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PsicologiaScienza

Memoria: perché ricordiamo meglio le sciocchezze?

Alcuni ricordi riaffiorano vividi, come se fossero appena accaduti. Altri, invece, sono più sfocati, simili a schizzi sbiaditi. E poi ci sono quelli che sembrano completamente svaniti, inaccessibili. Perché il cervello conserva con tanta precisione certi ricordi e lascia che altri svaniscano?

Andrea Tasinato 1 ora fa Commenta! 3
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Un nuovo studio della Boston University svela un meccanismo affascinante della nostra memoria: anche i ricordi più banali possono diventare duraturi se associati a un evento emotivamente significativo.

Contenuti di questo articolo
Memoria: esempio pratico?Come funziona questo discorso sulla memoria?Implicazioni praticheSalvare ricordi (utili) e migliorare i voti
Memoria: perché ricordiamo meglio le sciocchezze?

Memoria: esempio pratico?

Hai mai vinto alla lotteria, o ricevuto una notizia bomba? Probabilmente ti ricordi benissimo anche cosa stavi facendo poco prima e magari qualcosa di assolutamente insignificante; è questo l’effetto osservato dallo studio pubblicato su Science Advances: gli eventi emozionanti possono “salvare” i ricordi deboli che li precedono o seguono, come se il cervello decidesse retroattivamente cosa vale la pena conservare.

Come funziona questo discorso sulla memoria?

I ricercatori hanno coinvolto quasi 650 partecipanti in una serie di esperimenti, mostrando immagini legate a diversi livelli di ricompensa, seguiti da test a sorpresa. Il cervello, si è scoperto, rafforza i ricordi fragili sulla base di due fattori:

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  • Impatto emotivo dell’evento centrale (più è forte, più si ricordano anche i momenti dopo).
  • Somiglianza concettuale o visiva tra i momenti banali e quello emozionante (per i ricordi che precedono l’evento).

In pratica: non conta solo il “quando”, ma anche il “quanto somiglia” al momento chiave.

Implicazioni pratiche

Secondo gli autori, questo meccanismo potrebbe essere sfruttato in ambito educativo, abbinando contenuti emotivamente coinvolgenti a concetti difficili per favorire l’apprendimento. Ma anche in ambito clinico, per recuperare ricordi persi (come nell’invecchiamento), o al contrario per evitare il riaffiorare di ricordi traumatici.

Memoria: perché ricordiamo meglio le sciocchezze?

“La memoria non è un registratore passivo, ma un sistema attivo che decide cosa conta davvero,” afferma il professor Reinhart, a capo dello studio.

Salvare ricordi (utili) e migliorare i voti

Sebbene il focus dello studio fosse individuare i meccanismi fondamentali dell’immagazzinamento dei ricordi, Reinhart spiega che i risultati potrebbero avere implicazioni cliniche ed educative molto concrete.

“La scoperta ha implicazioni importanti sia a livello teorico che pratico,” spiega. “Nell’istruzione, associare materiale coinvolgente dal punto di vista emotivo a concetti difficili potrebbe migliorarne la memorizzazione. In ambito clinico, potremmo recuperare ricordi deboli, finiti negli angoli più remoti della mente ad esempio a causa dell’invecchiamento.”

Memoria: perché ricordiamo meglio le sciocchezze?

Ma c’è anche il rovescio della medaglia: “Potremmo impedire il recupero di ricordi traumatici, nei disturbi da stress o ansia.”

Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, dalla International Obsessive-Compulsive Disorder Foundation, dalla AE Research Foundation e da donazioni filantropiche.

 Science
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