La missione privata Ax-4 è finalmente decollata verso la Stazione Spaziale Internazionale, ma mentre tutti guardano al cielo, sulla Terra c’è una domanda che serpeggia tra gli ingegneri NASA: sta perdendo aria tutta la ISS?
E no, non è fantascienza. È un problema serio. Che peggiora.
Ax-4 è partita, ma il contesto è delicatissimo
Alle 2:32 del mattino (ora della costa est USA), il razzo SpaceX Falcon 9 ha portato in orbita la Crew Dragon con a bordo quattro astronauti della missione Axiom Space 4. Il lancio era stato già rimandato diverse volte, e il motivo non è di quelli che si dimenticano in fretta: una misteriosa perdita d’aria nella ISS, che ora sembra essersi… fermata.
Peccato che questa pausa non tranquillizzi nessuno.
Anzi: secondo gli ingegneri, il fatto che il modulo russo Zvezda non stia più perdendo aria potrebbe indicare che si è aperta una nuova microfrattura interna. Tradotto: l’aria della stazione potrebbe star fluendo nel modulo danneggiato. E quindi, lentamente, si starebbe depressurizzando tutta la ISS.
La perdita nella ISS: un enigma lungo sei anni

Tutto comincia nel 2019, quando viene rilevata una perdita costante in un tunnel di collegamento russo, lo stesso che unisce il modulo Zvezda a un portello per i cargo. Inizialmente si trattava di microfessure quasi invisibili, ma nel tempo la situazione è degenerata: nel 2024 il tasso di perdita ha raggiunto il picco massimo.
E ora? Ora la perdita sembra scomparsa. Ma non perché tutto si sia risolto. Il rischio è che sia peggiorata, e che la pressione interna della stazione stia alimentando un nuovo squilibrio.
Gli scienziati non sono d’accordo. E questo è un problema
C’è un altro punto cruciale: NASA e Roscosmos non parlano la stessa lingua sulla sicurezza. Letteralmente.
Gli americani sostengono che la situazione non sia sicura, ma non hanno prove definitive. I russi dicono che è tutto sotto controllo, ma anche loro non riescono a dimostrarlo in modo convincente. Intanto, l’aria potrebbe stare uscendo dalla stazione più frequentata nella storia dell’umanità.
Il team di Ax-4: chi sono gli astronauti a bordo?
A bordo della Crew Dragon ci sono quattro astronauti. Uno è un volto noto: Peggy Whitson, ex NASA ora in Axiom, veterana dello spazio. Gli altri tre sono civili alla prima esperienza nello spazio, e faranno la storia dei loro Paesi:
- Shubhanshu Shukla, India
- Sławosz Uznański-Wiśniewski, Polonia
- Tibor Kapu, Ungheria
Per due settimane condurranno circa 60 esperimenti scientifici a bordo della ISS. Tutto questo, mentre la struttura che li ospita potrebbe avere una crepa non identificata da cui esce aria.
E adesso cosa succede alla ISS?
La situazione è delicata. Se il problema fosse limitato al modulo russo, si potrebbe intervenire localmente. Ma se invece la pressione della stazione continua a calare, potrebbe voler dire che l’intera ISS è a rischio.
Il test di pressurizzazione condotto la settimana scorsa ha portato qualche dato, ma niente di definitivo. Il punto è che più passa il tempo, più la NASA deve decidere se fidarsi o meno della tenuta strutturale della stazione. E mentre lo fa, deve anche programmare i prossimi lanci.
Il prossimo? Crew-11, previsto a luglio, con astronauti da USA, Giappone e Russia, destinati a restare sei mesi nello spazio. Sei mesi che, a questo punto, potrebbero diventare anche una prova di resistenza tecnologica.
Il futuro? Più privato, ma anche più fragile
Ax-4 è una missione storica per tanti motivi, ma rischia di essere ricordata anche come il volo che ha sollevato (di nuovo) la questione della fragilità della ISS. E se l’era dei voli spaziali privati è appena cominciata, l’infrastruttura pubblica che li ospita potrebbe non essere pronta a reggere il passo.
Una stazione orbitale che perde aria non è esattamente il miglior biglietto da visita per il futuro dello spazio commerciale.
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