Marte non è il pianeta statico e immobile che potresti immaginare. Il polo nord di Marte sta lentamente sprofondando sotto il peso della sua calotta di ghiaccio. Non parliamo di metri o centimetri, ma di un cedimento quasi impercettibile: 0,13 millimetri all’anno. Un valore minuscolo, ma che rivela informazioni fondamentali sulla struttura interna del Pianeta Rosso.
Grazie a nuovi dati raccolti dalla missione InSight della NASA, gli scienziati hanno scoperto che la crosta marziana è molto più rigida e fredda rispetto a quella terrestre. Questo significa che il pianeta ha un mantello superiore estremamente viscoso, capace di sostenere per lungo tempo enormi masse di ghiaccio senza deformarsi rapidamente.
Come hanno scoperto il cedimento del polo nord di Marte?
Per arrivare a questa scoperta, i ricercatori hanno usato un metodo simile a quello impiegato sulla Terra per studiare la deformazione della crosta sotto il peso dei ghiacciai. L’analisi si è basata su tre elementi chiave:
- Dati sismici raccolti dal sismometro di InSight, l’unico strumento di questo tipo mai posizionato su Marte.
- Variazioni gravitazionali del pianeta, analizzate nel corso del tempo per capire come la massa della calotta influenza il sottosuolo.
- Modelli termici dell’interno di Marte, che hanno permesso di stimare la viscosità del mantello superiore.

Combinando queste informazioni, gli scienziati hanno determinato che il polo nord di Marte si sta lentamente abbassando, confermando quanto il pianeta sia ancora attivo dal punto di vista geologico.
Perché questo studio è così importante?
La calotta polare nord di Marte è relativamente giovane rispetto ad altre strutture del pianeta. Con una larghezza di circa 1.000 chilometri e uno spessore di 3 chilometri, si stima che si sia formata tra 2 e 12 milioni di anni fa.
Questa scoperta offre informazioni preziose su tre aspetti fondamentali:
✅ La struttura interna di Marte, che risulta molto più rigida di quella terrestre.
✅ Il passato climatico del pianeta, perché il ghiaccio polare conserva tracce delle variazioni atmosferiche avvenute milioni di anni fa.
✅ Le future missioni spaziali, che potranno studiare in dettaglio questi fenomeni per capire meglio l’abitabilità marziana.

Le prossime missioni per studiare il polo nord di Marte
Grazie a questa scoperta, le future missioni spaziali avranno nuovi obiettivi da esplorare. Tra i progetti più promettenti ci sono Oracle e MaQuIs, sviluppati da un team di ricerca italiano.
Queste missioni potranno analizzare con maggiore precisione la storia geologica del pianeta e la sua evoluzione climatica. Ma soprattutto, potrebbero fornire indizi cruciali sulla possibilità che Marte abbia ospitato – o possa ospitare in futuro – forme di vita microbiche.
Il polo nord di Marte è molto più di una semplice distesa di ghiaccio: è una finestra sulla storia del pianeta, un archivio naturale che potrebbe rivelare dettagli fondamentali sulla sua evoluzione.
Se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime scoperte su Marte e il sistema solare, seguici su Instagram: @icrewplay_t.