Gli scienziati hanno scoperto che l’abbinamento tra il miele di manuka ed un antibiotico ampiamente utilizzato, potrebbe potenzialmente rivelarsi un trattamento utile per un’infezione polmonare diabolicamente difficile da curare, tuttavia fino ad ora è stato testato solo in una capsula di Petri, ma è l’ennesima dimostrazione del potenziale antibatterico riportato dal miele di manuka.
I ricercatori hanno raccolto campioni del batterio Mycobacterium abscessus da 16 pazienti con fibrosi cistica ed hanno quindi testato in laboratorio l’antibiotico amikacina combinato con il miele di manuka per scoprire quale dosaggio era necessario per uccidere i batteri.
Come riportato sulla rivista Microbiology, hanno scoperto che l’antibiotico era in grado di uccidere i batteri a una dose molto più bassa se abbinato al miele di manuka.
Il dosaggio tipico di amikacina solitamente utilizzato su un paziente per uccidere un’infezione da Mycobacterium abscessus è di 16 microgrammi per millilitro, tuttavia se combinato con il miele di manuka, erano necessari solo 2 microgrammi per millilitro di amikacina.
L’importanza del miele di manuka e le sue proprietà
Il Mycobacterium abscessus è un lontano parente dei batteri che causano la lebbra e la tubercolosi, ed è notoriamente difficile da trattare perché è altamente resistente ai farmaci, inoltre attualmente ai pazienti viene somministrato un cocktail di antibiotici, il quale è particolarmente sgradevole per i pazienti con fibrosi cistica, per i quali è spesso considerata una malattia cronica incurabile.
“Combinando un ingrediente totalmente naturale come il miele di manuka con l’amikacina, uno dei farmaci più importanti ma tossici usati per il trattamento del Mycobacterium abscessus, abbiamo trovato un modo per uccidere potenzialmente questi batteri con otto volte meno farmaci rispetto a prima”
ha affermato il dott. Jonathan Cox, autore dello studio e docente senior in microbiologia all’Aston University, in una dichiarazione, inoltre in seguito ha aggiunto:
“Questo ha il potenziale per ridurre significativamente la perdita dell’udito associata all’amikacina e migliorare notevolmente la qualità della vita di così tanti pazienti, in particolare quelli con fibrosi cistica”.
Il miele di mānuka è prodotto dal nettare dell’albero di mānuka, che cresce naturalmente in tutto il sud-est dell’Australia e della Nuova Zelanda, ed è stato usato nella medicina tradizionale per secoli ed è spesso propagandato per avere proprietà curative uniche che altre forme di miele non hanno, sebbene alcune delle affermazioni non siano state verificate scientificamente.
È chiaro che il miele possiede ampie proprietà antibatteriche che possono aiutare a guarire le ferite. Ricerche precedenti hanno scoperto che gli antibiotici –come oxacillina, rifampicina, tetraciclina e colistina– hanno una maggiore potenza contro lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) se usati in combinazione con miele di mānuka
Sebbene il nuovo studio rafforzi ulteriormente queste affermazioni, vale la pena notare che ciò è stato dimostrato solo in una capsula di Petri, quindi non è chiaro se un effetto simile sarà visto negli esseri umani che vivono e respirano, tuttavia i ricercatori rimangono fiduciosi che le loro scoperte potrebbero essere promettenti per infezioni resistenti ai farmaci famigerate.
“Finora il trattamento delle infezioni polmonari da Mycobacterium abscessus può essere problematico a causa della sua natura resistente ai farmaci. La varietà di antibiotici necessari per combattere le infezioni provoca gravi effetti collaterali”
ha affermato l’autrice principale dello studio Victoria Nolan, la quale ha poi in seguito aggiunto:
“Tuttavia, l’uso di questo potenziale trattamento che combina amikacina e miele di manuka mostra una grande promessa come terapia migliore per queste terribili infezioni polmonari”.
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