Il medulloblastoma è un tumore del sistema nervoso centrale che appartiene alla famiglia dei tumori embrionali. A causa di alterazioni nel DNA, alcune cellule nervose immature acquisiscono nuove proprietà, si trasformano da cellule sane in cellule tumorali e iniziano a moltiplicarsi in modo incontrollato.
Il medulloblastoma interessa il cervelletto, responsabile di diverse attività, come la coordinazione dei movimenti. Si tratta di un tumore pediatrico tra i più diffusi. Una nuova ricerca condotta da un team di ricercatori del Laboratorio Tecnologie Biomediche dell’ENEA ha brevettato un sistema innovativo che coinvolge la cura di questa drammatica patologia infantile.
Medulloblastoma: alcuni dettagli sulle nuove terapie
La nuova terapia consiste in un pretrattamento con impulsi elettrici abbinato all’applicazione di radiazioni ionizzanti e ha prodotto ottimi risultati anche con dosi ridotte di radiazioni e senza l’impiego di una terapia farmacologica abbinata.
“Questo sistema consente di neutralizzare selettivamente, in un modello sperimentale, le cellule staminali del medulloblastoma, note per essere particolarmente resistenti alle terapie oncologiche convenzionali”, ha spiegato Mariateresa Mancuso, responsabile del Laboratorio Tecnologie Biomediche dell’ENEA: “Infatti, le cellule staminali tumorali sono considerate tra le principali cause di recidiva e, dunque, i trattamenti mirati al loro ‘differenziamento e/o morte sono estremamente interessanti e aprono prospettive di grande rilievo nella ricerca oncologica con potenziali ricadute anche per altre patologie”.
Sì tratta di sistema che comprende un generatore di campi elettrici pulsati ultra brevi, un generatore di radiazioni ionizzanti, un timer e un’unità di controllo. Questo metodo potrà essere utilizzato anche in ambito biomedico, della strumentazione avanzata, di software e dispositivi per la gestione integrata della nuova terapia.
“Con queste caratteristiche di rapidità ed economicità il brevetto può avere importanti potenzialità di utilizzo nei Paesi industrializzati dove la radioterapia è applicata con protocolli innovativi in particolare per la terapia dei tumori cerebrali, per cui è urgente lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e la riduzione dei gravi deficit cognitivi conseguenti alle terapie convenzionali”, ha sottolineato Caterina Merla del Laboratorio Tecnologie Biomediche dell’ENEA.