Meteoriti che colpiscono Marte ogni giorno stanno rivelando nuove informazioni sulla frequenza degli impatti grazie ai dati sismici raccolti dal lander InSight della NASA. Analizzando questi dati, un team internazionale di ricercatori ha scoperto che il sismometro SEIS di InSight ha rilevato sei eventi sismici nelle vicinanze, tutti collegati a un segnale acustico atmosferico tipico dei meteoriti.
Questi eventi sono stati identificati come una nuova classe di terremoti, noti come eventi VF (very high frequency). Gli impatti che generano i terremoti VF si verificano in una frazione di secondo, molto più rapidamente rispetto ai terremoti causati da processi tettonici.
Un nuovo modo di studiare Marte
Per la prima volta, i dati sismici sono stati utilizzati per determinare la frequenza di formazione dei crateri da impatto sul pianeta rosso. Secondo i ricercatori, “Anche se non possiamo escludere definitivamente un’origine non da impatto per ciascun evento VF, dimostriamo che la classe VF nel suo insieme è plausibilmente causata da impatti meteorici”.
Tradizionalmente, il tasso di impatto dei meteoriti su Marte veniva stimato confrontando la frequenza dei crateri sulla sua superficie con quella attesa basata sui crateri lunari. Tuttavia, Marte è particolarmente soggetto agli impatti meteorici, essendo situato vicino alla fascia degli asteroidi e avendo una maggiore massa e gravità rispetto alla Luna.
Le implicazioni dei terremoti VF
Gli eventi sismici rilevati da SEIS hanno rivelato che i meteoriti colpiscono Marte a velocità superiori a 3.000 metri al secondo. Questo ha portato alla creazione della classificazione VF per questi impatti. Usando immagini del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), i ricercatori hanno confermato la presenza di nuovi crateri nei luoghi degli eventi sismici rilevati da SEIS.
Grazie a questi dati, è stato possibile stimare la frequenza di questi terremoti, calcolando che si verificano tra 280 e 360 eventi VF ogni anno. La capacità di prevedere questi impatti potrebbe un giorno aiutare a proteggere le future missioni spaziali e, forse, gli astronauti su Marte.
Questi impatti meteorici non solo forniscono informazioni sull’età della superficie del pianeta, ma potrebbero anche aiutare a determinare i periodi in cui il rischio di meteoriti è più elevato, migliorando la sicurezza per le future esplorazioni.
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