Messier 106, noto anche come NGC 4258, è una delle galassie a spirale più luminose e vicine alla nostra Via Lattea, situata a circa 23 milioni di anni luce nella costellazione dei Cani da Caccia. Questa galassia affascinante è stata recentemente osservata dal telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA, rivelando dettagli intricati e sorprendenti che ci aiutano a comprendere meglio la sua struttura e il suo comportamento.
La regione centrale di Messier 106 è dominata da un buco nero supermassiccio particolarmente attivo, che attira e consuma materiale circostante, in un processo che genera radiazioni potenti mentre il gas si riscalda spiraleggiando verso il buco nero.
L’immagine catturata dal telescopio Webb, utilizzando la sua Near-InfraRed Camera (NIRCam), mostra una varietà di colori che rappresentano diverse distribuzioni di gas e polvere nella galassia, nello specifico le regioni blu riflettono la distribuzione stellare, mentre le aree arancioni indicano polvere più calda e le tonalità rosse rappresentano polvere più fredda.
Infine abbiamo i toni verde, giallo e teal vicino al centro dell’immagine indicano diverse distribuzioni di gas.
Una caratteristica notevole di Messier 106 è la presenza di due bracci “anomali” visibili nelle lunghezze d’onda radio e X, composti da gas caldo anziché stelle, ed al proposito gli astronomi ritengono che questi bracci extra siano il risultato dell’attività del buco nero, un effetto di feedback osservato anche in altre galassie.
Questo fenomeno è paragonabile a un’onda che si infrange contro una roccia vicino alla riva, creando un effetto visibile e dinamico.
Nonostante porti il nome di Charles Messier, Messier 106 non fu né scoperto né catalogato dal famoso astronomo del XVIII secolo, fu invece scoperto dal suo assistente, Pierre Méchain, e aggiunto postumo al catalogo Messier nel XX secolo, insieme ad altri sei oggetti scoperti ma non registrati dalla coppia.
La struttura di Messier 106
Messier 106 è una galassia a spirale che presenta una struttura complessa e affascinante, le sue braccia a spirale sono ben definite e ricche di gas e polvere, che brillano intensamente nelle immagini catturate dai telescopi. Queste braccia sono il risultato di onde di densità che si propagano attraverso il disco galattico, comprimendo il gas e innescando la formazione stellare, dove le stelle giovani e calde illuminano il gas circostante, creando le regioni luminose che vediamo nelle immagini.
Una delle caratteristiche più intriganti di Messier 106 è la presenza di due bracci “anomali” visibili nelle lunghezze d’onda radio e X, questi bracci, composti da gas caldo anziché stelle, come detto in precedentemente sono probabilmente il risultato dell’attività del buco nero supermassiccio al centro della galassia. Il gas viene espulso dal nucleo galattico a velocità elevate, creando strutture che si estendono ben oltre il disco principale della galassia.
Come abbiamo appena detto, al centro di Messier 106 si trova un buco nero supermassiccio particolarmente attivo, e questo attira e consuma grandi quantità di materiale, generando potenti radiazioni mentre il gas si riscalda spiraleggiando verso di esso.
Questo processo di accrescimento è responsabile della luminosità intensa del nucleo galattico, noto come nucleo galattico attivo (AGN), con gli AGN che sono tra gli oggetti più luminosi dell’universo e possono superare in luminosità l’intera galassia che li ospita.
Le osservazioni del telescopio spaziale James Webb hanno permesso di studiare in dettaglio la distribuzione del gas e della polvere nel nucleo di Messier 106, con le immagini che mostrano una varietà di colori che rappresentano diverse temperature e composizioni del materiale.
Messier 106 ha ospitato almeno due supernovae osservate dagli astronomi: una nel 1981 e un’altra nel 2014, ovvero esplosioni stellari estremamente energetiche che segnano la fine della vita di una stella massiccia. Questi eventi rilasciano enormi quantità di energia e possono illuminare una galassia intera per settimane o mesi, e giocano un ruolo cruciale nell’arricchimento chimico delle galassie, disperdendo elementi pesanti nello spazio interstellare, che poi vengono incorporati nelle nuove generazioni di stelle e pianeti.
Messier 106 è una galassia straordinaria che continua a stupire gli astronomi con le sue caratteristiche uniche e la sua attività intensa, le osservazioni recenti di cui abbiamo parlato, in particolare quelle del telescopio spaziale James Webb, hanno fornito nuove informazioni preziose sulla struttura e il comportamento di questa galassia.
Studiando Messier 106, gli scienziati possono ottenere una comprensione più profonda dei processi che governano l’evoluzione delle galassie e dei buchi neri supermassicci.
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