Un minuscolo componente potrebbe rivoluzionare la scienza della misura.
Il suo nome è memristor ed è la base del nuovo standard quantistico per la resistenza elettrica, sviluppato grazie a una collaborazione internazionale guidata dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.
Il risultato apre la strada a un futuro in cui gli strumenti metrologici non saranno più macchinari ingombranti, costosi e confinati nei laboratori, ma microchip programmabili capaci di fornire valori di riferimento con precisione assoluta.
Che cos’è un memristor e perché è così speciale
Il memristor è un dispositivo elettronico dalle dimensioni estremamente ridotte.
Non è una semplice resistenza variabile. È qualcosa di più sofisticato: memorizza il proprio stato di conduzione elettrica e lo modifica in base agli stimoli che riceve.
La parte davvero innovativa è che i suoi valori resistivi possono essere stabili, riproducibili e soprattutto collegati direttamente alle costanti fondamentali della natura, le stesse che definiscono già metro, secondo e chilogrammo.
Questa caratteristica lo rende candidabile a pieno titolo come nuovo standard per la resistenza elettrica.
Un cambio di paradigma per la metrologia

Lo ha spiegato con chiarezza Gianluca Milano, ricercatore dell’INRIM e coordinatore del progetto europeo MemQuD, che coinvolge quindici istituti e università da tutta Europa.
Secondo Milano, stiamo assistendo a un passaggio epocale:
“Dagli esperimenti complessi ai campioni intrinseci basati sugli effetti quantistici integrabili su chip.”
Fino a oggi lo standard per la resistenza elettrica si basava sull’effetto Hall quantistico, un fenomeno preciso ma molto difficile da ottenere.
Servono:
- temperature vicine allo zero assoluto
- campi magnetici enormi
- apparecchiature altamente specializzate
Tradotto: costi elevatissimi e infrastrutture che solo pochi laboratori al mondo possono permettersi.
Il memristor ribalta completamente lo scenario.
Funziona a temperatura ambiente, senza magneti colossali e senza sistemi criogenici.
Perché questo rappresenta un salto in avanti
Dal 2019 tutte le principali unità di misura del Sistema Internazionale sono definite tramite costanti universali.
Qualche esempio:
- il metro tramite la velocità della luce
- il secondo tramite l’oscillazione del cesio
- il chilogrammo tramite la costante di Planck
La resistenza elettrica era rimasta l’unica a richiedere un apparato sperimentale impegnativo.
Ora, invece, i memristor permettono di ottenere stati resistivi discreti direttamente collegati alle grandezze fondamentali, con una affidabilità paragonabile e una praticità molto maggiore.
Secondo i ricercatori, modificando la struttura del dispositivo su scala nanometrica diventa possibile programmare la resistenza in modo preciso e controllato.
Il risultato è uno standard di riferimento più accessibile, più economico e, soprattutto, integrabile nei circuiti.
Verso la metrologia su chip

La prospettiva più affascinante è quella evidenziata da Milano: una transizione verso la metrologia su chip.
Un mondo in cui:
- misure campione
- riferimenti primari
- calibrazioni di alta precisione
non richiedono più laboratori dedicati, ma microdispositivi che possono essere montati ovunque serva.
Sarebbe una rivoluzione per:
- elettronica di consumo
- telecomunicazioni
- industria
- ricerca
- dispositivi medici
- IoT e sensori intelligenti
Tutto ciò che oggi richiede strumenti costosi, domani potrebbe essere integrato direttamente nel circuito.
Perché questa scoperta interessa anche chi non è fisico
Il valore della notizia non riguarda solo la fisica quantistica o i laboratori di metrologia.
Il memristor è già considerato una delle tecnologie più promettenti anche per:
- sistemi neuromorfici
- memorie avanzate
- reti neurali hardware
- dispositivi di nuova generazione
Avere uno standard quantistico di resistenza incorporabile su microchip apre possibilità che vanno ben oltre la scienza della misura:
- computer più efficienti
- sensori autonomi
- dispositivi AI con memoria integrata
- macchine più precise nei consumi e nelle prestazioni
- nuove architetture per l’elettronica avanzata
In altre parole, è un mattoncino tecnologico che potrebbe trovare posto ovunque.
Il primo passo di una nuova era

La ricerca dimostra che i memristor funzionano come campioni resistivi stabili e riproducibili.
È il primo passo di quello che potrebbe diventare uno dei cambiamenti più significativi nella definizione delle unità di misura dai tempi della ridefinizione del chilogrammo.
Il progetto MemQuD proseguirà con altri esperimenti, sempre più accurati, per portare il memristor dal laboratorio al mondo reale.
Se la strada reggerà, potremmo presto ritrovarci un nuovo standard internazionale della resistenza direttamente integrato sul silicio.
Una rivoluzione silenziosa, ma destinata a lasciare un segno profondo.
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