciato di aver sospeso la missione spaziale ExoMars, in collaborazione con Roscosmos, l’agenzia spaziale russa. Quest’ambizioso progetto prevedeva il lancio di un rover entro settembre di quest’anno ed era uno degli appuntamenti spaziali più attesi del 2022 di cui ti avevamo già parlato.
L’ESA ha diffuso un comunicato stampa in cui spiega le ragioni di questa sospensione nata a seguito dell’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina, azione di guerra che non rispecchia i valori degli Stati membri facenti parte dell’Agenzia Spaziale Europea. Per questa ragione ha deciso di interrompere la collaborazione, nonostante il grave impatto che questa sospensione avrà sul progresso dell’esplorazione spaziale europea.
ExoMars, difficile dall’inizio
La missione ExoMars ha dovuto affrontare diverse difficoltà nel corso degli anni. Inizialmente doveva essere in collaborazione con la NASA e l’agenzia europea aveva già iniziato a lavorare alla sua progettazione, ma la NASA si è dovuta tirare indietro a seguito di significativi tagli di bilancio. Quindi l’ESA si è accordata con la Roscosmos russa e questo cambio di partner ha causato diverse problematiche, dovendo sostituire molte tecnologie, oltre ad aver fatto perdere tempo e soldi.
Nonostante i primi ritardi e rinvii, la missione ha preso forma. Essa prevedeva due missioni distinte. La prima, avvenuta nel 2016, ha visto il lancio di una sonda, il Trace Gas Orbiter (TGO) e del Schiaparelli EDM Lander, in onore dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli. Il lancio è avvenuto con un razzo Proton-M partito dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Il Trace Gas Orbiter è il modulo principale della prima parte della missione ExoMars, con lo scopo di studiare i gas presenti nell’atmosfera marziana e per permettere le comunicazioni con il rover della seconda missione. Il TGO ha concluso con successo le sue manovre per posizionarsi nell’orbita marziana ed è attualmente operativo.
Inoltre, il Trace Gas Orbiter ha rilasciato il Lander Schiaparelli, il cui compito era quello di testare i sistemi di atterraggio in vista del lancio del rover previsto per l’autunno 2022. Sfortunatamente, però, un malfunzionamento del giroscopio ha mandato in tilt il sistema d’atterraggio del lander che si è schiantato su Marte.
La seconda parte della missione ExoMars era stata inizialmente programmata per il 2018, ma per problematiche tecniche il lancio fu rinviato a luglio 2020. Sfortunatamente, anche il lancio previsto per l’estate del 2020 è stato rinviato a causa della pandemia di COVID-19 che ha rallentato i lavori dei tecnici e dei ricercatori. Il periodo previsto per il lancio è quindi ricaduto sull’autunno 2022, ma anche questa volta si è dovuto rimandare visti i rapporti tesi tra i paesi occidentali e la Russia a seguito del conflitto russo-ucraino.
La seconda parte della missione prevedeva il lancio del rover Rosalind Franklin, con lo scopo di cercare e studiare tracce biochimiche e geologiche su Marte, grazie ad una trivella in grado di perforare la superficie marziana fino a due metri di profondità.
Per la seconda parte di ExoMars era previsto il lancio a bordo del razzo russo Proton-M dal cosmodromo kazako di Baikonur. Inoltre, la collaborazione con Roscosmos prevedeva l’utilizzo della piattaforma Kazachok, che era una componente fondamentale del sistema di atterraggio del rover Rosalind Franklin. Ironia della sorte, il termine Kazachok indica anche una tradizionale danza ucraina e russa del XVI secolo.
Al momento l’ESA sta valutando e studiando nuove possibili soluzioni, ma il progetto subirà comunque dei ritardi, in quanto le finestre di lancio ottimali si verificano ogni due anni circa, a seconda delle posizioni orbitali dei due pianeti. La speranza è quella di ripristinare i rapporti con la Russia e continuare la collaborazione con la Roscosmos, così che il progetto possa essere pronto entro il 2024.
Un’altra ipotesi al vaglio riguarda una possibile rinnovata collaborazione con la NASA, ma questa riconfigurazione più radicale potrebbe portare al lancio nel 2026 o nel 2028.